‘L’Italia ci ha sostenuto per 12 anni’ – Notizie – .

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‘L’Italia ci ha sostenuto per 12 anni’ – Notizie – .

“Sono felicissimo, come la maggior parte degli australiani”. John Shipton, il padre di Julian Assange, risponde all’ANSA da Melbourne mentre rientra dopo aver comprato la legna: “Qui fa molto freddo”, dice al telefono, volendo ringraziare “il popolo italiano, che ci ha sostenuto per 12 anni” nella battaglia per riportare a casa il fondatore di Wikileaks. “Quando Julian è stato liberato di nuovo, hanno messo un cartello elettronico ‘Assange è libero’ a Napoli. Julian è cittadino onorario di Napoli ma anche di Roma, Bologna e altre città italiane”, ha ricordato, dicendosi impressionato.

Shipton ripercorre gli anni che lo hanno visto in prima linea nel ‘team Assange’: “Abbiamo fatto il lavoro politico con migliaia e migliaia di interviste, incontri, dichiarazioni e raccogliendo centinaia di migliaia di persone in una mailing list, abbiamo creato una squadra”. Ma con il ritorno di Julian considera compiuta la sua missione e dopo molti anni passati a combattere come portavoce della causa, annuncia il suo ritiro dalla vita pubblica: “Sono completamente esausto”, confida il 79enne. “A settembre compirò 80 anni, non mi sono mai fermato ma ora basta. Tutti questi vecchietti come il signor Trump o il signor Biden, che sono ancora in giro, ci danno una cattiva reputazione. Non ho intenzione di fare lo stesso”, scherza. E non si sbilancia troppo sul futuro del figlio: “è una figura mondiale, soprattutto nel mondo occidentale, non ho idea di dove lo porterà tutto questo”, aggiunge, convinto però che in un modo o nell’altro continuerà il suo lavoro. “Non voglio interferire, non c’è niente di peggio che avere un padre al fianco, ho fatto quello che dovevo fare.”

Shipton tiene a sottolineare il ruolo degli australiani che – spiega – hanno esercitato pressioni sui loro politici, hanno eletto un primo ministro favorevole al rilascio di Julian, rafforzando il peso diplomatico dell’Australia a livello globale sulla questione: “In questi tempi di A causa della scarsità di risorse naturali, l’Australia ha un’influenza strategica vitale per Cina, India e Stati Uniti”, riflette Shipton.

Insieme a suo figlio e al regista Gabriel Shipton, fratellastro di Assange, hanno realizzato un documentario “Ithaka – a Father, a Family, a Fight for Justice”, uscito nel 2021, che parla del lavoro svolto per portare avanti la causa del fondatore di Wikileaks e per una stampa libera. Il documentario è stato presentato in diversi festival cinematografici internazionali e ha vinto il premio “Miglior documentario scelto dal pubblico” al Soho London Independent Film Festival nel 2022.

“Abbiamo proiettato Ithaka negli Stati Uniti, in tutta l’Australia, Messico, Brasile, Europa, Regno Unito. Sono stati cinque anni costanti.” Shipton è stato anche in Italia più volte: “Abbiamo fatto eventi a Verona, Firenze, oh mio Dio, tante città che non ricordo nemmeno, perdonami”, si scusa per paura di aver dimenticato di citare alcune location.

Ma Shipton ribadisce di essere particolarmente grato all’Italia, sottolineando in particolare il ruolo “dei senatori del Movimento Cinque Stelle, così come dei membri del Consiglio d’Europa, che sono stati determinanti nel garantire che il Consiglio d’Europa rilasciasse dichiarazioni di sostegno a Julian Assange”. Ma ci tenete a ricordare anche il ruolo dell’ex leader laburista britannico “Jeremy Corbyn che ha avuto una forte influenza per ottenere quella dichiarazione e anche quella di Alto Commissario del Consiglio d’Europa”.

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