Inizia la presidenza ungherese dell’Ue (con uno slogan di Trump) – .

AGI – “Rendere l’Europa di nuovo grande“: questo il motto che il governo ungherese ha scelto per il suo semestre di presidenza dell’UE. Un messaggio trumpiano a cui Budapest non vuole però associarsi ufficialmente. “Non credo che Trump abbia mai voluto rendere grande l’Europa”, ha detto ai giornalisti l’ambasciatore ungherese presso l’UE, Odore Balintpresentando l’attuale semestre che inizia oggi. “Già tredici anni fa, alla nostra prima presidenza dell’UE, il motto era ‘Per un’Europa forte‘”, ha provato a spiegare ai corrispondenti che continuavano a incalzarlo sull’argomento. “Rendere grande l’Europa fa riferimento al passato in cui l’Europa, la sua industria, il suo Pil, avevano numeri molto diversi rispetto a quelli attuali”, ha sottolineato. Gli ungheresi assicurano che avranno il ruolo di “mediatore onesto” nella gestione della presidenza. A parte le controversie – molte – ci sono sette priorità delineate: un New Deal per la competitività; di un allargamento coerente e meritocratico; arginare l’immigrazione clandestina; plasmare il futuro della politica di coesione; una politica agricola orientata agli agricoltori e la sfida demografica;

La scelta dei termini è un indicatore sufficiente per comprendere l’orientamento politico della prossima presidenza europea. Un esempio: L’Ucraina non è menzionata nell’allargamento, l’attenzione si concentra sui Balcani occidentali. Il riferimento all’Ucraina nel capitolo sull’allargamento (sempre senza menzionarla) emerge solo quando si parla di tutela delle minoranze. Elemento di costante attrito tra Budapest e Kiev. Nel capitolo sulla migrazione l’attenzione si concentra sulle frontiere esterne e sugli accordi con i paesi terzi. Non si parla del Patto per la migrazione e l’asilo (sempre respinto dall’Ungheria) né di un meccanismo di ridistribuzione degli arrivi. E ancora: la Cina, per esempio. Non si parla di riduzione del rischio o di tariffe.

“Un approccio pragmatico ed equilibrato nei confronti della Cina è un obiettivo chiave della Presidenza ungherese. La Cina è un importante partner commerciale ed economico. Nelle relazioni UE-Cina consideriamo particolarmente importante il dialogo costruttivo sull’economia e sulla sicurezza strategica”, si legge nel programma di Budapest. Il Green Deal non è menzionato tra le sette priorità. Il programma mostra la volontà di concentrarsi su “obiettivi raggiungibili”. “La priorità della presidenza ungherese è contribuire al processo di definizione di un obiettivo climatico intermedio ambizioso, ma raggiungibile, per il 2040, che garantisca che nessun cittadino o Stato membro venga lasciato indietro, assicurando al contempo la competitività e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE durante la transizione verde e giusta”, è la linea tracciata.

 
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