Gaetano Pesce, maestro dell’architettura e del design radicale, morto – - – .

Gaetano Pesce, maestro dell’architettura e del design radicale, morto – - – .
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Architetto, artista e designer italiano (è nato a La Spezia l’8 novembre 1939) Gaetano Pesce, scomparso a New York il 3 aprile, è stato il simbolo del design made in Italy più sperimentale e, allo stesso tempo, più impegnata: l’iconica poltrona Su5 e 6, simbolo della condizione femminile e primo prodotto industriale del design italiano con connotazione politica; Là Maestà tradita e il Su di stracci gigante sono solo alcune delle opere storiche di questo incredibile creatore di progetti iconici con cui ci ha anche invitato a riflettere.

Anima del design radicale, firma progetti sperimentali che costituiscono un precedente: l’Organic Building, Osaka (1993) o la ristrutturazione dell’agenzia pubblicitaria Chiat Day, New York (1994). Mentre le sue opere sono state esposte in molte importanti mostre in Europa, America e Giappone. I suoi pezzi compaiono nelle collezioni permanenti dei principali museiquali: il Museum of Modern Art e il Metropolitan Museum di New York, il Centre national d’art et de culture Georges Pompidou e il Musée des arts décoratifs di Parigi, il Museo d’Arte Moderna di Torino, il Centre Canadian d ‘architettura e il Musée des arts décoratifs de Montréal.

Studi a Venezia, atIstituto Universitario di Architettura (Iuav), dove si diploma nel 1965, si specializza presso l’Istituto Superiore di Design di Padova. Ha iniziato come artista e regista di teatro e cinema (Pièce per uno shootingspettacolo multimediale, 1967; Irreversione, 1968). Agli inizi della sua carriera è stato tra gli esponenti più significativi del design radicale, mostrando già durante gli anni universitari una propensione all’utilizzo di molteplici espressioni artistiche, centrate sull’uomo e sulle sue esigenze.

Conosciuto per abilità e interesse nell’uso di materiali plastici espansi, ha tratto notevoli spunti per il design originale di oggetti dalla sperimentazione diretta con resine e materie plastiche in genere. Nel 1959 la fondò a Padova il movimento artistico programmato del Gruppo N, da cui si è confrontato con altri movimenti artistici a livello internazionale. Presente nel 1965 nei paesi del Nord Europa e in particolare in Finlandia, si trasferisce successivamente a Parigi e, dal 1983, a New York, dove svolge anche attività didattica. Attraverso le sue creazioni artistiche, architettoniche e di design, Pesce ha alimentato il dibattito su temi di grande importanza, tra cui il sostegno alla diversità degli individui (con la teorizzazione della serie diversificata di oggetti simili ma non identici), la stimolazione sensoriale per mezzi di esperienze attorno o dentro gli oggetti (suono, olfatto, vista, tatto, ecc.), il problema del “mal fatto” (come osservazione e accettazione di interpretazioni soggettive e culturali nell’esecuzione delle opere).

Ha inoltre promosso esperienze di autoproduzione sia con il marchio Fortebraccio che con i più recenti Fish design e Open sky. Tra i progetti architettonici sperimentali sviluppato da Pesce: il Loft verticale (1982), un edificio con pareti in mattoni di poliuretano rigido; la ristrutturazione dell’appartamento del fotografo A. Hubin a Parigi (1986); la torre residenziale per habitat individualizzato a San Paolo, Brasile (1989); l’Organic Building a Osaka, con pareti esterne in materiale plastico (1990); gli interni dell’agenzia pubblicitaria TBWA Chiat/Day a New York (1994); la sua casa per le vacanze a Baía in Brasile (con pareti in gomma) e un negozio di souvenir Millennium, interamente in silicone, ad Avignone, entrambi del 2001; il Pink Pavillon a Milano (2008), una costruzione sperimentale destinata ad ospitare laboratori per bambini legati alle mostre in corso alla Triennale; il Pescetrullo (2008), una casa costruita nella campagna pugliese utilizzando casseforme in legno e poliuretano espanso.

Tra i principali prodotti di design ricordiamo le poltrone e le sedute Serie Up (1969) e poltrona Yeti (1968-69), per C&B; il set di tavoli (Arca) e sedie del Golgota (1972-73); la poltrona Sit Down (1975), i divani Cannaregio (1987), il tavolo Sansone, le sedute Dalila (1980), il divano Tramonto a New York (1980) e le poltrone i Feltri (1987) per Cassina; la sedia Green Street (1984) per Vitra; la bottiglia d’acqua minerale Vittel (1986-87); la caffettiera Vesuvio (1992) per Zani & Zani; la sedia Umbrella (1995) per Zerodisegno; la sedia, tavolo e poltrone Broadway 543 (1995) per Bernini; la collezione di mobili perfetti di Nessuno (dal 2002) per Zerodisegno; la cappa da cucina Pescecappa (2009) per Elica.

 
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