Il giornalista russo di Forbes arrestato a Khabarovsk si chiama Sergei Mingazov. È accusato di diffondere “falsi” sull’esercito russo. Lo ha riferito su Facebook il suo avvocato Konstantin Bubon. Secondo l’avvocato, Mingazov è accusato di aver ripubblicato un articolo sui fatti di Bucha (un massacro avvenuto nel marzo 2022 mentre il fronte russo avanzava e puntava a Kiev) sul suo canale Telegram “Khabarovskaya Mingazeta”.
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Secondo i rapporti, Mingazov si trova nel centro di detenzione temporanea di Khabarovsk Meduza, un sito di notizie russo. Lo ha detto l’avvocato all’agenzia Rbc che la casa di Mingazov è stata perquisita, dopo di che è stato portato al comitato investigativo dove gli sono state comunicate formalmente le accuse. “Hanno confiscato computer, telefoni, sia a lui che a sua moglie, nonché telefoni e computer ai bambini”, ha detto l’avvocato Bubon. Domani i giudici decideranno se trasformare o meno la detenzione in arresto.
Sergei Mingazov lavora per Forbes ma in precedenza ha collaborato con il quotidiano economico Vedomosti. L’articolo del codice penale sulle “fake news” sull’esercito, così come l’articolo sul ripetuto “discredito” delle forze armate, sono stati emanati dopo l’invasione dell’Ucraina. Secondo le stime dei media, 132 persone sono state condannate per “falsificazione” e “discredito”.
Solo pochi giorni fa, il 23 aprile, in Russia è stato arrestato anche il viceministro della Difesa Ivanov. Per lui lo scenario è molto diverso: è accusato di associazione a delinquere finalizzata a ricevere “tangenti di grandi dimensioni”, superiori a un milione di rubli secondo il codice penale russo, anche se non si conosce l’importo esatto. Si è dichiarato innocente, ma rischia almeno 15 anni di carcere.
