Ecco i numeri di un clima che cambia sempre più velocemente, anche a Brescia – .

Chiunque viva a Brescia almeno da qualche decennio non può non aver notato quanto sia cambiato il clima della nostra città. I numeri parlano chiaro: le temperature sono in continuo aumento e il cambiamento climatico, da questo punto di vista, gioca senza dubbio un ruolo fondamentale. Gli anticicloni africani subtropicali hanno spostato il loro raggio d’azione verso Nord, provocando un aumento dell’intensità, della frequenza e della durata dei fenomeni ondate di calore anomale. Questo accade in ogni stagione, non solo in estate.

Quasi tutti i record storici sono stati stabiliti negli ultimi vent’anni. Il più recente è datato 23 dicembre 2023, con un picco di +20,2°C rilevati dall’osservatorio dell’Istituto Pastori, ma i +31,3°C misurati il ​​9 ottobre 2023, i +32,8 del 9 aprile 2011, i +37,3°C del 19 giugno 2013, i +24,0°C del 4 novembre 2004, e i +37,3°C del 19 giugno 2013, l’elenco continua.

I record individuali meritano di essere evidenziati, ma il vero problema è rappresentato dalle temperature medie, che ci permettono di avere una visione d’insieme. Non è un caso che sia recentemente entrato in archivio l’inverno più caldo di tutta la serie storica dell’istituto Pastori e il mese di febbraio, in particolare, si è chiuso con una media di quasi 10°C, superando il record precedente. Non ti basta? Sapere che Il 2022 è stato l’anno più caldo da quando sono iniziate le registrazioniseguito poco dopo nel 2023. I dati sono il frutto del paziente lavoro di Nicola Gelfi, responsabile dell’Osservatorio cittadinoil che conferma la tendenza ad un aumento termico sempre più accentuato: a Brescia la temperatura media annua, nel decennio 1954-1963, è stata +12,98°Cmentre nel decennio 2014-2023 lo è stato +14,91°C.

Se invece parliamo di precipitazioni e fenomeni atmosferici violenti, i dati sono meno univoci. Nel recente passato abbiamo vissuto annate molto piovose, come il 2010 con i suoi 1.399 millimetri, ed altre molto più avare di precipitazioni, fino al caso estremo di 2022, entrato in archivio con un accumulo complessivo di soli 519 millimetri. Sicuramente è cambiata la distribuzione delle precipitazioni, conferma Gelfi: «I periodi, anche prolungati, di stabilità atmosferica sono aumentati».

La maggiore invasività delle aree di alta pressione sembra essere una spiegazione plausibile. Non è stato però confermato il presunto aumento delle grandinate, almeno per quanto riguarda la nostra città. IL grani grossi caduti in diverse zone della nostra provincia nell’estate del 2023 sono un dato di fatto, ma in città gli ultimi decenni non hanno evidenziato un aumento della frequenza di tali fenomeni. Il vento, però, sembra essere aumentato, in particolare durante i richiami caldi prefrontali, come accaduto durante la Maratona d’Arte di Brescia del 10 marzo, quando lo Scirocco ha soffiato violentemente e l’anemometro installato sul colle Cidneo ha rilevato un picco di 113 chilometri orari.

La preoccupazione principale, però, resta legata continuo aumento delle temperature, che purtroppo ha subito un’ulteriore accelerazione negli ultimi anni. Prenderne atto, anziché negare la realtà dei numeri, sarebbe già un passo avanti.

 
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