Bankitalia blocca il dividendo Bff, il titolo crolla a Piazza Affari (-10%) – .

Bankitalia blocca il dividendo Bff, il titolo crolla a Piazza Affari (-10%) – .
Bankitalia blocca il dividendo Bff, il titolo crolla a Piazza Affari (-10%) – .

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Non capita spesso che una banca entri in conflitto diretto ed evidente con l’Autorità di Vigilanza. Eppure è quello che sta accadendo tra Bff Bank e Banca d’Italia. Al termine di una lunga ispezione, Via Nazionale ha preso di mira la banca specializzata nello smobilizzo pro soluto di crediti verso la pubblica amministrazione e, come emerso ieri, ha sospeso temporaneamente la distribuzione degli utili da parte della società.

Una mossa decisa, quella di Palazzo Koch, a seguito della quale il mercato ha reagito nettamente, punendo il titolo con una perdita del 10,3%, nonostante le rassicurazioni del management, che ha sottolineato che la politica di remunerazione degli azionisti «non cambierà».

La domanda

L’oggetto del contendere è tecnico, ma ha effetti sostanziali tutt’altro che banali. E riguarda la modalità di classificazione dei crediti commerciali vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni, di cui Bff Bank inevitabilmente tesaurizza dato il suo modello di business. Bff, infatti, acquista crediti pro-soluto da aziende fornitrici nei confronti della Pubblica Amministrazione e del Sistema Sanitario Nazionale, favorendo così il processo di disinvestimento.

Ebbene, l’attenzione dell’Autorità di Vigilanza è focalizzata proprio sulla modalità di classificazione di questi crediti. Tant’è che lo scorso 29 aprile Bff Bank ha ricevuto dagli sceriffi di Via Nazionale un rapporto contenente gli esiti delle ispezioni “follow up”, come si legge nella nota aziendale, che si sono concluse il 12 gennaio 2024. All’interno di tale rapporto Bankit formalizza un “rilievo di conformità” rispetto all’attuale classificazione di tali crediti, rilievo che si basa su un’interpretazione delle linee guida Eba sulla nuova definizione di Default. Via Nazionale è libera. «Indipendentemente dalla rappresentazione di un connesso rischio di credito», precisa l’Autorità di Vigilanza, tali crediti devono essere classificati in modo «diverso da quello adottato da Bff» in particolare per quanto riguarda «l’applicazione della sospensione al computo dei giorni degli arretrati ai fini della classificazione prudenziale delle esposizioni creditizie”.

La conseguenza pratica è che, modificando il conteggio dei giorni di mora rilevanti ai fini della classificazione a default, per la banca si ha un incremento degli assorbimenti patrimoniali (e quindi degli RWA) e delle accantonamenti prudenziali di calendario.

 
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