Forfait, rinviato l’accordo preventivo? Tempistiche incerte sul lancio del software – .

Forfait, rinviato l’accordo preventivo? Tempistiche incerte sul lancio del software – .
Forfait, rinviato l’accordo preventivo? Tempistiche incerte sul lancio del software – .

Tariffe forfettarietempi più lunghi peravvio dell’accordo preventivo.

Fra misure correttive alla riforma fiscale Si prevede in Consiglio dei ministri un corposo pacchetto di interventi in materia bilancio biennale concordato.

Sul tavolo si aspettava il decreto correttivo Consiglio dei ministri del 10 giugnoma l’esame dello schema – che poi dovrà essere sottoposto al vaglio delle Commissioni – è stato rinviato al prossimo incontro a causa dello stop del Ministero della Giustizia.

L’esame è quindi presumibilmente rinviato al 20 giugnocon non poche criticità sul sequenza temporale già messo nero su bianco per il varo del nuovo patto tra fisco e partite Iva.

Teoricamente dal 15 giugno l’Agenzia delle Entrate dovrebbe pubblicare il software per aderire al concordato preventivo biennale, ma con l’incognita delle misure correttive allo studio. Tra questi, l’ posticipo di un mese dell’avvio per i contribuenti forfettari.

Forfait, rinviato l’accordo preventivo? Tempistiche incerte sul lancio del software

Dalla flat tax sul reddito incrementale pattuito, alla riscrittura del calendario delle scadenze, il bilancio biennale concordato a partire dal 15 giugno rischia di partire zoppo, anzi “storpio”, a causa di a revisione continua delle regole e dei tempi di accesso.

In aggiunta a Decreti attuativi del MEF ancora in stand-bycon le metodologie di calcolo e le circostanze eccezionali che ne consentiranno il rilascio in corso d’opera, ulteriori misure correttive sono in fase di sviluppo.

Un decreto in extremis che inizialmente era previsto in Consiglio dei ministri del 10 giugno, ma che sarebbe arrivato più tardi fermata dal Ministero della Giustizia che, come sottolineato da Sole24Orechiede più tempo per valutare le modifiche al tutoraggio per le grandi imprese, ulteriore tassello della riforma fiscale.

Una questione che sospende anche le correzioni sul concordato preventivo biennale, ma il tempo stringe.

Anche perché tra le novità in cantiere ci sarebbe anche la riscrittura del calendario di avvio dei forfait, per cui l’avvio del software per l’adesione alla convenzione annuale (sarà limitato per questa categoria solo al 2024) dovrebbe spostarsi in 15 luglio rispetto alla data del 15 giugno.

Il problema, però, ora è tutto relativo ai tempi di approvazione del nuovo provvedimento: il prossimo Consiglio dei ministri è previsto per il 20 giugno, entro Avrebbe dovuto iniziare qualche giorno fa la modalità operativa per l’invio dei dati necessari al calcolo della proposta conciliativa e, conseguentemente, all’adesione al nuovo istituto.

Sono attesi anche dal correttivo due ulteriori novità in termini di tempistica dell’accordo: ci stiamo avviando rinviato al 31 ottobre dei termini per l’adesione e per l’invio della dichiarazione dei redditi e, parallelamente, andrebbe chiarita la possibilità di pagare le tasse in aumento entro fine agosto.

Compiti e scadenze previste ad oggi Novità attese dal decreto correttivo
Disponibile il software di calcolo e di adesione: 15 giugno per ISA e flat rate Rinvio al 15 luglio esclusivamente per le tariffe flat
Termine per l’invio della dichiarazione dei redditi: 15 ottobre 31 ottobre
Pagamento saldo e acconto: 31 luglio In attesa di conferma sul rinvio con incremento di 0,40 al 31 agosto

Isa e flat rate, il concordato preventivo biennale resta un rebus

Il disallineamento tra i tempi per il lancio delle nuove correzioni e le date attualmente previste per la pubblicazione del software da parte dell’Agenzia delle Entrate è tutt’altro che un problema secondario che rischia di compromettere il successo del piano di compliance tra fisco e partite Iva.

Questione alla quale vanno aggiunte le ulteriori criticità evidenziate da partite Iva e intermediari circa le misure correttive previste e, tra queste, l’ipotesi di un tassa fissa da applicare in cantiere calcolo del secondo acconto sul divario di reddito.

Ad oggi non è possibile valutare correttamente vantaggi e svantaggi dell’accordo preventivo biennale, anche perché mancano i decreti MEF necessari per la definizione delle metodologie di calcolo, problema che colpisce anche le software house.

Inoltre, non sono ancora trascorse le circostanze eccezionali che, in caso di reddito effettivo inferiore almeno del 50 per cento rispetto a quello pattuito, consentiranno di discostarsi dal piano precedentemente accettato e di ritornare alle regole ordinarie di determinazione delle basi imponibili e delle imposte. stato definito.

I ritardi del Ministero dell’Economia, che punta tutto sugli introiti del nuovo strumento di compliance anche ai fini delle scelte di politica fiscale ed economica da adottare per i prossimi anni, rischiano di vanificare il lavoro già svolto.

 
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