«Ho imparato a mettere me stessa al primo posto. Primo bacio con un ragazzo? A 18 anni” – .

«Ho imparato a mettere me stessa al primo posto. Primo bacio con un ragazzo? A 18 anni” – .
Descriptive text here

Quando era piccolo è successo questo Giuseppe Giofrè chiamò sua madre e le disse che non si sentiva abbastanza bene per lasciare presto la scuola, ma non era vero. «Dicevo che stavo male, ma in realtà volevo semplicemente andare a casa, mettermi al computer, andare su YouTube ed eMule e guardare i video dei concerti di Britney Spears», racconta Giuseppe, che in Stiddala sua autobiografia pubblicata da Mondadori, definisce proprio così la sua passione per la danza: una “febbre di vita”. «Fin da piccolo ho sempre sentito un fuoco fortissimo che non riuscivo a controllare e che mi portava a non stare mai fermo», continua Giofrè che, infatti, fermo non è mai stato. Dopo aver fatto la spola tra l’Italia e Los Angeles e aver accompagnato star del calibro Taylor Swift e Jennifer Lopez nei loro tour mondiali, è giunto il momento per Giuseppe di sedersi per il secondo anno consecutivo come giudice della serata di Amici che donare al mondo la sua storia: quella di un figlio di Marina di Gioia Tauroin Calabria, pazzo per le lasagne di zia Pina e le polpette della nonna che ha sempre seguito la sua «stidda», che in dialetto calabrese significa «stella», intesa come passione ma anche come persona a lui molto vicina.

Chi è la sua “stidda”?
«Mio nonno materno, che fin da piccolo mi ha incoraggiato a ricercare la verità delle cose».

Come?
«Con piccoli gesti, o anche solo guardandolo negli occhi azzurri. Mentre scrivo nel libro, lei aveva sempre il viso rivolto al cielo, chiedendosi che tempo avrebbe fatto domani. Ancora oggi, quando torno in Calabria a trovarlo, lui è sempre lì, alza lo sguardo seduto sulla sedia fuori casa e mi chiede che tempo farà domani, frase che porto con me perché anch’io, come mio nonno , mi chiedo sempre cosa mi aspetterà”.

Qual era la sua stella?
«Ballare, raggiungere una star come Britney Spears e, ora, raccontare ai ragazzi, anche attraverso questo libro, quanto sia importante seguire la propria strada senza farsi influenzare da nessuno, mettendo sé stessi al primo posto esattamente come ho fatto io. Fare della mia passione una priorità mi ha, infatti, permesso di raggiungere i miei obiettivi.”

La copertina di StiddaAutobiografia di Giuseppe Giofrè pubblicata da Mondadori

Le persone intorno a lei capivano quanto era caldo il fuoco dentro di lei?
«Le prime a capirlo sono state mia madre e mia nonna. Papà all’inizio era un po’ scettico, soprattutto quando ho iniziato a frequentare la scuola di ballo di Gioia Tauro”.

Cosa ha causato lo scetticismo di tuo padre?
«Dal fatto che probabilmente all’inizio pensava che suo figlio dovesse fare calcio anche se, a dire il vero, mio ​​padre non mi ha mai chiesto perché facessi quello e non altro. All’inizio magari pensava che quello che piaceva a me lo facevano le ragazzine, ma poi ha capito”.

Quelli che non capirono furono molti ragazzi del paese che cominciarono a prenderla di mira.
«Alcuni di loro oggi mi scrivono su Instagram per farmi i complimenti. Sono felice che alcuni siano cresciuti e abbiano una mentalità più aperta. Altri, invece, sono rimasti tra le quattro mura dove li ho lasciati”.

Nel libro scrive che un ragazzo una volta lo schiaffeggiò, rompendogli gli occhiali da sole che aveva, e che quegli occhiali li ha ancora oggi.
«Erano delle Carrera bianche che mi regalarono per il mio compleanno. Quando ho ricevuto lo schiaffo e si sono rotti li ho subito rimessi nel sacchetto e li ho portati a casa. È forse una delle scene peggiori che abbia mai visto.

Li hai fatti riparare?
“NO. Un po’ perché non c’erano soldi e un po’ perché non avevo mai raccontato l’accaduto ai miei genitori. Ho lasciato gli occhiali nella custodia e sono ancora lì oggi.”

Nessuno sapeva del bullismo che ha subito?
«Solo Marco, un amico di scuola che mi era vicino su MSN. Era l’unica persona con cui potevo aprirmi. Ero un ragazzo molto riservato ma la cosa bella era che, il giorno dopo, ricominciavo come se nulla fosse successo, senza fermarmi e senza smettere di credere che un giorno avrei fatto il ballerino. Detto questo, col senno di poi penso di aver sbagliato a non parlare: ho avuto la fortuna di sopravvivere a quello che mi è successo, ma non è così per tutti”.

Sei sempre uscito dalle difficoltà, come scrivi Stidda.
«La vita mi ha messo di fronte a prove che mi hanno reso quello che sono oggi. L’unico colpo che mi ha lasciato senza parole è stato quando i direttori artistici mi hanno detto che la residenza di Britney Spears a Las Vegas a cui stavo lavorando era stata rinviata quando tutti noi ballerini sapevamo che era stata cancellata. Poi, però, è arrivato il tour con Jennifer Lopez, con cui collaboro ancora oggi a livello personale: è l’artista a cui tengo di più in questo momento”.

Quando parla a livello personale intende dire che si relaziona con lei senza intermediari?
«Sì, ci sentiamo e mi invita spesso alle cene a casa sua e ai pranzi di Natale. È un’artista completa e molto professionale che mi ha insegnato molto.”

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Elisabetta Gregoraci, hai mai visto suo padre Mario? Ciondolo in vendita – FOTO – .