«Si conclude un percorso professionale, umano e di vita molto importante» – .

CREMONA – Dopo 15 anni lascia il comando provinciale della Polizia stradale di Cremona, la sua città, per tornare a Brescia, sua città d’adozione, perché qui la sua carriera è iniziata, nel 1997, dopo la Scuola superiore della Polizia di Stato. E ritorna come primo manager, Federica Deledda: dal 3 aprile sarà a capo del comando provinciale della polizia stradale della città di Leonessa.

Nel suo ufficio al primo piano della caserma Marconi c’è aria di movimento: scatole da riempire, quadri e targhe da staccare. Come quella che il Club Grigio Rosso Luzzara le ha reso omaggio nel 2020 per i 43 anni di storia del Grigio Rossa. E, ancora, il cartello della 1000 Miglia con autografi, la Gazzetta dello Sport passa per il Giro d’Italia, la bicicletta bianco-blu, regalo di Colnago, l’orsacchiotto (di peluche) e il gatto (di legno) in spaccato. Ogni “pezzo” (e sono tanti) è il ricordo di un ciclo che si chiude.

«Si conclude un percorso professionale, umano e di vita molto importante»dice la Deledda, figlia di un artista (il padre Giuseppe era in polizia), vicepresidente per l’Italia di Roadpol.

Ieri sera ho salutato il “mio staff”, 70 uomini e donne del Comando di Cremona e dei distaccati di Crema, Pizzighettone e Casalmaggiore. «Abbiamo festeggiato, perché ogni cambiamento è importante, necessario e un arricchimento. Ho chiesto loro di fare tesoro di tutta l’esperienza fatta insieme durante questo percorso e di metterla a disposizione di chi verrà e di tutti i cittadini. Ho chiesto loro di accettare tutte le sfide che il futuro presenterà con altrettanto coraggio e apertura come hanno sempre fatto con me. E soprattutto restare uniti mentre li lascio, perché sono un bellissimo gruppo”.

Il gruppo “di giovani, quelli che lascio per strada, molto aperti verso le novità, verso le nuove tecnologie come ho sempre insegnato loro”. E il gruppo “delle persone più esperte, a cui i giovani possono fare riferimento”. Si commuove quando legge il biglietto che “i giovani” le hanno dedicato con il testo di ‘Come neve’, la canzone scritta da Georgie e cantato da Marco Mengoni: «… perché quello che sono l’ho imparato da te…»

«Vado – prosegue Deledda – con la rinnovata consapevolezza che mi dà questo grado che mi ha attribuito l’amministrazione, ma con la tranquillità che ho sempre avuto». Una tranquillità «che mi è donata dalle mie radici nelle quali ho sempre ritrovato il mio lavoro, la mia dedizione alle persone che fino oggi è toccato alla gente della mia città e della mia provincia di origine e chi da da oggi in poi sarà l’amore per la gente della città e della provincia che mi ha accolto e che da 25 anni accoglie la mia famiglia. Nel 1997 fui assegnato a Bresciadove ho trascorso i primi 15 anni della mia professione: squadra mobile, squadra mobile, ho fatto il controllo del territorio, l’ufficio immigrazione e del personale, poi per qualche mese la polizia stradale”, dal 1° settembre 2009 a Cremona, prima donna alla guida del comando provinciale. «In questi 15 anni ho fatto tante esperienze, tutte belle e tutte formative. Sono infatti molto grato alla Polizia di Stato, perché mi ha sempre dato la possibilità di dedicarmi ad attività che mi hanno messo a contatto con le persone e che mi hanno dato la possibilità di fare servizio dove per fare servizio intendo farsi a disposizione degli altri, che è il motivo più profondo per cui ho scelto questo lavoro. E spero di poterlo fare sempre. Non potevo chiedere di meglio».

Gli incidenti stradali sono i momenti più bui. «Dover comunicare con le famiglie, condividere il dolore, un dolore che porti dentro e che non ti abbandona mai. L’ho detto più di una volta: il giorno in cui il dolore di un incidente stradale non mi colpirà più, vorrà dire che dovrò lasciare la Polizia Stradale. Non sarà più il mio momento”.

I momenti più belli, «quelli con le mie donne e i miei uomini: sono i momenti di condivisione, gli attimi in cui si condivide un successo, si condivide la visione, si condividono gli obiettivi, si raggiunge il risultato, il momento in cui si capisce di essere arrivati ​​a comprendere e provare le stesse sensazioni. Non è sempre tutto rose e fiori”. Dice di sé: «Non sono un semplice manager: Ho un ritmo fisico e mentale molto veloce (batte la mano sul tavolo, ed), il passo del centauro e il passo della testa. A volte sono troppo esigente, perché sono molto rigoroso. Lo sono con me stesso e lo sono con chi è con me. E chi non mi sta al passo fatica. Ma sono stato molto fortunato, perché ho avuto intorno a me anche delle persone che, quando il mio rigore rasentava la rigidità, hanno saputo moderarmi. E questa per me è stata una grande lezione di vita da parte loro”.

Sposata e mamma di due figli, appassionata di montagna e di mare, la prima responsabile Deledda si rilassa in cucina: secondi e dolci sono le sue specialità. Abituata a dare ordini, per il pranzo di Pasqua le ordinazioni le sono state impartite dalla famiglia (la madre vive a Cremona Marina). Domani dovrà scendere alle sciocchezze.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV «Il 25 aprile è stato sfruttato, ho ceduto anch’io, commettendo un errore clamoroso» – .
NEXT Decine di persone protestano contro la visita di Biden a Siracusa per la guerra tra Israele e Hamas – .