“Questo politicamente corretto è peggio” – Il Tempo – .

“Questo politicamente corretto è peggio” – Il Tempo – .
“Questo politicamente corretto è peggio” – Il Tempo – .

Davide Del Santo

29 giugno 2024

Umberto Smaila, attore, musicista e intrattenitore purosangue, ha recentemente festeggiato mezzo secolo di carriera con un grande spettacolo nella natia Verona insieme agli storici amici dei Gatti di vicolo miracoli e tanti ospiti. Non tutti sanno, però, che il conduttore in giacca da ammiraglio di Colpo Grosso, il programma cult che fece vibrare i salotti italiani di trasgressione un po’ ingenua tra gli anni ’80 e ’90, è figlio e nipote di esuli fiumani.

Come ha reagito quando durante l’Europeo Croazia-Italia la dirigenza ha incorniciato lo striscione di un tifoso azzurro: “Ridateci Fiume”?
“Sono rimasto molto sorpreso, l’ho trovato solo un po’ anacronistico, quel cartello andava messo molto prima (ride, ndr). Ora sperare nella restituzione di Fiume è un’utopia, non tanto per questioni geopolitiche quanto perché a 70 anni e più dall’esodo fiumano l’intera popolazione è ormai slava. Tuttavia, è stato un gesto visto da milioni di italiani e che ha avuto il merito di riportare in discussione una parte di storia dimenticata per molti anni, l’esodo dei fiumani e la cessione dell’Istria-Dalmazia alle truppe di Tito. Almeno qualcuno dei più giovani sarà stato curioso e avrà cercato informazioni. Mi dispiace che mia madre, che per tutta la vita ha continuato a dire “ridatemi Fiume”, non abbia potuto vederlo.”

La politica è rimasta in silenzio, ma lo sfogo del tifoso azzurro ha avuto una certa risonanza sui social media. Cosa ne pensi?
«Lunedì sera ho subito inviato la foto dello striscione a mia sorella Marina, e lei mi ha inviato la foto del cartello posto da uno sloveno nella piazza di Trieste: “Trst je naš” (Trieste è nostra). Insomma, tra gli ulivi non c’è pace…”.

Europei a parte, c’è la partita di Giorgia Meloni in Europa.
“Non sono mai stato un grande sostenitore dell’Unione Europea. Tornando a Fiume, cento anni fa D’Annunzio diceva che tutto ciò che viene deciso spetta ai poteri forti, e anche adesso è così. L’operazione della Meloni è molto difficile, vedremo cosa succederà”.

Restando in politica, la storia della casa occupata da Ilaria Salis sembra uscita da uno sketch dei Gatti di vicolo miracoli…
«Salis è a sinistra del Pd in ​​un partito che fa riferimento al Pci, quindi la cosa non mi sorprende. Ho notato però un fatto. Nessuno nel mondo dell’intrattenimento ne ha parlato, come se fosse un terreno troppo pericoloso anche per i più allineati. È stata utile per ottenere voti, ma soprattutto è stata utile a se stessa perché è riuscita a uscire dal carcere, dove è stata trattata in modo inaccettabile, va detto”.

Molti suoi colleghi parlano della Rai come di Tele-Meloni. C’è del vero?
«La Rai non mi sembra affatto di destra, anzi. E la maggior parte degli artisti che lavorano nello spettacolo, dalla tv al cinema, sono seguaci del politicamente corretto. Vedo anche una certa volontà da parte delle reti Mediaset di essere un po’, diciamo, ambivalenti. C’è Bianca Berlinguer su Rete 4 e Luciana Littizzetto su Maria De Filippi… C’è un po’ di confusione in giro». Il 18 giugno ha festeggiato i suoi 50 anni di carriera a Verona con «Umberto Smaila & Friends», un concerto-spettacolo con tanti ospiti, da Diego Abatantuono ad Ale e Franz, da Valeria Marini a Fiordaliso. Ma soprattutto con gli amici di sempre, i «Gatti» Jerry Calà, Franco Oppini, Nini Salerno.

Una relazione profonda. Si è mai fermata?
«Mai, assolutamente. Siamo nati nella stessa città, ci siamo conosciuti suonando in band, poi abbiamo fatto scuola insieme. È un’amicizia vera, solida, che abbiamo celebrato in questo spettacolo. Ci sono momenti nella vita in cui una cosa del genere regala ancora emozioni. In questo clima pesante di guerra, una serata di pace».

A proposito di leggerezza, vi manca quella di Colpo di grosso? La teletrasgressione degli italiani oggi sembra lontana anni luce.
“Oggi sarebbe impossibile fare Colpo grosso in questo clima di cancel culture, anche nei locali culturali in quel programma c’era ben poco… Non potrebbe essere trasmesso in televisione, sarebbe considerato sessista e osceno. Se me lo proponessero oggi dovrei censurarmi! Ma questo è un problema comune, battute di film e canzoni che ascoltiamo da anni oggi sarebbero considerate inaccettabili. In questo clima di correttezza politica siamo tutti sul filo del rasoio. Il mio amico Guido Nicheli, il Dogui (attore di tante commedie da Sapore di mare a Vacanze di Natale noto per i suoi ruoli da “cummenda”, ndr) ha detto una sua frase che coglie il momento: “Stiamo pattinando sul filo del vaffa”…”.

 
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