I libri che devi assolutamente leggere ad aprile 2024 – .

Il mese di marzo ha portato nelle librerie tante novità, spaziando dalla narrativa ai saggi, fino alle interviste agli autori: ecco allora una selezione dedicata ad alcuni nuovi romanzi da non perdere nel prossimo mese, e a tante importanti riflessioni culturali. Libri da leggere ad aprile, secondo Bazar di HarperIo sono qui.

Tradire il Grande Fratello. Il risveglio femminista in Cina

Tradire il Grande Fratello. Il risveglio femminista in Cina

Tradire il Grande Fratello

Il risveglio femminista in Cina, questo il sottotitolo del saggio di Leta Hong Fincher che ADD Editore propone nella traduzione di Margherita Emo e Piernicola D’Ortona per esplorare la storia di sempre più donne che, sotto il governo di Xi Jinping, cercano proprio di tradire Il Grande Fratello, opponendosi alla censura del regime e alla discriminazione di genere – e non solo – a cui sono sottoposti ogni giorno, trovando metodi sempre nuovi e meno identificabili per portare avanti la loro battaglia collettiva. Un movimento ammirevole e ormai diffuso, partito dalle Cinque Femministe arrestate nel 2015 e che è sopravvissuto fino a tempi sempre più recenti, all’insegna di emoji polisemantici e di continue campagne di sensibilizzazione.

La signora maleducata

La signora maleducata

Era da tempo che non vedevamo un libro di Vita Sackville-West, importante poetessa e scrittrice inglese spesso associata alla figura di Virginia Woolf, con la quale ebbe una relazione lunga e burrascosa. Ora per Astoria, nella traduzione di Henry Furst e Orsola Nemi, arriva La signora imprudente, un romanzo irriverente e moderno, che nel raccontarci la decadente aristocrazia britannica ci presenta un personaggio irresistibile: si chiama Lady Sylvia, ha un personalità focosa e non convenzionale. schemi, e grazie anche allo stile elegante e sottile dell’autrice, è pronta a trasportarci in un mondo fatto di regole da infrangere, di uomini con cui confrontarsi testa a testa, e di un roster di personaggi indimenticabili, come il giovane Sebastian e la carismatica Viola.

Conversazioni letterarie

Conversazioni letterarie

Come descrivere le molteplici sfaccettature che rendono unica una libreria, soprattutto se la libreria in questione è la famosa Shakespeare and Company di Parigi? La risposta sembra essere stata trovata dal regista letterario Adam Biles, che in Conversazioni letterarie – edito da Neri Pozza, tradotto da Massimo Ortello – ci propone venti interviste all’autore, raccogliendo le testimonianze di intellettuali del calibro di Annie Erneaux, George Saunders, Olivia Laing, Percival Everett, Rachel Cusk, Claire-Louise Bennett, Madeline Miller e Carlo Rovelli. Un mosaico di suggestioni, ricordi, sensazioni ed esperienze vissute in prima persona, che con maestria e delicatezza ci fa viaggiare nel tempo e nello spazio, alla riscoperta di questo tempio dei libri aperto nel 1951 da George Whitman.

Il canto dell’essere e dell’apparire

A proposito di riscoperte, la nuova edizione di Il canto dell’essere e dell’apparire di Cees Nooteboom, romanzo cult edito da Iperborea nella traduzione di Fulvio Ferrari. Una storia fatta di numerose scatole cinesi, di riflessioni sul senso della scrittura e di rapporti umani straordinariamente tangibili, che con un linguaggio raffinato ma sempre scorrevole ci porta da Amsterdam a Roma, dal passato al presente, dai drammi personali a quelli collettivi. speranze del Novecento, in un vortice di azioni e reazioni sempre più imprevedibili che culmina in una delle domande cruciali dell’esistenza: che valore ha la letteratura nella nostra vita? E, soprattutto, come imparare a distinguere davvero ciò che è fittizio da ciò che è reale?

La mente errante. Cosa ci insegnano i monaci medievali sulla distrazione

La mente errante. Cosa ci insegnano i monaci medievali sulla distrazione

La mente errante. Cosa ci insegnano i monaci medievali sulla distrazione

“The Wandering Mind” esplora la preoccupazione umana universale per la distrazione e i metodi che abbiamo trovato nell’antichità per resistervi. Un’opera che ci proietta nel mondo dei monaci del Medioevo, facendoci scoprire che nemmeno una vita di preghiera e di isolamento era mai esente dalla deconcentrazione. La riduzione della capacità di attenzione sembra essere una caratteristica tipica della nostra era ipertecnologica, effetto dell’influenza dei social media e dell’enorme quantità di stimoli che riceviamo. Quanti libri incompiuti restano sui nostri comodini? Chi può dire di poter lavorare senza guardare costantemente il proprio smartphone? Oggi ci sentiamo tutti più distratti. Ciò che ci rivela lo storico Jamie Kreiner è che anche i nostri antenati più impensabili, i monaci e gli eremiti medievali, avevano il nostro stesso identico problema. Dall’asceta Simeone Stilita del IV secolo, che avviò la pratica di vivere su una colonna, alla badessa Sadalberga del VII secolo, che si impose lunghi periodi di silenzio totale, a Ugo di San Vittore, che scrisse nel XII secolo una guida sulla come tenersi occupati costruendo mentalmente l’immagine di un’arca, ognuno di loro doveva inventarsi ogni giorno un modo per combattere il demone della distrazione. Questo libro ci mostra come la lotta per restare concentrati sia qualcosa di “più antico della nostra tecnologia”, invitandoci a imparare da questi antichi maestri a confidare nella capacità di cambiamento della nostra mente. Perché è solo imparando ad accettare i nostri difetti che riusciremo a superarli, dato che anche nascondendoci in una sperduta grotta non riusciremo mai a fuggire da noi stessi.

Per saperne di più

La mente errante

E concludiamo con un libro che viene da Il Saggiatore, nella traduzione di Luisa Agnese Dalla Fontana: La mente errante, del docente e storico americano Jamie Kreiner, offre interessanti spunti di riflessione sulla necessità della mente umana di gestire divagazioni, sviste e disattenzioni. Secondo quanto ci racconta tra esempi illuminanti e spesso sorprendenti, infatti, non si tratta di una tendenza tipica solo dell’età contemporanea, ma di un modo di stare al mondo che era già diffuso nei primi secoli del cristianesimo e ben oltre il Medioevo. Attraverso resoconti dettagliati e peregrinazioni sempre degne di nota, comprendiamo il legame che ancora oggi ci unisce ai monaci scribi più disparati.

 
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