dare nomi e cognomi è fastidioso ma ho una “scorta mediatica” – .

dare nomi e cognomi è fastidioso ma ho una “scorta mediatica” – .
dare nomi e cognomi è fastidioso ma ho una “scorta mediatica” – .

Poco più di una settimana fa, il quotidiano Repubblica scriveva che Francesca Fagnani è vittima di minacce. Dopo la pubblicazione del suo libro “Mala Roma Criminale”, che racconta la malavita della capitale, la giornalista è finita nel mirino di temuti settori criminali. Ringraziando chi le aveva dimostrato affetto e apprensione, la conduttrice di “Belve” ha rassicurato tutti via social. Oggi, in un’intervista al Corriere della Sera, è tornata sull’argomento.

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“Creare nomi, cognomi e collegarli ad una serie di azioni in un unico disegno. Rivelando di essere doppi giocatori, anche tra di loro. A chi sarebbe piaciuto?”, ha detto Fagnani senza giri di parole. “La mia esposizione mi porta ad avere attenzione ma anche luce, mi godo una sorta di scorta mediatica. Penso invece ai giornalisti dei giornali locali che non hanno nemmeno la tutela del direttore”, ha proseguito.

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E tornando al suo libro, che la giornalista ha definito “il completamento di un lungo lavoro” che “parte da un omicidio per descrivere diversi gruppi criminali”, ha aggiunto: “I vertici di maggiore caratura criminale sono sempre gli stessi. C’è una certa fluidità, la criminalità romana è meno basata sulla famiglia che altrove. Alcuni nomi esistono da trent’anni”. “Ho letto i giornali, sono andato a cercare per strada chi definisce la geografia criminale dal litorale di Ostia a Tor Bella Monaca, ho suonato ai loro citofoni. Qualcuno è sceso per parlarmi, ad altri è stato negato”, ha confessato.

 
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