Test Xpeng G6, scheda tecnica, opinioni e dimensioni AWD Performance – .

Test Xpeng G6, scheda tecnica, opinioni e dimensioni AWD Performance – .
Test Xpeng G6, scheda tecnica, opinioni e dimensioni AWD Performance – .

Vuole sfidare la Tesla Model Y

A settembre vedremo un nuovo produttore cinese in Italia. Si tratta di Xpeng, azienda fondata nel 2014 e specializzata nella produzione di auto elettriche. La prima vettura ad arrivare sulle nostre strade sarà la G6, un crossover medio che vuole sfidare direttamente la Tesla Model Y, l’auto a batteria più venduta in Europa. E non fa nulla per nasconderlo. Le dimensioni, ad esempio, sono praticamente le stesse: l lunghezza (Di 475cm), la larghezza e il passo sono identici. Cambia solo l’altezza: 3 cm in più.

Con due o quattro ruote motrici

Le versioni del Xpeng G6 ce ne sono tre. Là Gamma standard La trazione posteriore da 258 CV dispone di una batteria LFP (litio-ferro-fosfato) da 66 kWh che accetta la ricarica in corrente continua fino a 215 kW (fino a 11 kW in corrente alternata) e promette un’autonomia di 435 km. Per chi viene da lontano c’è il Lungo raggio, sempre a due ruote motrici, da 286 CV: ha una “batteria” NMC (litio-nichel-manganese-cobalto) da 87,5 kWh e secondo l’azienda può percorrere 570 km con un pieno di energia ed essere ricaricato fino a 280 chilowatt. Là Prestazioni trazione integrale si rivolge, però, a chi cerca le prestazioni: due motori per un totale di 476 CV, trazione integrale e, secondo la scheda tecnica, 4,1 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. In questo caso l’autonomia dichiarata è di 550 km: secondo i dati del computer di bordo siamo riusciti a mantenerci tranquillamente sopra i 400 anche guidando in modo “allegro”. Molto interessante la pompa di calore di serie su tutti, che migliora l’efficienza nei mesi freddi.

Per tutti i G6, secondo l’azienda e a patto di trovare una colonnina in corrente continua superveloce, sono sufficienti 20 minuti portare l’accumulatore dal 10 all’80%: un tempo ridotto, in parte legato all’architettura 800 volt (la maggior parte dei componenti elettrici si basa su una tensione di 400 volt).

Tutte le curve

Le forme sinuose e slanciate del Xpeng G6 garantiscono un favorevole coefficiente aerodinamico Cx: 0,25. All’anteriore troviamo una sottile fascia che integra i fari (tema ripetuto anche nei fari) e nel profilo il tetto discendente ricorda quello di una coupé e risaltano le maniglie a filo carrozzeria. I passaruota sono originali, bordati di nero. La cabina di pilotaggio è dominata da due schermi: un cruscotto digitale da 10,2” facilmente leggibile e un ampio display “touch” da 15”, che permette di gestire un sistema multimediale piuttosto reattivo. Gli unici pulsanti fisici si trovano sul volante, ma sono poco utili: volendo si può anche usarli per regolare la temperatura e la portata del climatizzatore bizona, ma è quasi più semplice gestire il tutto attraverso il monitor centrale, l’unico che permette di direzionare anche il flusso d’aria.

I due sono comodi e avvolgenti sedili anteriori (riscaldati e ventilati) sono separati da un voluminoso tunnel che ospita due piastre di ricarica wireless per smartphone, anch’esse ventilate per evitare il surriscaldamento dei telefoni. Sotto, mimetizzate nell’ampio vano portaoggetti, si trovano due prese USB (una di tipo A e una di tipo C) mentre altre due prese USB-C sono a disposizione dei passeggeri posteriori. Le finiture sono discrete: nella parte superiore della plancia ci sono plastiche morbide e inserti in tessuto, ma nella parte inferiore abbondano materiali non del tutto all’altezza del prezzo.

È più spazioso di quanto sembri

Xpeng G6 offre tanto spazio a chi siede dietro e nonostante le linee filanti e la presenza del tetto panoramico, che occupa pochi centimetri in altezza, c’è tanta comodità anche sopra la testa. IL sedili posteriori sono riscaldati e hanno anche l’inclinazione dello schienale regolabile.

IL tronco è spazioso: 571 litri che diventano 1.374 abbassando il divano. Là soglia di carico Alto 76 cm da terra, però, non facilita lo stivaggio di oggetti pesanti e non è presente il vano anteriore per riporre i cavi: bisogna necessariamente metterli nella parte posteriore.

Tanto brio, poca agilità

Le prestazioni dichiarate del Prestazioni dell’Xpeng G6 AWD protagoniste del nostro primo contatto sono paragonabili a quelle di una supercar: dichiara l’azienda 4,1 secondi su “0-100” e la spinta sembra confermare i dati. Lo sprint è bruciante, ma non è una crossover sportiva: tra le curve si nota il peso di quasi 2.200 kg. La vettura privilegia il comfort: l’unico rumore che si sente è quello del rotolamento delle gomme, mentre le sospensioni mantengono una taratura tendente alla morbidezza che filtra bene le asperità nonostante i grandi cerchi da 20”.

Ha freni potenti e uno sterzo piuttosto “corposo”, ma non proprio diretto (ci vogliono circa tre giri da un estremo all’altro) e che dà un’idea molto vaga del grip a disposizione in curva. In città e durante le manovre, invece, il Xpeng G6 si comporta molto bene: ha l’assistente al parcheggio con telecamera a 360° (molto utile, visto che il lunotto piccolo penalizza la visibilità posteriore) e quattro livelli di frenata rigenerativa. Con le più potenti si arriva alla funzione “one-pedal”, con il freno motore così intenso da fermare l’auto.

Ricco di accessori

I prezzi di Xpeng G6 non sono ancora stati comunicati: l’unica certezza è che il listino “base” partirà da meno di 42.700 euro. Per il Prestazioni trazione integrale protagonista del nostro primo contatto ipotizziamo quindi una figura a lui vicina 50.000 euro. Le tre versioni condividono una generosa dotazione di serie: oltre agli accessori citati in precedenza, segnaliamo l’impianto audio con 18 altoparlanti e la guida semi-autonoma di livello 2. Per attivare quest’ultima è sufficiente tirare la leva del cambio verso il basso ma impostare velocità e distanza dal veicolo che precede tramite i pulsanti al volante risulta piuttosto macchinoso.

 
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