“Tutti i libri del mondo” di Hesse, la poesia che celebra la lettura – .

“Tutti i libri del mondo” di Hesse, la poesia che celebra la lettura – .
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Hermann Hesse con la poesia Tutti i libri del mondo Con i suoi versi ci regala un vero manifesto d’amore per i libri.

I libri possono essere il modo per scoprire la felicità e la positività del vivere. Sono un ponte che attraverso la consapevolezza che i libri riescono a connettere la ricchezza del nostro sapere con la parte più intima della nostra anima.

Una poesia che, in occasione del 23 aprile, Giornata mondiale del libro, diventa una dichiarazione d’amore verso la lettura, perché grazie ai libri scopri che “la luce che cercavi vive dentro di te”.

Hermann Hesse scrisse questa poesia nell’aprile del 1918. La poesia Tutti i libri del mondo fa parte della collezione Felicità. Versi e pensieriun volume che raccoglie prose e poesie, articoli e lettere, in cui Hesse ricerca il suono della felicità nel profondo della sua anima.

Ma leggiamo questa breve poesia per apprezzarne la profondità di significato.

Tutti i libri del mondo di Hermann Hesse

Tutti i libri del mondo
non ti danno la felicità,
ma in segreto
ti rimandano a te stesso.

C’è tutto ciò di cui hai bisogno lì,
sole stelle luna.
Perché la luce che cercavi
vive dentro di te.

La saggezza che hai cercato
da molto tempo in biblioteca
ora brilla in ogni foglio,
perché adesso è tuo.

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Alle Bücher dieser Welt, Hermann Hesse

Tutti i libri di questo mondo
portami la tua fortuna,
dove siamo migliori di come siamo?
in dich selbst zurück.

Dort ist alles, was du brauchst,
Sonne, Stern und Mond,
denn das Licht, wonach du frugst,
in dir selber wohnt.

Weisheit, die du long gesucht
nel Büchereien,
leggi jetzt aus jedem Blatt –
non è così.

Tutti i libri del mondo ti aiutano a trovare la felicità

In questa poesia Hermann Hesse ci racconta come tutti i libri del mondo non possono darci la felicità, ma sono capaci di rimandarci a noi stessi, in un certo senso “parlano di noi”.

Come accade ascoltando una canzone, anche leggendo una poesia è possibile immedesimarsi in essa, riscoprire una parte di sé. Per Hermann Hesse la lettura è terapeutica: attraverso i libri possiamo riscoprire il nostro io, la nostra identità, la cosiddetta luce che è dentro di noi.

Un libro può diventare sempre più personale: dagli scaffali di una libreria può diventare nostro, sia fisicamente che mentalmente.

L’uomo è alla continua ricerca della felicità. Spera di trovare ciò di cui ha bisogno per la felicità da fonti esterne, compresi i libri. Ma non importa quanto legge, la felicità non si trova nei libri.

I libri non garantiscono la felicità ma offrono la strada per raggiungerla

Non ci sono istruzioni su cosa si dovrebbe fare per essere felici. I libri, segretamente, non fanno altro che spingere il lettore su se stesso, diventano una sorta di canale per stimolare e far emergere il meglio di ciò che abbiamo dentro.

Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per essere felici è ciò che è dentro la nostra anima, nel nostro cuore, nel nostro cervello.

I libri ci hanno fornito e ci forniscono tutte le informazioni necessarie per “trovare” le cose migliori per vivere bene. Dipende solo da noi.

Portiamo la luce dentro di noi quando la riconosciamo e la lasciamo risplendere. Ciò che nelle filosofie orientali viene chiamato illuminazione.

Con la conoscenza assimilata possiamo illuminare ciò che pensavamo fosse nascosto e non esistesse. I libri possono essere la chiave per aprire l’accesso a ciò che può farci sentire meglio.

La conoscenza è una vita che ha un potenziale infinito se usata bene. La lettura può aiutarci a fare proprio questo.

Autore impegnato e vincitore del Premio Nobel

Hermann Hesse è stato uno scrittore, poeta, aforista, filosofo e pittore svizzero di origine tedesca, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1946. La sua produzione, in versi e in prosa, è vasta e comprende quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti.

I suoi romanzi più famosi sono Peter Camenzind (1904), Gertrud (1910), Demian (1919), Siddharta (1922), Il lupo della steppa (1927), Narciso e Boccadoro (1930) e Il gioco delle perle di vetro (1943).

Le sue opere riflettono il suo interesse per l’esistenzialismo (in particolare Schopenhauer, Nietzsche e Heidegger), lo spiritualismo, il misticismo, non meno che la filosofia orientale, soprattutto indù e buddista.

Negli anni Sessanta, ispirato dalla sua critica al consumismo e al capitalismo americano, Hermann Hesse divenne negli Stati Uniti un punto di riferimento per i giovani pacifisti e hippy, che rifiutavano la guerra del Vietnam e la materialità della società occidentale, ma anche il comunismo sovietico.

Insieme a Thomas Mann e Stefan Zweig, Hesse è stato l’autore di libri in lingua tedesca del XX secolo più letto al mondo, tradotto in più di 60 lingue e con circa 150 milioni di copie vendute in tutto il mondo.

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