la malattia, la morte della sorella e la musica come terapia – .

la malattia, la morte della sorella e la musica come terapia – .
la malattia, la morte della sorella e la musica come terapia – .

Dado Silvia Salemi che ogni volta che esce un suo nuovo album l’emozione è la stessa di sempre se non un po’ più grande. “Il team si è allargato molto, e più il team è grande, più riesci a condividere l’emozione che prima era tutta tua. Ogni volta è un battesimo, perché un album corrisponde a un incontro di anime tra me e il mio pubblico”, dice Salemi, reduce dall’uscita di 23 orela raccolta contenente i brani rimasterizzati dell’ultimo album di Silvia mai pubblicato in digitale, uniti da un filo conduttore che affonda le sue radici in Opportunità by Eugenio Montale.

Che cosa intende?
“Montale ci parla di opportunità, e per me l’opportunità è diventata l’ora. L’ora del riscatto, l’ora in cui tutto può succedere, in cui puoi giocarti la partita con un gol che segna un risultato che cambia tutto il senso della partita e, forse, di una vita. Non può succedere nulla, potresti perdere un treno o prenderlo ma, insomma, puoi sempre giocarti un punto. Finché ci sarà fiato nei polmoni e finché ci sarà voglia di fare, ci sarà sempre quel senso di ottimismo verso una parola che oggi tutti teniamo stretta, che è il futuro.”

Quale futuro le riserva?
“Un dono. Sono molto grata di esistere e di avere due figlie che sono il mio futuro. Vivo la dimensione della ventiquattresima ora come una grande magia dove tutto è possibile e tutto può accadere.”

Per restare alla metafora sportiva, quanti punti pensi di aver segnato nella tua vita?
“Sto ancora giocando. A volte sparo con i piedi, a volte con la testa, a volte con le mani. A seconda del gioco a cui stai giocando, usi un mezzo diverso: a volte la radio, a volte il teatro, a volte scrivere romanzi, ma il significato è sempre lo stesso, ed è quello di raggiungere il cuore delle persone.”

È una missione per lei?
“Una necessità. Non ho mai avuto la verità in tasca e mi è sempre piaciuto osservare gli altri per migliorarmi e alimentare quella sana competizione di cui parlavano gli antichi romani, i quali dicevano che bisognava osservare il vicino non per invidiarlo ma per prendere il meglio da lui per poter competere con noi stessi. Da bambino vivevo in una casa modesta con due genitori con mezzi molto limitati se non addirittura in povertà: ricordo che al piano di sopra viveva una famiglia benestante che aveva una casa perfettamente pulita e tante comodità che io rubavo con gli occhi: vedevo le lenzuola piegate in un certo modo e il cibo servito a tavola in un certo modo e mi dicevo “ora lo faccio anch’io””.

Sarebbe più facile provare invidia per l’altro.
“Ci vuole allenamento. Non ha senso guardare chi sta meglio e invidiarlo perché non ti porterà da nessuna parte.”

Alek Pierre

Cosa spaventava Silvia Salemi da bambina?
“La povertà e le limitate possibilità che, seppur con grande dignità, i miei genitori hanno affrontato. Per questo motivo ho sempre sentito il bisogno di restituire loro qualcosa in qualche modo, sperando di dare loro un momento di soddisfazione dopo la morte di mia sorella. Ricordo ancora la gioia negli occhi di mia madre quando ha rimosso quel velo di dolore dopo aver tenuto in braccio per la prima volta la nipote: ho lottato tutta la vita per riscattare quel dolore sia materialmente che spiritualmente, e spero di esserci riuscito.”

Sua sorella morì di leucemia quando era molto giovane.
“Sono nata in una casa dove aleggiava una malattia gravissima, che all’epoca era una condanna a morte. L’ho assorbita nel linguaggio e nei movimenti. Per qualche anno non ho parlato e la musica, in questo, mi ha salvata. Il senso di tutta la mia vita è stato quello di uscire da un grande no per produrre un grande sì. Perché il grande no era il no della vita. Mia madre ha dovuto scegliere tra me e mia sorella perché, per prendersi cura di mia sorella, non sapeva se continuare una gravidanza che avrebbe comportato molto sforzo fisico, e tuttavia ha guardato avanti, dandoci un’opportunità.”

 
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