“Tariffe restrittive finché necessario.” E scoppia la polemica sulla BCE – .

“Tariffe restrittive finché necessario.” E scoppia la polemica sulla BCE – .
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Tariffe restrittive tutto il tempo necessario, questa è la decisione del BCE annunciato nel Bollettino n. 3 del 2024. L’Eurotower ha precisato che “l’inflazione dovrebbe oscillare attorno ai livelli attuali nei prossimi mesi, per poi diminuire fino a raggiungere l’obiettivo del 2 per cento l’anno prossimo”. Non sono mancate le critiche, tra cui quella al senatore Gelmetti (Fdi) che ha parlato di “politica dei tassi scellerata”. Ecco tutti gli aggiornamenti.

Tendenze e critiche sull’inflazione

Il Bollettino della Bce ha chiarito che l’andamento dell’inflazione sarà dovuto “a una crescita più debole del costo del lavoro, al dispiegarsi degli effetti della politica monetaria restrittiva perseguita dal Consiglio direttivo e al venir meno dell’impatto della crisi energetica e della pandemia”. Sul tema il senatore di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti, membro della Commissione Bilancio, ha dichiarato: “La Banca Centrale Europea spegne le speranze di famiglie e imprese, che speravano in un calo significativo dei tassi di interesse. Continua la scellerata politica dei tassi di interesse della BCE, che così facendo deprime l’economia e opprime le famiglie. Questa condizione dell’Europa politica e finanziaria deve cambiare e speriamo che dal 9 giugno arrivi un segnale forte da parte degli italiani”.

Il vincolo preventivo

Bruxelles ha poi precisato che non ci sarà una vincolo preventivo ad un particolare percorso di riduzione del tasso. La nota prosegue “se una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria dovesse rafforzare ulteriormente la fiducia del Consiglio direttivo in una stabile convergenza dell’inflazione verso il target, sarebbe allora opportuno ridurre l’attuale livello di inasprimento della politica monetaria”. In ogni circostanza, il Consiglio direttivo continuerà ad adottare un approccio basato sull’evidenza per determinare il livello e la durata adeguati dell’inasprimento della politica monetaria. restrizioni. Le decisioni verranno prese di volta in volta nel corso di ciascuna riunione, senza essere vincolate a priori ad uno schema tariffario preciso.

Credito, la domanda è debole

Nonostante si sia verificato un leggero calo dei tassi di interesse sui prestiti e sui mutui alle imprese, le possibilità di ottenere finanziamenti restano limitate e la crescita del credito continua a essere influenzata fragilità. A febbraio i tassi medi sui prestiti alle imprese sono scesi leggermente al 5,1% dal 5,2% di gennaio, mentre quelli sui mutui ipotecari sono passati dal 3,9% al 3,8%. Tuttavia, l’elevato livello del debito e la riduzione degli investimenti ha portato ad una contrazione della domanda di prestiti nel primo trimestre del 2024. Gli istituti finanziari mantengono criteri restrittivi per la concessione dei finanziamenti, con una leggera restrizione per le imprese e un moderato allentamento per i mutui ipotecari. Nel complesso, la crescita del credito rimane contenuta.

A febbraio i prestiti bancari alle imprese sono aumentati dello 0,4% su base annua, in leggero aumento rispetto allo 0,2% di gennaio.

 
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