cosa sappiamo dell’attacco di Teheran a Israele – - – .

cosa sappiamo dell’attacco di Teheran a Israele – - – .
Descriptive text here

Dopo giorni di crescente allarme da parte delle autorità di tutto il mondo, l’Iran ha scatenato un attacco contro Israele nella notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile (diretta live qui).

Ecco cosa sappiamo, al momento, sulle modalità di questo attacco.

L’attacco sincronizzato e concentrico

Secondo l’esercito israeliano sono stati lanciati centinaia di droni e missili, in almeno tre ondate.

Fonti legate al cosiddetto “Asse della resistenza” formato da gruppi armati filo-iraniani (Hamas, Hezbollah, Houthi, Hash al Shabi), citate da Al Arabiya, sostengono che l’attacco di Teheran, definito “Promessa di verità”, è stato è composto da tre fasi:

1. il lancio di droni dall’Iran;
2. il lancio di droni e missili dai paesi dell’asse, ovvero Siria, Libano e Iraq, per mettere in difficoltà i sistemi di difesa aerea israeliani;
3. il lancio di missili da crociera e missili balistici.

In altre parole, si trattava di un attacco sincronizzato«concentrico»: il tentativo era quello di saturare completamente le capacità di intercettazione israeliane, con strumenti diversi, lanciati in tempi diversi, che si muovono a velocità diverse e hanno capacità distruttive diverse, ma che sono arrivati ​​sul territorio israeliano in una finestra temporale molto ristretta.

Missili e droni sono arrivati ​​in tutto Israele: si sono sentite e segnalate esplosioni, tra l’altro, sia nel cielo di Tel Aviv che su Gerusalemme.

Gli obiettivi

La modalità dell’attacco era prevista: l’Iran ha concentrato i suoi droni kamikaze e i suoi missili a lungo raggio su siti militari, in particolare sulle alture di Golan. Fonti israeliane del New York Times elencano come obiettivi anche le basi aeree nel Negev, nel sud di Israele.

Secondo Teheran, i missili iraniani hanno colpito una base nel Negev, provocando “ingenti danni”. Al momento non c’è alcuna conferma su questo punto da parte di Israele.

Il drone kamikaze

Per quanto riguarda i droni, l’Iran avrebbe messo in campo l’HESA Shahed 136, un “drone suicida” costruito dalla Iran Aircraft Manufacturing Industries Corporation (HESA).

In servizio dal 2021, quest’arma, conosciuta anche con il nome russo Geran-2, è stata progettata per colpire bersagli terrestri, eludendo le difese aeree, in un raggio di circa 2500 chilometri dal sito di lancio.

Il loro utilizzo più massiccio è stato quello effettuato dalle forze di terra russe durante l’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022.

L’aereo è lungo circa 3,5 metri; la sua apertura alare raggiunge i 2,5 metri nella parte posteriore.

Con un peso di circa 200 chili, di cui 50 costituiti dall’esplosivo trasportato, lo Shahed 136 è in grado di volare per 2500 chilometri ad una velocità massima di 185 chilometri orari.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Israele – Hamas in guerra, le notizie di oggi in diretta