ecco come sono morti gli operatori umanitari a Gaza – .

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Rimangono ancora molti interrogativi sulla sequenza degli eventi che hanno portato alla morte dei sette volontari della ONG World Central Kitchen, il cui convoglio è stato colpito da Missili israeliani nella notte tra lunedì 1 e martedì 2 aprile, nonostante gli operatori umanitari si fossero coordinati con le forze armate di Tel Aviv sul percorso da seguire. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha parlato di “tragico errore” e ha promesso che l’IDF condurrà un’indagine approfondita per stabilire cosa sia realmente accaduto.

Secondo la ricostruzione effettuata dal quotidiano Haaretzche hanno citato fonti della difesa, l’attacco è iniziato perché l’esercito ebraico credeva che tra gli operatori umanitari ci fosse un terrorista Hamas. Nel primo tratto del loro percorso verso il magazzino di Deir al-Balah, infatti, le tre auto Wck erano accompagnate da un quarto veicolo, un camion sul quale la sala operativa dell’unità preposta alla sicurezza del percorso concordato ha individuato un uomo armato. Le tre auto della ONG sono ripartite dopo pochi minuti, mentre il camion e il presunto terrorista sono rimasti al deposito. L’ordine di attacco con a drone è arrivato mentre le auto degli operatori umanitari percorrevano il percorso previsto, vicino al confine dell’area considerata ad alto rischio ma non nelle zone dove Israele ha vietato l’accesso agli aiuti umanitari.

Sempre secondo Haaretzi tre missili sarebbero stati lanciati da un drone Hermes 450. Non appena la prima auto è stata colpita, i passeggeri sono passati a un altro veicolo e hanno continuato a guidare, informando i funzionari della ONG che erano sotto attacco. Nel giro di pochi minuti sono state colpite anche le altre due auto. Il sito investigativo Bellingcat hanno geolocalizzato le carcasse del convoglio: la seconda era a 800 metri di distanza dal primo, mentre la terza si trovava a 1,6 chilometri a sud-ovest. Erano diretti verso il molo di recente costruzione costruito dalla ONG per sbarcare gli aiuti provenienti dalla rotta marittima con base a Cipro, il che coincide con quanto riportato dal portavoce dell’organizzazione: “Il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah, dove la squadra aveva scaricato più di 100 tonnellate degli aiuti portati a Gaza lungo la rotta marittima”.

Le tre auto portavano chiaramente i simboli della World Central Kitchen, non avevano deviato dal percorso concordato e il sospettato, l’uomo armato che le aveva accompagnate al magazzino, era rimasto indietro. Resta da capire, quindi, perché è stato dato l’ordine di attaccare.

Dopo il massacro, la ONG ha annunciato il Sospensione di tutte le sue attività nella Striscia, una decisione che avrà gravi conseguenze per la popolazione palestinese di cui condizioni umanitarie si stanno rapidamente deteriorando.

 
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