Lo scorso 28 giugno il cittadino italo-russo Stefano Guidotti, dirigente di una società del gruppo Siad, sempre in Russia, è stato aggredito mentre usciva dalla sua abitazione a Mosca, caricato su un’auto e tenuto sequestrato per diverse ore. Il connazionale – secondo quanto appreso dall’Adnkronos da fonti diplomatiche – è stato liberato il 29 giugno scorso a seguito di un intervento delle forze di polizia locali ed è stato ritrovato in buone condizioni di salute.
Leggi anche: Ucraina, Zelensky apre ai negoziati con la Russia ma a una condizione: quale?
L’ambasciata e il consolato generale a Mosca, informati il 28 giugno dalla moglie del connazionale, hanno seguito la vicenda con la massima attenzione fin dai primi istanti, mantenendo costanti contatti con le forze di polizia russe e i vertici dell’azienda in Italia, nonché così come ai familiari del connazionale e allo stesso Guidotti al momento della sua liberazione per prestare loro ogni assistenza necessaria. Le indagini sono ancora in corso e, al momento, l’ipotesi più accreditata è quella del sequestro di persona a scopo di estorsione. Secondo il canale Telegram Mash, spin-off di Life.ru, sito di notizie considerato vicino alle forze di sicurezza, il manager è stato trovato nella regione di Bryansk, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina. Sempre secondo Mash sarebbero stati arrestati tre presunti rapitori, identificati solo come Ali Z., 22 anni, Nadir, A. e Zalumkhan I. La Siad è un’azienda bergamasca specializzata in impianti di trattamento e liquefazione del gas naturale.
Leggi anche: Biden, sondaggio impietoso: “Non ha salute mentale”. La percentuale
