libri di rischio in tribunale. Per evitare di andare in bancarotta, l’influencer ha bisogno di nuovo capitale – .

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Lo ritraggono gli ultimi post dai vari profili Instagram Chiara Ferragni, regina delle influencer internazionali, in giro per l’Italia anche se in questi giorni sembra che sia a Montecarlo. Sarebbe stato Paolo Barletta, imprenditore, investitore e filantropo, che con Lorenzo Castelli, attraverso Alchimia spa, è il principale azionista di Fenice srl, la più importante società dell’imprenditore digitale alle prese con troppe disavventure professionali e giudiziarie (39,9%). visto a Dubai. Entrambi dovrebbero tornare a Milano lunedì 6 maggio, il giorno prima del compleanno della Ferragni, quando i vari consulenti pensano di stringere le fila del risanamento di Fenice srl, la cui attività si basa soprattutto sull’essere proprietaria del marchio Chiara Ferragni e di tutte le accordi commerciali sopravvissuti. I legali dello studio Gop, in particolare, stanno esaminando tutti gli aspetti contabili e societari perché rappresentano una delle maggiori emergenze del momento: secondo quanto appare Il Messaggero, dalla redazione del progetto di bilancio 2023, sta emergendo che la perdita d’esercizio potrebbe aggirarsi intorno ai 4 milioni, mettendo in dubbio la continuità aziendale: secondo il codice civile, è il presupposto in base al quale, nella redazione del bilancio, la società è normalmente ritenuta in grado di continuare ad svolgere la propria attività nel prossimo futuro (3-5 anni). Da qui l’ipotesi di una ricapitalizzazione da 5-6 milioni. Se gli attuali azionisti non sono in grado di pagarli, potrebbero essere costretti ad aprire il capitale a nuovi azionisti. I consulenti ritengono che l’influencer cremonese potrebbe chiedere vecchi dati ad alcuni amici imprenditori. Come Francesco Trapani, ex amministratore delegato di Bulgari poi in Clessidra, che ha fondato il family office Vam Investment, o Marco Bizzarri, che dopo aver lasciato Gucci circa un anno fa, ha lanciato Nessifashion, una società di investimenti per nuove avventure professionali.

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COSTI E SANZIONI

Nel team Fenice, oltre ad Alchimia, ci sono Sisterhood, holding della Ferragni, con il 32,5%; Esuriens delle famiglie Morgese e Barindelli (13,7%); Ni srl di Pasquale Morgese 13,7%. L’afflusso di capitali freschi serve a colmare il buco di cassa per servire il proseguimento dell’attività mentre dal punto di vista patrimoniale l’azienda non ha grossi problemi. La Fenice dovrebbe essere in rosso per costi straordinari, multe e sanzioni per un totale di circa 1,5 milioni.

Dopo il caso del pandoro Balocco, ammonta a oltre 1 milione la sanzione Antitrust per pubblicità ingannevole, sanzione che l’avvocato Manfredi Vita, grande esperto di concorrenza, ha impugnato al Tar. In attesa che si concluda l’iter giudiziario corredato da eventuali ricorsi, è necessario provvedere ad accantonamenti in bilancio. Altre passività sono verso fornitori per l’affitto di uffici e negozi. E poi c’è un capitolo relativo ai dipendenti. Il sodalizio con Fabio Maria Damato, che è stato il più stretto collaboratore della Ferragni e che, secondo indiscrezioni, sarebbe stato coinvolto nella separazione con Fedez ma anche in altre vicende legali, si è allentato e potrebbe portare al pagamento di una buonuscita. Al calo della redditività di Fenice srl si accompagna un calo dei ricavi. L’esercizio 2023 dovrebbe registrare un fatturato sceso a 7-8 milioni, la metà del fatturato dell’anno precedente (14,2 milioni con un utile di 3,4 milioni) in considerazione dello scioglimento degli accordi commerciali che erano durati quindici giorni e ora stanno sono dimezzati.

LE INDAGINI

La Procura di Milano ha aperto fascicoli che vedono l’influencer indagato per truffa aggravata nei casi dei pandori Balocco, delle uova di Pasqua Dolci Preziosi e della bambola Trudi. Per i primi due anche Damato è stato iscritto nel registro degli indagati con le stesse accuse. La procura di Cuneo, però, punta, per ora senza alcuna ipotesi di reato o di indagato, sulla campagna promossa con Oreo durante la pandemia di Covid e sulle donazioni all’associazione Soleterre per il reparto pediatrico dell’ospedale San Matteo di Pavia.

Il faro è puntato sulla Fenice perché è quello operativo rispetto agli altri due. TBS Crew Srl, controllata al 100% da Ferragni, è la società editrice del blog The Blonde Salad; c’è poi la Ferragni Enterprise, posseduta quasi interamente dall’influencer, ad eccezione di una piccola quota pari allo 0,1% intestata alla madre, la scrittrice Marina Di Guardo. A questa società appartengono proprietà immobiliari, tra cui quella in cui si è recentemente trasferita con la famiglia, nella zona CityLife di Milano, valutata circa 10 milioni di euro.

 
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