L’antico manoscritto del “Libro de cosena” ritorna al pubblico dopo il restauro – .

L’antico manoscritto del “Libro de cosena” ritorna al pubblico dopo il restauro – .
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Era esposto al pubblico Di Riva del Garda per la prima volta dall’attacco lavori di restauro conservativol’antica manoscritto delLibro delle piccole cose“, Sscritto da Maestro Martino De RossiIL grande cuoco lombardo del XV secolo che lavorò alla corte degli Sforza e in Vaticano, uno dei testi più conosciuti della cultura gastronomica medievale e rinascimentale, conosciuto anche dai più rinomati chef stellati di tutto il mondo.

Il restauro è stato reso possibile grazie al progetto di mecenatismo culturale Salviamo un codice realizzato da Vittoria de Buzzaccarini, direttore editoriale di NovaCharta Editori.

Dopo i saluti istituzionali di Silvia Bettavicesindaco, assessore alla cultura del Comune di Riva del Garda, sono intervenuti Marina Tomasi responsabile dell’Ufficio Cultura della Biblioteca Civica e Anita Malossini referente per l’Archivio Storico. Samantha Lenardache ha coordinato tutto il lavoro editoriale insieme alla redazione della casa editrice veneziana NovaCharta, poi presentato la riproduzione in facsimile del manoscritto che lo renderà finalmente accessibile alla comunità e il commento”Maestro Martino il Principe dei Cuochi“. Autori come Leonardo Granata, che ha curato la pubblicazione del volume con una precisa analisi paleografica, Melania Zanetti, che ne ha seguito il restauro a Padova, Massimo Montanari e Fabrizio Lollini, che ha “illustrato” un manoscritto privo di immagini. La stimata pubblicazione, con il patrocinio della Biblioteca Civica e Archivio Storico del Comune di Riva del Garda, è stata eseguita da Silvio Antiga.

Databile tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo e ritenuto essere un caposaldo della letteratura gastronomica italiana e internazionale, il “Libro de cosena” è un manoscritto con 287 ricette attribuite al Maestro Martino, lo chef considerato l’ideatore di una vera rivoluzione culturale nell’arte della gastronomia. Quest’opera è infatti considerata lo spartiacque che segna il passaggio dalla cucina medievale a quella rinascimentale e moderna, sperimentando nuove commistioni di gusto, l’uso corretto delle spezie e l’utilizzo di nuovi sistemi di cottura rispetto ai precedenti, senza dimenticare che a lui si deve la prima menzione della polpetta (pulpita) e della frittella nonché della prima ricetta a base di melanzane. Martino è stato anche il primo chef a considerare i colori primari degli ingredienti come parte integrante della preparazione, anticipando di secoli l’attenzione odierna verso l’aspetto estetico. Maestro Martino dava indicazioni su tempi di cottura che oggi possono apparire inconsueti ma che vanno contestualizzati nell’epoca in cui operò: un numero variabile di preghiere (Pater Noster O Miserere) da recitare o cantare per misurare il corretto grado di cottura delle pietanze. Un espediente ingegnoso grazie al quale il volgo – a cui il ricettario era principalmente dedicato – poteva adattarsi.

Salviamo un codice è un’iniziativa di NovaCharta dedicata alla tutela del patrimonio librario italiano, ad oggi ha sostenuto e finanziato il restauro di quindici manoscritti di particolare pregio e, grazie al prezioso contributo di numerose istituzioni e aziende, ha dato vita ad un raro esempio di sinergia virtuosa tra pubblico e privato. Con questo progetto, nato nel 2008 con il patrocinio della Presidenza della Repubblica, NovaCharta intende trasmettere i valori dello studio e della lettura di opere antiche e preziose che altrimenti rimarrebbero confinate nei caveau della biblioteca.

 
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