Giornata della Terra, al Corriere hanno un piano B – .

Oggi era la Giornata della Terra. Giornata in cui l’ONU ha rilanciato l’allarme ambientale (qui il rapporto sul clima dell’IPCC 2023) con un messaggio del segretario generale Antonio Guterres che inizia così: “L’umanità si sta comportando come un figlio delinquente di Madre Terra“. Ma al Corriere hanno un piano B

Tutti hanno celebrato la Madre Terra come hanno ritenuto opportuno. Lo ha fatto anche lui Corriere della Sera pubblicando due interventi. Il primo dell’ex direttore Ferruccio De Bortoli all’apertura del settimanale L’Economia; il titolo è: “La transizione bloccata – Prezzi record della benzina“. Il secondo da opinionista a tutto tondo Federico Rampini che intitola la sua rubrica OrienteOccident “Auto elettriche, chip, energia: tre focolai di crisi future“.

La transizione secondo De Bortoli: più raffinerie di petrolio

Nessuno dei due arriva al punto di negare che bisogna fare qualcosa. Né che la transizione energetica sia inevitabile. Dio non voglia, nella Giornata della Terra

Per entrambi, però, bisogna farlo in un altro modo. Quale? Per De Bortoli bloccare lo smantellamento delle raffinerie e riavviare a pieno ritmo la lavorazione del petrolio. Altrimenti dovremo importare la benzina e ci costerà un occhio della testa. COSÌ, Abbastanza “con ipocrisie». «Le buone intenzioni non bastano. Nonostante il massiccio impegno a favore delle fonti rinnovabili, non abbiamo mai consumato così tanti fossili come negli ultimi tempi. In Italia il petrolio è tornato ad essere la principale fonte energetica anche nel 2023, superando il gas. Per non parlare del carbone».

Ma il Rapporto ENEA sui consumi energetici italiani al 2023 questo non lo dice. Lui dice che “Il consumo italiano di energia primaria al 2023 è stimato in circa 157 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio),n riduzione del 2,5%. rispetto al 2022, il più basso dal 1987 (ad eccezione del 2020), circa 10 Mtep in meno rispetto alla media degli ultimi 10 anni (-6%)“.

E spiega che “in termini di fonti, la conseguenza è il calo dei consumi di energia primaria contrazioni del gas naturale (-5,6 Mtep), carbone (-2,2 Mtep) e petrolio (-1 Mtep), solo parzialmente compensati maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili (+3,3 Mtep) e da maggiori importazioni di energia elettrica (+1,8 Mtep)“.

Ecco due grafici riassuntivi:

Ripartizione delle fonti energetiche primarie per fonte utilizzata in Italia (quote percentuali)
Consumo annuo per fonte (Mtep, asse di sinistra) e % di fonti fossili sul totale dell’energia primaria (asse di destra, %)

Quindi la risposta alla domanda posta da De Bortoli in chiusura («Pagheremo cara la benzina raffinata da altri?”) sì, ma solo se continuiamo a viaggiare con le auto a benzina. In altre parole, pagheremo cara la transizione… se non ce la facciamo.

Rampini: addio ban 2035 “aiutando le elezioni” (in Europa e Usa)

Del resto, e qui De Bortoli si schiera con Rampini, un mondo alimentato da energia pulita è un sogno irrealizzabile. Un’ipocrisia, una stranezza ideologica sul punto di essere smascherata e schiacciata. «Un rallentamento nella transizione verso l’energia verde è considerato probabile, se non certo – scrive de Bortoli -. Basti pensare al Green Deal europeo che è rimasto praticamente orfano. Nessuna grande forza politica lo rivendica in campagna elettorale per paura di perdere consensi. Negli Stati Uniti la tendenza è simile”.

Anche i rampini è contento: «Le elezioni aiutano l’obbligo di abbandono dei motori a combustione entro il 2035 sarà oggetto di revisione su entrambe le sponde dell’Atlantico».

Infatti per Rampini l’auto elettrica «è già il tramonto» (leggi qui i dati di vendita del 2023: +35% nel mondo). E le ragioni «sono noti: dainefficienza dei costialvero impatto ambientale». Non ci soffermeremo oltre sulle auto, perché le abbiamo già replicato quiin Vaielettrico risponde.

zero carbonio
Emissioni di gas serra

Un po’ di realismo: idrogeno, cattura della CO2, raggi solari schermati

Ciò che resta del transizione nel pensiero del Courier? Oltre alle raffinerie di petrolio, per De Bortoli i biocarburanti e il nucleare (di nuova generazione per la precisione). Auto ibride, idrogeno verde per auto e camion, il «tecnologia di cattura del carbonio» (sarebbe carbonio, ma questo è tutto) il «schermatura contro i raggi solari» secondo Rampini.

In breve, a mix di soluzioni realistico, semplice e pratico; chissà perché ancora una volta confinato nei laboratori e in alcuni impianti sperimentali. Ma Rampini ha la risposta: sono bloccati «daostilità da parte degli ambientalisti radicali (li odiano perché hanno pregiudizi contro tutto ciò che può salvare lo sviluppo economico)».

Quindi finiamo con i sogni impossibili. Come il auto elettricache già circolano a milioni nel mondo (14,2 milioni venduti solo lo scorso anno).

O ilenergia dal sole, dal vento e dall’acqua che hanno già permesso a paesi come Spagna, Portogallo, Austria e Norvegia di liberarsi dagli idrocarburi dell’80-90%. Per Rampini «il mondo dell’energia sembra sul punto di prendere strade molto diverse da quella Paradiso eolico-solare che era stato sognato qualche anno fa”.

boom delle rinnovabili
Risorse rinnovabili

Auto elettriche e paradisi eolici e solari? Poveri illusi

Eppure il rapporto dell’IEA (International Energy Agency). Rinnovabili 2023 ci dice che nel 2023 l’energia rinnovabile ha recuperato terreno quasi 510 GW nel mondo, con a Aumento del 50%. rispetto all’anno precedente. Sarebbe questo Transizione bloccata da De Bortoli?

E ha letto, l’ex direttore del Corriere e del Sole 24 Ore, il documento finale della COP 28 di Dubaiche definisce “un semi-flop“, mentre tutti lo salutavano come “storico”? Impegna i 198 Paesi aderenti all’ONU, tra cui l’Italia e i produttori di petrolio, a “transizione graduale dai combustibili fossili”, fino al raggiungimento dello zero netto nel 2050.

Gli strumenti sono “energie rinnovabili” per triplicare entro il 2030 e “efficienza energeticada raddoppiare per la stessa data.

Elettrificazione e batterie suo “tecnologie abilitanti per la transizione“, purché “sono diventati sempre più disponibili e meno costosi”. IL nucleare viene menzionato per la prima volta, ma come “marginale e secondaria”. Là cattura del carbonio è definito come atecnologia non ancora matura”, da riservare semmai a settori difficilmente demolibili. In altre parole, non esiste un piano B per la transizione energetica.

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