sotto inchiesta la vicepresidente Eva Kaili. Coinvolti 4 italiani – .

sotto inchiesta la vicepresidente Eva Kaili. Coinvolti 4 italiani – .
sotto inchiesta la vicepresidente Eva Kaili. Coinvolti 4 italiani – .

Tangenti per influenzare le decisioni Qatar: la procura di Bruxelles apre un varco nell’eurocamera in un’inchiesta che si preannuncia cruenta per la reputazione della Parlamento europeo. E questo coinvolge, soprattutto, il gruppo socialista. Le indagini, avviate questa estate, hanno portato all’arresto di quattro italiani, tra cui l’ex eurodeputato del Pd e dell’articolo 1 Antonio Panzeri e Luca Visentini, per diversi anni a capo dei sindacati europei. Tra le personalità coinvolte c’è anche Eva Kaili, vicepresidente dell’Eurocamera: l’esponente socialista greca è stata fermata, interrogata e perquisita nella sua abitazione.

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Le accuse

Secondo la procura di Bruxelles, un Paese del Golfo avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo. Come? “Pagare ingenti somme di denaro o offrire ingenti doni a terzi che ricoprono importanti posizioni politiche o strategiche all’interno del Parlamento europeo”, ha spiegato la Procura senza fornire né il nome del Paese coinvolto né quello degli indagati e delle persone arrestate. Ma secondo i giornali belgi Le Soir e Knack, il Paese coinvolto è proprio quello che ospita attualmente i Mondiali: il Qatar. Le indagini hanno portato a sedici perquisizioni effettuate dalla polizia giudiziaria in quattordici diversi indirizzi, in diversi quartieri di Bruxelles. A casa di Panzeri sarebbero stati trovati 600mila euro in contanti. E a Calusco d’Adda anche la moglie e la figlia di Panzeri sono state arrestate nell’ambito dell’inchiesta e portate in carcere a Bergamo. Gli altri due italiani arrestati a Bruxelles sono Francesco Giorgi, assistente parlamentare dei socialisti e compagno di Kaili, e Niccolò Figà-Talamanca, dell’Ong Non c’è pace senza giustizia.

Panzeri e Visentini, due facce note al Parlamento europeo e ai sindacati europei

Panzeri e Visentini sono due facce note negli ambienti di Bruxelles. Il primo è stato eurodeputato dal 2004 al 2019 dopo un passato da sindacalista in Cgil. Il secondo è stato a capo della CES, la Confederazione dei sindacati europei, per undici anni. E solo pochi giorni fa è stato eletto segretario generale dell’International Trade Union Confederation, la confederazione mondiale dei sindacati. Panzeri e Visentini, oltre alla costante frequentazione con l’Eurocamera, hanno un’altra cosa in comune: l’impegno per i diritti umani. Entrambe infatti sono legate alla Ong Fight Impunity, fondata dallo stesso ex eurodeputato lombardo nel 2019. Ed è proprio sulla base della tutela dei diritti umani, soprattutto con l’avvicinarsi dei Mondiali, che il rapporto con il Qatar potrebbe essersi sviluppato. A Strasburgo, nella Plenaria dello scorso novembre, è andato in scena un dibattito sulla situazione dei diritti umani e dei lavoratori nello Stato del Golfo dopo le polemiche sul trattamento dei dipendenti stranieri che hanno contribuito alla costruzione degli stadi per i Mondiali. E, già in quei giorni, diversi al Parlamento europeo avevano affermato che la risoluzione finale avrebbe potuto essere più severa. Il 1° novembre, invece, Kaili aveva incontrato il ministro del Lavoro del Qatar Ali bin Samikh Al Marri, “accogliendo con favore l’impegno” di Doha “per i diritti dei lavoratori”.

Arrestate la moglie e la figlia di Panzeri

E’ stato eseguito oggi nel bergamasco il mandato di cattura europeo nei confronti della moglie e della figlia di Pier Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato dei Socialisti e Democratici finito nell’inchiesta di Bruxelles per corruzione e riciclaggio, con il vincolo di associazione a delinquere. Panzeri pare abbia ancora una casa a Calusco d’Adda, il paese bergamasco da cui è originario: è lì che sono state trovate la moglie di Panzeri, Maria Colleoni, 67 anni, e la figlia Silvia, 38. Le donne si trovano ora in carcere a Bergamo, dove sono state accompagnate in base al mandato che prevede la custodia cautelare in carcere.

M5S: vicenda grave e inquietante

“La notizia di presunte tangenti e doni dal Qatar per influenzare le decisioni del Parlamento europeo è gravissima e inquietante”. Lo dichiara la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. «Il Parlamento europeo è e deve rimanere una casa di vetro per i cittadini e siamo quindi preoccupati per il ruolo assunto nelle presunte condotte illecite di alcuni suoi dipendenti. Auspichiamo che venga fatta piena luce sul loro coinvolgimento e su quello dei politici e sindacalisti italiani. Oggi è la giornata internazionale contro la corruzione, serve una reazione forte e immediata», conclude.

 
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