Il fotografo Valerio Bispuri e il suo incontro con un orfano bielorusso – .

Il fotografo Valerio Bispuri e il suo incontro con un orfano bielorusso – .
Il fotografo Valerio Bispuri e il suo incontro con un orfano bielorusso – .

«Mi trovavo in una grande sala quando in lontananza ho sentito un grido disperato misto a urla. Non capivo quella lingua, ma percepivo una grande disperazione. Ne ho avuto prova non appena ho incontrato i suoi occhi, pieni di sofferenza, ma altrettanto vivaci. È subito scattata un’empatia speciale” così Valerio BispuriFotoreporter romano, racconta il primo incontro con Igor, bielorusso di 11 anni, aOrfanotrofio di Begoml.

Qui, nel villaggio che dista 100 chilometri dalla capitale Minsk, le loro vite si sono incrociate casualmente: per Bispuri si tratta di una tappa del suo progetto fotografico sugli orfani nel mondo. Mentre Igor, circa tre mesi fa, è finito in questo struttura per orfani con disabilità mentale, abbandonati dalla madre con problemi di alcolismo.

«Anche se non possiamo parlare senza l’aiuto di un interprete, è bastato un solo abbraccio per capire il suo bisogno di affettoma soprattutto per esprimere il dolore che, nonostante la giovanissima età, ha già dovuto subire nella sua famiglia d’origine” racconta il fotoreporter romano spiegando come, avendo percepito la sua vivace intelligenza, abbia subito pensato che il futuro di Igor non potesse essere in manicomio dove, dopo un primo periodo in orfanotrofio, vengono rinchiusi questi minori affetti da disturbi mentali.

Così ha lanciato sui social un appello, che nel giro di poche ore ha raggiunto centinaia di condivisioni, trasformando il sogno di cambiare il destino di Igor in un piccolo passo verso un’azione concreta. L’associazione di volontariato lo ha reso possibile Il cavallo biancoimpegnata sul territorio da circa 30 anni nel sostegno ai giovani con disabilità mentale, altrimenti destinato al confinamento psichiatrico per tutta la vitaabbandono in strada o microcriminalità minorile.

Bispuri era entrato in contatto per farsi guidare in questa avventura lavorativa, mai avrebbe immaginato che insieme avrebbero reso possibile un piccolo miracolo dell’umanità.

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«Siamo in costante contatto con il direttore dell’orfanotrofio, ha accettato la nostra proposta sostenere Igor umanamente ed economicamente che finalmente ha avuto le prime visite mediche ed un primo incontro con uno psicologo. Non c’è ancora una diagnosi per il suo disturbo, potrebbe trattarsi di un trauma da elaborare, ma in ogni caso il percorso riabilitativo sarà lungo” interviene Gaia Carletti, presidente dell’associazione che, per chi volesse aiutare a coprire le spese mediche, ha attivato una raccolta fondi (ASSOCIAZIONE VOLONTARI IL CAVALLO BIANCO – IBAN: IT30H0200805237000400580891 CAUSALE: Attività istituzionali in Bielorussia – aiuta Igor).

Grazie alla straordinaria magnanimità di Valerio Bispuri e all’impegno di Il cavallo biancoattualmente, Igor potrà rimanere nell’orfanotrofio e non verrà trasferito in un ospedale psichiatricomentre i volontari cercano una famiglia che possa ospitarlo temporaneamente per completare il suo percorso di cure.

L’obiettivo sarebbe quello di proseguire la riabilitazione nell’ospedale di Minskdove innegabilmente, rispetto al villaggio dove devi percorrere 200 chilometri solo per partorire, ci sono maggiori competenze e strumenti per curare le ferite della tua anima.

«Purtroppo, come per tanti altri piccoli ospiti dell’orfanotrofio, anche per Igor la consapevolezza dell’abbandono a volte va oltre la speranza di tornare dalla mamma. Sappiamo bene che attualmente le adozioni in Europa sono bloccate a causa della guerra. Nutriamo il sogno di portarlo in Italia, ma nel frattempo continuiamo a lavorare duro per rendere meno tortuosa possibile la strada che lo porterà all’adolescenza.» commentano all’unisono Carletti e Bispuri, mentre a quest’ultimo brillano gli occhi al pensiero di Igor che gli accarezza la barba e lo chiama papà. Quel papà non l’ha mai conosciuto.

 
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