I 100 anni di Giovanni Massaccesi, illustre cittadino di Civitavecchia – .

di FLAVIO MARTINO

Artista intraprendente, soprattutto pittore. Giovanni Massaccesi, nato a Civitavecchia cent’anni fa, in uno spicchio di pace tra due guerre: il 25 aprile 1924, muore nella sua città natale, all’età di 83 anni, il 27 aprile 2007. Terzo di quattro figli, arrivò quando i suoi genitori e i fratelli abitavano in Vicolo dell’Ape, praticamente vicino all’attuale Corso Marconi. L’intera zona non esiste più, fu rasa al suolo dai bombardamenti del 1943. Un’altra casa e infine l’ultima dimora storica in Via Paolo Antonini 17, originariamente Via del Pozzolano.

Il padre Giulio lavorava nel porto di mare e fu tra i fondatori della Compagnia Portuale. La mamma casalinga toscana di Cecina. Carattere schietto, attento alla quotidianità e ai problemi sociali. Sensibile alla condizione dei più deboli. Modesto, non ti sei mai vantato delle tue capacità. Ha riflettuto sui propri limiti. Voleva sapere. Ha viaggiato tra popoli diversi per conoscere altre culture. Era incuriosito dal progresso e grazie al progresso è ancora con noi sulla pagina Facebook aperta dai suoi parenti. Una serie di opere che lo ricordano. Maestro, illustre concittadino, celebre nelle Arti. Spirito libero, preferiva vivere da solo.

Formidabile nei ritratti, ha dato un forte contributo alla produzione cinematografica internazionale con locandine di film di successo interpretati dai migliori attori di Hollywood e di Cinecittà. Uno su tutti è il blockbuster americano Via col vento. Proiettato a Civitavecchia nel 1954, il Teatro Traiano era gremito. Molti giovani impararono da lui, insegnò pittura nelle classi della Repubblica dei Ragazzi. Il suo Monumento alla memoria nel Parco della Resistenza, inserito nelle relazioni degli studiosi della Comunità Europea, ricorda gli internati nei campi di concentramento e le vittime dei nazifascisti. Un dettaglio carino: ha realizzato la Tombola Civitavecchiese, illustrando ciascuno dei 90 numeri. E con le caricature sapeva far sorridere tutti. I suoi dipinti hanno varcato i confini, ottenendo premi e riconoscimenti tra cui la Medaglia d’Oro della Camera dei Deputati e l’iscrizione nel Registro dei Pittori dell’ONU. A Roma gli aprono le porte i Cento Pittori di Via Margutta, associazione di riferimento per i talenti nel mondo. Dipingeva con i colori suggeriti dalla sua Civitavecchia. Ha esaltato e impreziosito sfumature, luci e ombre, come i raggi del sole che dipingono il Forte Michelangelo e la Rocca.

Giovannino, come lo chiamavano affettuosamente i suoi amici, amava il bel tempo e il mare di casa. Prediligeva quel tratto che costeggia la costa orientale, dove esisteva un accogliente e limitato stabilimento balneare: il Piccolo Paradiso, attualmente solo solarium. Era bravo a nuotare: stile libero. Tanto fiato e colpi giusti, da professionista nelle gare lunghe. Si spinge al largo, oltre la Punta del Pecoraro, dove l’acqua è profonda e fresca e sopra di noi volano i gabbiani. Tornò e si sdraiò al sole per abbronzarsi vicino agli scogli e un bagnante non passò inosservato, sapeva catturare i polpi… Il pescatore di polpi è il titolo di quell’opera estemporanea e preziosa. Fa parte di una collezione privata e rievoca lo scorcio di un’estate nella cornice cromatica di Civitavecchia.

 
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