In Giappone mancano le donne, la natalità è al collasso e il 40% dei comuni è a rischio – .

In Giappone si sta verificando un preoccupante sconvolgimento demografico. Negli ultimi 30 anni, infatti, circa il 40% dei piccoli comuni giapponesi rischia di scomparire. La motivazione è la diminuzione della popolazione femminile in età fertile. L’Istituto nazionale di ricerca sulla popolazione e la protezione sociale ha rivelato che in 744 dei 1.729 comuni del Giappone, la percentuale di donne tra i 20 e i 39 anni sta crollando e potrebbe dimezzarsi entro il 2050.

Le cause

Il Giappone non è un paese per donne e ancor meno per giovani donne. La disparità di genere nei modelli culturali e sociali ha un impatto notevole. Il congedo parentale è ancora poco diffuso tra i padri: solo il 17% degli uomini giapponesi lo ha usufruito nel 2022, contro l’80% delle donne, che hanno così un peso considerato sempre meno accettabile.

Le conseguenze

Questo declino rischia di portare ad un forte calo delle nascite con una conseguente inarrestabile diminuzione della popolazione. I dati ufficiali indicano che nel 2023 in Giappone il numero dei nati è diminuito del 5,1%, al minimo storico rispetto all’anno precedente, a 758.630. Un fattore che, considerando i decessi, ha causato una riduzione della popolazione di quasi 832mila unità, il margine più ampio mai registrato. Ovviamente la ricerca ha rilevato che la maggior parte dei comuni con il più alto calo stimato di donne in età fertile sono i villaggi e le città in aree rurali e avverte che il trend di diminuzione dei tassi di natalità su scala nazionale non è cambiato, anche se rispetto al precedente rapporto del 2014 si è registrato un miglioramento dovuto alla crescita dei residenti stranieri. L’Istituto Nazionale delle Ricerche stimava che il numero delle nascite si sarebbe attestato sotto le 760.000 a partire dal 2035. E invece tutto questo è avvenuto 10 anni prima. In Giappone quasi un terzo della popolazione ha almeno 65 anni e l’età media è la più alta del mondo, 48 anni. Sempre secondo il National Institute of Population and Social Welfare Research, fino al 42% delle donne giapponesi nate nel 2005 non avrà mai figli.

Cosa fare?

IL Il primo ministro Fumio Kishida ha definito il fenomeno come il “la crisi più grave che il Giappone deve affrontare” e annunciato “misure senza precedenti”, come il rafforzamento dell’assistenza all’infanzia e la promozione di aumenti salariali per i lavoratori più giovani. Kishida ha già stanziato quasi 24 miliardi di dollari all’anno per i prossimi tre-cinque anni, raddoppiando così la spesa per l’assistenza all’infanzia entro l’inizio degli anni ’30.

 
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