Alla Bce “non abbiamo completato il lavoro”inflazione “e dobbiamo restare vigili. Non ci fermeremo finché la partita non sarà vinta e l’inflazione non tornerà al 2%”. Lo ha affermato la presidente dell’istituto monetario, Christine Lagarde, nel suo discorso alla cena di gala che apre il forum di Sintra, l’evento che la Bce organizza ogni anno in Portogallo.
Il discorso non sembra offrire spunti significativi sulle prossime mosse del politica monetaria se non per ribadire l’approccio adottato dopo il primo rialzo dei tassi deciso a giugno – dopo un lungo periodo di stabilità che a sua volta ha fatto seguito al ciclo rialzista più aggressivo nella storia della BCE -: si intende decidere di volta in volta in base all’evoluzione dei datisenza impegnarsi in alcun percorso prestabilito a fronte del costo del denaro.
Secondo Lagarde – che in pieno campionato europeo ha usato una metafora calcistica citando Bobby Robson, storico giocatore e allenatore inglese – i progressi compiuti in termini di moderazione dell’inflazione consentono di “guardare indietro e riflettere sul percorso intrapreso”, ha continuato. Ha spiegato che in circostanze normali, le fluttuazioni dell’inflazione a breve termine non sono considerate un rischio. Ma quando c’è la possibilità che gli shock dei prezzi si amplifichino e diventino più persistenti, le aspettative di inflazione possono sganciarsi dai livelli desiderati dalla Banca centrale.
Il presidente ha affermato che se la BCE non avesse reagito con decisione alle passate ondate inflazionistiche, si sarebbe corso il rischio che l’inflazione si sradicasse del 30%, sia nell’anno scorso che nel 2024.
E data l’entità delle battute d’arresto passate, anche oggi “un atterraggio morbido non è garantito”. Lagarde ha citato diversi fattori, tra cui la resilienza del mercato del lavoro.
“Continuiamo a confrontarci con l’incertezza sul futuro dell’inflazione, soprattutto in termini di come saranno correlati salari, profitti aziendali e produttività. La resilienza del mercato del lavoro “significa che possiamo prenderci del tempo per accumulare ulteriori informazioni, ma che dobbiamo anche essere consapevoli che le prospettive di crescita restano incerte. Tutto questo – ha concluso – sostiene la nostra determinazione a essere basati sui dati e a prendere le nostre decisioni caso per caso”.
