Cocaina sull’asse Catania – Marsala, chiesto rinvio a giudizio per undici indagati – .

Il giudice delle udienze preliminari di Marsala dovrebbe pronunciarsi il prossimo 15 maggio su rito abbreviato e rinvio a giudizio nel procedimento che vede imputate le undici persone coinvolte lo scorso anno. nell’operazione antidroga dei Carabinieri “Fox” (arresti del 9 maggio 2023), che ha fatto luce sul traffico di cocaina da Catania a Capo Boeo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ogni mese a Marsala arrivavano circa due chili di cocaina che “allagavano la città, favorendo entrate illecite molto lucrative per i trafficanti”.

Sono state indagate quattordici persone, sei delle quali sono state arrestate. In carcere sono stati rinchiusi Vincenzo Fabio Licari, Pietro Marino, entrambi marsala, e Agatino Lorenzo Abate, catanese. Giorgia Marino (figlia di Pietro), Giovanna Martino, entrambe liberate dopo circa due mesi, e Loris Carmelo Abate di Catania sono stati posti agli arresti domiciliari. Fu disposto l’obbligo di residenza per Vittoria Stefania Squillace, Gaspare Maurizio e Vincenzo Andrea Giannone, Francesco Vinci e Giuseppe La Mantia.

A piede libero altri tre indagati. È stato chiesto il rinvio a giudizio per Pietro Marino, Agatino Lorenzo Abate, Loris Carmelo Abate, Carlo Frazzitta, Vincenzo Fabio Licari, Gaspare Maurizio Giannone, Vincenzo Andrea Giannone, Giuseppe La Mantia, Francesco Vinci, Riccardo Giacalone e Alberto Giacalone. Nell’ambito della stessa indagine, in data 1° giugno 2023, è stato avviato il sequestro preventivo di beni mobili e immobili “attribuibili” a Vincenzo Fabio Licari.

Il sequestro è stato eseguito dai Carabinieri in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip su richiesta della Procura. Tra gli immobili ai quali sono stati apposti i sigilli, anche il “bar Pieruccio”, accanto all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. Per gli inquirenti la barra e gli altri beni sequestrati sono provento del traffico di stupefacenti o comunque hanno un valore sproporzionato rispetto al reddito
dichiarato da Licari. Quest’ultimo, infatti, disoccupato, secondo l’accusa, avvalendosi di prestanome o parenti stretti per eludere le indagini patrimoniali, avrebbe avuto la disponibilità diretta, insieme alla moglie, di due immobili, una casa su tre livelli e il chiosco adibito a tra cui un bar, realizzati anche abusivamente, e beni mobili vari (due auto e due motorini), di valore ingiustificato rispetto al reddito dichiarato.

Nell’operazione “Fox” erano già state sottoposte a sequestro preventivo due società di vendita e noleggio di autoveicoli, con sede a Marsala, con le quali gli indagati avevano organizzato, in più occasioni, il trasporto di droga da Catania a Marsala
avvalendosi di insospettabili auto a noleggio. A difendere gli imputati gli avvocati Luigi Pipitone, Vincenzo Forti, Francesca Frusteri e Andrea Pellegrino.

 
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