Senzatetto, dalla Polonia a Roma. La letteratura vivente di Janek – .

Senzatetto, dalla Polonia a Roma. La letteratura vivente di Janek – .
Senzatetto, dalla Polonia a Roma. La letteratura vivente di Janek – .

Roma, 16 giugno 2024 – «Questo sarà un breve racconto della mia esperienza di vita di strada»: no, non ci sono errori di battitura in questo incipit. Si tratta infatti dell’apertura di un romanzo scritto in una lingua vera e vivace: l’italiano imparato per strada da un polacco. Un linguaggio credibile, l’unico possibile per un romanzo-verità che ci trasporta con leggerezza, ironia e un’intensità mai fuori moda nel mondo di chi vive nelle periferie delle città, magari dormendo all’aperto o al chiuso. una casa occupata, e nel frattempo cercare di vivere come tutti gli altri, con un partner, un lavoro, un futuro. Storia della mia vita (Sellerio) di Janek Gorczyca è un raro caso di letteratura che è allo stesso tempo operaia e dropout, per usare due termini inglesi. Janek è un senzatetto, ma è anche un operaio – saldatore e fabbro – e nel suo libro racconta la sua vita “estrema” con affreschi d’effetto, quanto di più lontano dal racconto borghese, piccolo borghese o tutt’al più bohémien di tanta contemporaneità. letteratura. È una vita estrema, quella di Janek Gorczyca, ma vissuta con disinvoltura, senza compiacenze e nemmeno vittimizzazioni, nonostante le violenze, gli abissi, le cadute. Il suo è un diario che diventa spazio di riflessione, critica e autocritica: le pagine finali sull’alcolismo, scritte con cruda semplicità, sono un piccolo manuale pratico di sopravvivenza, frutto di un’esperienza diretta, dai risvolti drammatici.

Janek, a quanto si racconta, è un senzatetto determinato e intraprendente. Parla italiano meglio degli altri, sa trattare con le autorità e la polizia, diffida degli “specialisti” nell’aiuto agli emarginati, fa facilmente amicizia, riesce a conservare sempre o quasi un lavoro, nonostante mille vicissitudini, evitando così di sprofondare nella povertà e privazioni, come accade a molti intorno a lui.

La vita di strada, scrive, è “piena di sorprese” e quindi il suo libro autobiografico è anche un romanzo. Niente di idilliaco nella vita precaria che conduce: litigi, sfratti, violenze, malattie sono una costante. La storia d’amore con la sua Marta, e il legame strettissimo con i suoi cani, sono pieni di sofferenza e tragedia. L’alcol è una presenza sottile e immanente. Janek almeno riesce a tenere sotto controllo la dipendenza (per lo più); Marta molto meno di lui, e pagherà il prezzo più alto. Ma Janek, con i suoi scatti di violenza, anche contro se stesso, è vittima anche dell’alcol. Un libro sorprendente, una storia umana molto difficile e tuttavia affascinante, iniziata nella Polonia di Solidarnosc e tuttora in evoluzione. Storia della mia vita Merita di avere un seguito.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Reportage a Piacenza – .
NEXT Leonardo Palmisano a Bari con il suo nuovo libro “Italiapartheid – Stranieri nella penisola del razzismo” 19 giugno 2024 – .