Ciò che resta della guerra secondo Gabriele Micalizzi – .

Cercando Busto Arsizio su Google, una delle descrizioni più esplicative del comune italiano – abitato da 90.000 persone – è quello che troviamo sopra Wikipedia. «[…] un importante polo industriale e commerciale in un contesto urbanizzato”. Secondo Alessandro Galli, classe ’98, Busto Arsizio invece «è una copia originale di qualunque altra città dell’hinterland milanese, con l’ambizione di restare sempre uguale». Da questa riflessione è nata 21052 copia (della copia) originaleun progetto fotografico che vuole dare una visione non convenzionale di Busto Arsizio, prestando attenzione a ciò che i bustocchi danno per scontato. Insomma, una riflessione sulla provincia capace di farci riflettere sulla dicotomia città-hinterland così presente nel nostro Paese.

21052 esemplare originale, un reportage da Busto Arsizio secondo Alessandro Galli

E da 2021 che Alessandro Galli sta cercando di trasferirsi a Milano. Ora che c’è riuscito, ha voluto ripercorrere con noi gli anni dell’attesa a Busto Arsizio, l’immobilità di una provincia che, vedendo partire tanti dei suoi giovani abitanti, decide di non cambiare, di restare sempre uguale. L’intento di Galli è quello di riflettere sul degrado urbano e sulla mancanza di migliorie attuate nel tempo. Ma non solo, negli scatti di Galli c’è anche una particolare – e straniante – tipologia di bellezza, che di solito passa inosservato.

La riflessione sulla provincia si dirama anche in una fanzine, uscita lo scorso anno, che ripercorre tutti i luoghi in cui Galli ha deciso di girare. Ci sono anche cinque cose che secondo il fotografo vale la pena sapere su Busto e su di lui. Un espediente che, oltre agli scatti, ci permette di andare oltre l’immagine ma anche un vero e proprio saluto alla sua città dove – almeno in parte – ha sviluppato il suo gusto estetico. Alcune fotografie riflettono l’ambizione di Busto Arsizio di somigliare a Milano in una significativa immobilità. C’è la ragazza in punta di piedi, i cantieri, le attività prima aperte poi chiuse. Anche l’incuria intorno al Stazione Castellanza è particolarmente significativo secondo il fotografo. Ci sono anche immagini che secondo Galli sono “strettamente legate al suo gusto fotografico”, come quella di sottopassaggio illuminato da un semaforo verde o il cespuglio incolto all’ingresso di un condominio a Busto Arsizio.

Pollice verde
Busto Arsizio
Campana

La fanzine

21052 copia (della copia) originale nasce nel 2021, nel pieno dell’emergenza Covid-19. Con la fine del coprifuoco, un sabato mattina alle 5, il fotografo ha lasciato cinque copie della fanzine in giro per la città in cinque luoghi insieme ad un volantino con la grafica che vedete qui sotto nello slider. Prima una sorta di Termini e Condizioni da accettare quando inizi a vivere a Busto Arsizio e poi una mappa dei luoghi secondo Galli. Un’idea originale che racconta la provincia in modo sicuramente innovativo. Nel volantino è inserita anche l’opera d’arte più importante conservata in città. Si tratta di Dipinto anonimo da 17 ° secolo e memorizzato in Museo d’Arte Sacra San Michele Arcangelo. L’opera raffigura un sacerdote che benedice un appestato nell’ospedale di Busto Arsizio.

Saranno esposte alcune fotografie di Alessandro Galli 2 al 5 maggio da Liquida PhotoFestival.

 
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