Il Tribunale di Catanzaro condanna il Ministero della Difesa per mancata formazione dei dipendenti – .

Dopo una lunga battaglia legale, il Tribunale di Catanzaro ha posto fine ad una lunga ingiustizia perpetrata da oltre 4 anni nei confronti di un dipendente impiegato con ruoli civili del Ministero della Difesa

comunicato stampa

Per 4 anni consecutivi il Ministero aveva valutato negativamente la prestazione del dipendente che, per questo motivo, oltre a non poter beneficiare dei bonus incentivanti, rischiava il licenziamento. Il dipendente, però, aveva ribadito più volte che non avrebbe potuto essere valutato per obiettivi impossibili da raggiungere per l’assenza di formazione. Il Ministero, infatti, non aveva mai fornito al lavoratore una formazione adeguata allo svolgimento dei compiti affidatigli, impedendogli di svolgerli adeguatamente.

La notizia è riportata da Fp Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo.

“Le valutazioni negative, quindi, sono state la stretta conseguenza non di una propria mancanza di diligenza, ma di un fallimento da parte del Ministero – spiega la nota sindacale -. Dopo aver chiesto più volte, senza successo, ai superiori una rivalutazione delle sue prestazioni, il dipendente, si è difeso dall’avvocato. Danilo Colabraro e sostenuto dalla FP Cgil, si è dovuto rivolgere al Tribunale del Lavoro di Catanzaro che, con sentenza del 23 aprile, ha ritenuto che il comportamento del Ministero non rispondesse a criteri di buona fede e correttezza, non avendo fornito al dipendente informazioni solo la formazione necessaria, imposta anche dalla contrattazione collettiva, ma anche gli strumenti tecnici per svolgere le proprie mansioni”.

Il Tribunale di Catanzaro ha quindi annullato le schede di valutazione per gli anni 2017, 2018, 2019 e 2020, condannando il Ministero a ripetere l’intero processo di valutazione “tenendo conto dell’effettiva formazione del dipendente e delle competenze effettivamente possedute. Ha inoltre condannato il Ministero a garantire al lavoratore i corsi di formazione richiesti”. La Fp Cgil Area Vasta esprime “la propria soddisfazione per questa sentenza, non solo per il caso concreto, ma perché ribadisce in modo chiaro e tempestivo che il datore di lavoro pubblico è tenuto a garantire ai propri dipendenti un’adeguata formazione, indispensabile per svolgere i compiti loro affidati. In sostanza, gli enti pubblici non possono imporre ai dipendenti di svolgere attività per le quali non sia stata prevista la relativa formazione”.

 
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