Mad Max, 45 anni di una leggenda moderna – .

Mad Max, 45 anni di una leggenda moderna – .
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Mad Max sta per tornare nelle nostre vite da ora in poi Festival del cinema di Cannesdove verrà presentato Furiosa: una saga di Mad Max che mira a continuare cosa esattamente 45 anni fa12 aprile 1979, Giorgio Miller ha dato al mondo: un film che cambierebbe radicalmente la narrativa fantasy del nostro futuro. Costando appena 400mila dollari, IntercettoriMad Max è diventato uno dei fenomeni cinematografici più incredibili di semprelo ha fatto diventare Mel Gibson una stella, ma ancor più si depositò nell’immaginario collettivo per non riemergere mai più.

Un terremoto cinematografico che nessuno avrebbe potuto prevedere

Mad Max compie 45 anni e lo fa come uno dei film più sorprendenti di sempre nella storia del genere fantascientifico, capace in quel 1979 armato di nessuna speranza di essere qualcosa di più di un film e con un budget oggettivamente ridicolocambiare completamente le regole del gioco. Diciamolo chiaro, solo nel cinema del passato si poteva fare una cosa del generesolo in quegli anni un’opera dalla genesi così strana, folle e folle poteva creare un mito divenuto parte integrante della nostra cultura pop. George Miller ha avuto l’idea per un motivo semplice: era un medico, a Sydney ricuciva continuamente vittime di crimini e soprattutto di incidenti stradali (triste tradizione australiana). Era però anche appassionato di cinema. L’incontro con il regista Byron Kennedy ha creato un breve Violenza nel cinema, parte 1che gli ha fatto capire che quella era la sua strada, che sapeva davvero come farla.

Era il 1971, da quel momento l’idea di un lungometraggio divenne la sua ossessione. Lo sceneggiatore James McCausland ha fornito l’aiuto di cui aveva bisogno creare un’epopea tra il tragico e l’epico, in cui il futuro fosse illuminato da una luce spettrale, rovinata e distopica. Eravamo a metà degli anni ’70 in cui inoltre cominciava ad emergere la crisi ambientale, insieme alla crisi energetica, alla Guerra Fredda, allo scoppio della microcriminalità che anche in Australia sembrava risvegliare un elemento tribale sopito. Tuttavia, alla fine la sceneggiatura non ha convinto completamente diverse società di produzione Miller e Kennedy facevano tutti i tipi di straordinarifinché tra fondi privati ​​e quanto messo da parte siamo arrivati ​​a una cifra compresa tra i 200mila e i 400mila dollari (anche oggi non è chiaro esattamente). Nessun attore famoso, nessun volto conosciuto, a maggior gloria di un Mel Gibson che ne ha avuto il ruolo Max Rockatansky quasi per caso. Non poteva immaginare che gli avrebbe cambiato la vita.

Matrice 25 anni dopo rimane semplicemente fenomenale

Il 31 marzo 1999 usciva nelle sale il primo capitolo della trilogia cyberpunk, capace di diventare un mito cinematografico e segnare l’inizio dell’era tecnocratica

Mad Max era dominata dalle quattro e dalle due ruote, era una specie di di western retro-futuristici e distopici, i primi nel suo genere, arrivato in un momento in cui la fantascienza si illuminava altrove sotto una luce completamente diversa. Perché, ed è questo il punto, Mad Max è un film che è riuscito a cambiare non solo la rappresentazione dell’azione sul grande schermo, ma anche a proporci una visione molto più inquietante del nostro domani, ma per certi punti di vista anche molto più probabile. L’Australia, con i suoi spazi immensi, il suo deserto, è stato il set perfetto per mostrarci il tragico destino toccato a Max. Fa parte di una sorta di polizia del futuro che, a bordo di autoblindo, cerca come può di mettere ordine in un mondo in cui le risorse naturali scarseggiano, la desertificazione incombe e bande di predoni si aggirano su moto e auto modificate per procurarsi la benzina e così via.

Quando il suo collega Oca viene gravemente ferito e la sua stessa famiglia viene attaccata dalla banda di Toecutter (Hugh Keays-Byrne) e Bubba Zanetti, Max diventa un angelo vendicatore a bordo di quello Intercettore V8 che resterà impresso nell’immaginazione né più né meno della propria moto Steve McQueen o del cavallo di Zorro. Effettivamente possiamo dirlo grazie a Mamma pazzax, il culto dei motori alla fine degli anni ’70 diventerà ancora più prepotentemente centrale nell’immaginario degli uomini e dei giovani in particolare. In ogni caso, questo non deve distrarci da ciò Mad Max nasce in quel 1979 come una delle storie di vendetta più violente, soddisfacenti e spietate mai visti, con cui raccogliere l’eredità di quel genere western, che in quegli anni era stato dotato dal genere crepuscolare ma soprattutto da quello italiano una nuova concezione di eroe e di universo narrativo. Il che è più che sufficiente per far capire quanto Miller conoscesse la prima regola fondamentale del cinema: nulla si crea, nulla si distrugge.

La visione allucinata e senza precedenti di un futuro assolutamente plausibile

Non è un caso che venga messo in discussione Sergio Leone, Corbucci, Colizzi e compagniacosì come la cinematografia di Clint Eastwood e Peckinpah. Mad Max riprende infatti il ​​concetto di vendetta, intesa come percorso cruento e sadicouna punizione quasi biblica con cui Max dà la caccia ai suoi nemici, indulgendo in atti di crudeltà e violenza, che portarono alla censura del film in diversi paesi ma nemmeno questo bastò a limitarne il successo. Mad Max ha incassato qualcosa come 100 milioni di dollari (incredibile fortuna in quel 1979) che resiste fino all’uscita di Il progetto Blair Witch uno dei successi più incredibili e inaspettati della storia del cinema. Ciò che accadde sul set è ancora oggi leggenda, con acrobazie folli che mettevano a rischio la vita di attori e membri della troupe vere e proprie bande di motociclisti dell’epocareclutati per addestrare i vari villain, avversari, insomma la fauna umana con cui Max ha a che fare.

 
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