Urso: “La transizione elettrica non può essere un dogma”

Urso: “La transizione elettrica non può essere un dogma”
Urso: “La transizione elettrica non può essere un dogma”

Adolfo Urso torna a far parlare di sé transizione elettrica della mobilità in Europa. Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, il ministro italiano dell’Impresa e del Made in Italy auspica un cambio di approccio al tema a livello continentale: “La transizione elettrica delle auto non può e non deve essere un dogma. Lo è stato, certamente lo è stato in questa legislatura europea, lo è stato per questa Commissione Ue, ma non potrà essere così in futuro. E sono sicuro che con il nuovo Parlamento e la nuova Commissione non sarà più così”.

Transizione elettrica, nessun dogma

Il ministro è convinto che la nuova composizione dei due organismi europei sopra citati possa quindi dare una svolta al modo di pensare e interpretare la transizione elettrica delle auto. “Il nuovo Parlamento europeo e la nuova Commissione europea lo saranno più consapevole del fatto che è necessario conciliare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità sociale e produttiva in un settore strategico dell’economia italiana europea a cui non vogliamo e non possiamo assolutamente rinunciare, anche perché abbiamo nel nostro Paese una filiera automobilistica straordinaria che è UN orgoglio del Made in Italy, eccellenza a livello globale”le parole di Urso pronunciate all’Automotive Business Summit 2024 del Sole 24 Ore e Radio 24 e riportate dall’Ansa.

Tema Ecobonus

Lo stesso Urso si è poi concentrato sui cosiddetti Ecobonus 2024il nuovo sistema di incentivi che ha subito suscitato scalpore visto che in 9 ore sono esauriti i fondi destinati ai sussidi per le auto elettriche, oltre 200 milioni di euro. “Questo successo ci fa riflettere sulle ulteriori misure che dovremo adottare dopo questo piano di incentivi per rispondere ai bisogni delle nostre famiglie e rendere l’aria più salubre – ha commentato – La maggior parte delle richieste di ecobonus, soprattutto riguardanti le auto elettriche, sono passate tramite rivenditori, a cui si rivolgevano i clienti privati, alcuni anche tramite società di autonoleggio. In poche ore è andato esaurito l’intero stanziamento di risorse, pur molto consistenti, di oltre 200 milioni di euro, destinate proprio all’acquisto di auto elettriche”.

Urso sul paragone con Stellantis

Ultima riga sul rapporto con Stellantisa cui è legato il tema della produzione automobilistica italiana: “Con Stellantis abbiamo avviato un confronto per restituire centralità all’Italia nella strategia del gruppo e anche per mitigare gli effetti, soprattutto occupazionali, del passaggio dalle piattaforme ICE alle piattaforme EV, che avverrà però in maniera più graduale grazie al successo che abbiamo ottenuto eliminando l’ostacolo Euro 7. L’esito di questo confronto, a volte anche serrato, come dovrebbe essere, ma comunque trasparente e responsabile, ha portato anche alla recente revisione del piano industriale, annunciata la settimana scorsa da Tavares, in cui Stellantis ha assunto un impegno nei confronti del governo e degli sindacati, e quindi all’Italia, per raggiungere il traguardo di un milione di veicoli prodotti nelle fabbriche italiane. Dobbiamo gestire insieme questa transizione, nella consapevolezza che l’auto deve tornare ad essere un elemento trainante dell’industria italiana“.

 
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