«Nuovo slancio per la nostra competitività» – .

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Da Strasburgo – Manca più di un mese alle elezioni europee, ma la parola d’ordine per la prossima legislatura è già stata scelta: competitività. Di questo parlano ormai da mesi tutti i principali leader dell’Unione Europea. È di competitività che è stato chiamato a occuparsi Mario Draghi per conto della Commissione. Ed è sempre di competitività che si è parlato all’ultimo Consiglio europeo della settimana scorsa. A confermare la linea è anche Ursula von der Leyen, intervenuta oggi a Strasburgo – nel corso delle ultime primarie prima delle elezioni di giugno – per un discorso che assomiglia a un manifesto elettorale sulle priorità della prossima legislatura. «Ripristinare il nostro vantaggio competitivo deve essere al centro dell’agenda economica europea nel 2024 e oltre. Sono assolutamente convinto che, con la spinta necessaria, potremo dare un nuovo slancio alla competitività europea”, ha spiegato il presidente della Commissione europea.

Il piano in quattro fasi di Von der Leyen

Nella sua sfida per rilanciare la competitività europea, von der Leyen ha individuato quattro priorità su cui la prossima Commissione dovrà lavorare. Il primo: stimolare gli investimenti. Negli ultimi cinque anni, ha ricordato il spitzenkandidat del Ppe, «abbiamo lanciato programmi di investimenti a livelli mai visti prima». Adesso, però, occorre fare un passo ulteriore. E questo passo in più si chiama Unione dei mercati dei capitali, una questione che anche l’ex primo ministro Enrico Letta ha sottolineato nel suo rapporto sul mercato unico. “Abbiamo ascoltato ottime idee da Letta all’ultimo Consiglio europeo”, ha commentato oggi von der Leyen. Il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, ha aggiunto, consentirebbe di mobilitare “l’immenso capitale privato europeo” e “porterebbe alla raccolta di 470 miliardi di euro” di ulteriori investimenti privati. Soldi di cui Bruxelles ha un disperato bisogno per finanziare quella che il presidente della Commissione Europea definisce “la più grande rivoluzione di tutti i tempi”.

La seconda priorità riguarda i costi energetici. L’era delle forniture a basso costo dalla Russia è finita una volta per tutte, ma l’aumento dei prezzi continua a “danneggiare la competitività delle imprese, soprattutto di quelle ad alta intensità energetica”. Da qui la richiesta di von der Leyen di proseguire sulla linea già tracciata negli ultimi anni per “produrre più energia pulita a costi minori”. La terza priorità, poi, riguarda la carenza di manodopera. L’Unione Europea, ha ricordato il presidente della Commissione europea, ha un tasso di disoccupazione molto basso, ma è necessario ridurre il numero dei giovani senza lavoro e rispondere alla domanda di lavoro proveniente dalle imprese. Infine, l’ultima priorità: il commercio con il resto del mondo. “Se è vero che il 90% della crescita più significativa del prossimo decennio avverrà fuori dall’Ue, dovremmo cercare di accedere a questi mercati”, ha spiegato von der Leyen. Insomma, niente protezionismo. Piuttosto, un’apertura verso i mercati emergenti, con l’obiettivo di «garantire l’importazione di materie prime critiche» ma stando molto attenti «a non spingere le aziende europee fuori dal mercato».

L’avvertimento di Draghi

Le parole pronunciate oggi al Parlamento europeo da Ursula von der Leyen rispecchiano in gran parte quelle di Mario Draghi. Nei mesi scorsi l’ex primo ministro ed ex presidente della Bce ha ricevuto un incarico di super-consulente da Bruxelles. La richiesta: rilanciare la competitività europea e suggerire una strada attraverso la quale il Vecchio Continente possa tenere il passo con Stati Uniti e Cina. Le conclusioni raggiunte da Draghi sono state sintetizzate in un rapporto, che sarà consegnato a breve ai vertici delle istituzioni europee. Un assaggio già arrivato la settimana scorsa, durante un discorso di Draghi a La Hulpe, in Belgio. Rivolgendosi agli altri leader presenti, l’ex premier italiano ha chiesto un “cambiamento radicale” nelle istituzioni europee, per “ripristinare la nostra competitività” e tenere il passo con Stati Uniti e Cina. L’ex primo ministro italiano, da molti considerato un possibile nuovo volto della prossima legislatura europea, ha rimproverato a Bruxelles l’assenza di “una strategia globale”, che bilanci la giusta ambizione in termini di politiche ambientali e climatiche con una nuova “politica industriale” che protegge le imprese europee dalla concorrenza straniera.

La polemica sull’assenza di Michel

Mentre von der Leyen illustra la sua strategia per rilanciare la competitività europea, l’aula del Parlamento europeo è quasi deserta. Erano presenti solo i leader dei vari gruppi politici, mentre la maggior parte degli eurodeputati si aggirava ancora per i corridoi della sede di Strasburgo. C’è però un’assenza che si nota più delle altre: quella di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. “Stiamo parlando delle conclusioni del Consiglio Ue senza il presidente Michel, vedo una chiara mancanza di rispetto da parte sua”, rimprovera Manfred Weber, capogruppo del Ppe alla Camera europea.

In copertina: La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, alla plenaria del Parlamento europeo, 23 aprile 2024 (EPA/Ronald Wittek)

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Tag: Von der Leyen abbraccia Draghis linea Commissione slancio competitività

 
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