Lamezia, presentato il libro “Le erbe di San Francesco” – .

Lamezia, presentato il libro “Le erbe di San Francesco” – .
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Lamezia Terme – “Un pubblico numeroso e attento ha partecipato, con palpabile emozione, alla presentazione del libro “Le Erbe di San Francesco” edito da Rubbettino all’interno del Santuario Diocesano di San Francesco di Paola a Lamezia Terme. Organizzato dalla presidente de “Le Città Visibili”, la sociologa Anna Misuraca, e accolto con grande entusiasmo dalla comunità dei Padri Minimi, in primis dal Superiore Padre Ivano Scalise e da Padre Giovanni Sposato e Padre Aldo Imbrogno, l’evento è stato introdotto da Padre Vincenzo Arzente che ha illustrato le tappe storiche dei processi di canonizzazione di San Francesco, descrivendo anche la sua vita di preghiera e di sottomissione a Dio e i miracoli “che spesso avevano a che fare con le erbe, gli animali e il mondo della natura”” è quanto si legge in una nota.

“Gli autori del libro, il professor Giancarlo Statti, docente di Biologia Farmaceutica all’Unical di Cosenza, e il professor Carmine Lupia, etnobotanico – precisano – hanno discusso la genesi del libro e motivato le scelte delle piante officinali i cui dati botanici compaiono in il testo (quelle più ricorrenti nelle guarigioni esaminate per la causa di canonizzazione di San Francesco). Il professor Statti si è soffermato sulle componenti curative di alcune piante e sull’uso, già a quei tempi, di spezie come lo zenzero, la cannella e i chiodi di garofano, nonché sulla preparazione di unguenti con ingredienti e miscele tuttora utilizzati nella preparazione di medicinali. Il professor Lupia ha parlato della ricerca avvincente, a tratti ardua, nell’individuare le piante citate dai testimoni in modo troppo generico, ma alle quali si è riusciti a ricondurle attraverso approfonditi studi interdisciplinari di varie branche della botanica e della fitoterapia”.

“Seguiva – precisano – un excursus storico sull’uso delle piante e delle erbe a scopo terapeutico e sulla fitoterapia diffusa attraverso i monasteri e le abbazie in cui frutteti, orti e giardini avevano un ruolo fondamentale per il sostentamento e la cura medica ( il coriandolo abbassava la febbre, l’assenzio e la menta curavano il mal di pancia, la lavanda alleviava l’emicrania, ecc.). Il legame tra la vita monastica eremitica e la natura è immediato e lo è anche l’associazione con la contemplazione, la solitudine, la ricerca dell’essenziale nella vita del Santo. Francesco, un taumaturgo sì, ma allo stesso tempo un competente erborista e naturalista”.

“La conclusione dell’incontro è affidata a SE Mons. Giancarlo Maria Bregantini, coraggioso vescovo emerito, docente, giornalista e abile comunicatore, impegnato nella difesa del patrimonio ambientale, naturale, ecologico e paesaggistico. La sua riflessione parte dall’amore per la natura che per lui rende visibile l’Invisibile, che non si vede ma c’è: Dio. La creazione, nella sua perfezione, è prova dell’esistenza divina. Chi ama la bellezza che lo circonda e se ne prende cura e si nutre di questa bellezza, di fronte alla natura riesce a stupirsi per ciò che il Signore ci dona. I suoi doni sono gratuiti e belli, sempre nuovi, ogni anno in un crescendo di benedizioni e la natura è l’espressione della volontà del Creatore. “È importante valorizzare ciò che abbiamo, riscoprire e proteggere le piccole cose, riprenderci la Bellezza, perché questo significa ricostruire e amare”. Con questo splendido invito si chiude il sipario su una serata unica e indimenticabile per l’intera città di Lamezia”.

 
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