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ENI sta valutando la possibilità di disinvestire 4 miliardi di dollari di asset produttivi – .

Il colosso petrolifero italiano Eni sta pianificando di disinvestire oltre 4 miliardi di dollari in attività upstream, con Indonesia e Cipro tra i potenziali obiettivi, ha riferito lunedì Bloomberg, citando fonti anonime.

Eni intende disinvestire un totale di 8 miliardi di euro, ovvero più di 4 miliardi di dollari, in attività upstream nei prossimi tre anni, ha riportato Bloomberg, e le dismissioni potrebbero riguardare sia progetti di piccole dimensioni che potrebbero essere acquisiti da acquirenti locali, sia quote in progetti di maggiori dimensioni.

Il rapporto di Bloomberg segue l’annuncio della scorsa settimana secondo cui Eni avrebbe venduto due asset upstream di alta qualità in Alaska, firmando un accordo vincolante con Hilcorp, una grande società privata statunitense, per vendere gli asset Nikaitchuq e Oooguruk, in cui detiene una quota del 100%. Secondo Reuters, gli analisti finanziari stimano il valore dell’accordo tra $ 428 milioni e $ 855 milioni.

Eni sta perseguendo un piano per riorganizzare le sue attività upstream in una “strategia distintiva orientata alla crescita”.

Eni si è impegnata a conseguire un afflusso netto di portafoglio pari a 8 miliardi di euro, con front-end loading, nel corso del Piano 2024-27.
A maggio, Eni ha dichiarato che stava valutando la possibilità di cedere alcune delle sue partecipazioni in progetti petroliferi e del gas in Asia e Africa per collaborare con partner di sviluppo, accantonando nel contempo più denaro per progetti energetici a basse emissioni di carbonio.

Nel complesso, il colosso energetico italiano ha affrontato le cose in modo diverso rispetto ai suoi pari, cercando di disinvestire o creare joint venture o progetti internazionali di petrolio e gas, mentre raggruppa e scorpora alcuni progetti a basse emissioni di carbonio in una “strategia satellite”.

L’anno scorso, Eni ha accettato di vendere una quota del 9% nella sua unità energetica a basse emissioni di carbonio Plenitude, valutando l’attività a circa 10,8 miliardi di dollari. Plenitude è attiva nel mercato della generazione di energia, comprese le fonti di energia rinnovabile, la vendita di energia e soluzioni energetiche e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici.

Sembra che l’azienda stia cercando di ridurre i propri asset in tutti i settori, come se volesse ridurre se stessa come azienda. Il che, per un’azienda controllata dallo Stato italiano, ha un significato strategico e politico, non solo economico.



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