Amministratori sotto accusa, SOS è stato lanciato già nel 2022 ma l’elenco ha continuato a crescere – .

Deriso, insultato e sfacciatamente odiato sui social. Ma anche “bersaglio” di inquietanti messaggi intimidatori. Sindaci e amministratori locali sono sempre più esposti, alcuni addirittura sistematicamente presi di mira.

In una provincia dove le segnalazioni – a imprenditori, dipendenti, giornalisti, artigiani, pensionati e perfino casalinghe – sono sempre più frequenti e spesso indecifrabili, anche gli amministratori ricevono pallottole, lettere di ingiurie e minacce, fazzoletti macchiati di sangue o subiscono danni di varia natura. L’ultimo, in ordine cronologico, è stato ieri sera con la vittima è il sindaco di Palma di Montechiaro: Stefano Castellino.

Atti intimidatori che finiscono sul tavolo della prefettura: viene convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e, di norma, se viene rilevata una condizione di rischio, si decide di attivare una generica sorveglianza radiocomandata, cioè una forma di “dolce” di protezione rispetto alla escort.

Minacce agli amministratori: Agrigento è al secondo posto

La provincia di Agrigento – secondo uno studio condotto da “Avviso Pubblico”, è al secondo posto in Italia per numero di casi di atti intimidatori, minacce, atti di violenza contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e dipendenti della pubblica amministrazione. La provincia di Agrigento, con i suoi 18 casi registrati nel 2022, rappresenta il 36 per cento degli atti intimidatori registrati su tutto il territorio siciliano.

Sembra essere un fenomeno che tende a cronicizzarsi, nell’indifferenza generale, se non addirittura nel complice consenso di alcuni cittadini, indotti a ritenere i sindaci responsabili di tutti i mali della loro comunità.

I sindaci di Agrigento

“SOS” lanciato già nel 2022

Nel novembre del 2022 furono gli stessi amministratori locali, guidati dalla sindaca di Naro: Maria Grazia Brandara, a scrivere al ministro dell’Interno chiedendo di “disinnescare il potenziale pericolo conseguente”. Brandara si è poi mossa dopo le intimidazioni di cui era stata vittima la vittima è il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo. “Vi esprimiamo – scrivono i sindaci dell’agrigentino – la nostra più viva preoccupazione per la frequenza sempre più assidua con cui siamo costretti a registrare ignobili attentati che prendono di mira i sindaci, cioè donne e uomini dello Stato impegnati tra i 12 e i 15 anni. ore al giorno nel tentativo di sciogliere i nodi complicati che avvolgono tutte le realtà del Paese e in particolare quelle del Sud”.

“Sembrerebbe un fenomeno che tende a cronicizzarsi, nell’indifferenza generale, se non addirittura nel complice consenso di alcuni cittadini, indotti a ritenere i sindaci responsabili di tutti i mali della loro comunità – prosegue la lettera inviata al ministro -. Alla carenza di risorse sul piano economico, il binomio disastroso è la carenza di risorse umane derivante dal fatto che le ultime assunzioni massicce nei comuni dell’isola risalgono all’ormai lontanissimo 1989. Da allora la forza lavoro è sempre e solo gradualmente diventata non è possibile colmare i dimagrimenti senza causare gap nella forza lavoro”. “Questa condizione diffusa, a nostro avviso – prosegue la lettera – insieme all’aggravarsi della crisi economica e sociale che esaspera le nostre comunità, è alla base del malcontento sociale e che, tra la parte malata dei cittadini, grazie all’anonimato , porta ad azioni di odio o di incitamento all’odio attraverso i social media, richiede a parere di chi scrive un’attenta ed urgente riflessione affinché vengano adottate le necessarie ed idonee contromisure per evitare che questa minoranza malata della società civile prenda il sopravvento i lavoratori laboriosi e onesti ma non intolleranti alle stesse difficoltà”. Il reato e le pene previste

Nel caso dell’intimidazione si configura la tipologia della minaccia aggravata dall’uso di metodi simbolici, quando cioè essa si esprime attraverso immagini, segni, oggetti o azioni che hanno in sé non solo la capacità di evocare ciò che si intendeva minacciare , ma anche un “surplus” intimidatorio derivante proprio dal metodo utilizzato. La minaccia aggravata può essere perseguita d’ufficio ed è punibile fino a un anno di reclusione

Una lista infinita

Tuttavia, l’elenco degli amministratori intimiditi ha continuato ad allungarsi. Ecco tutti i precedenti:

13 gennaio – 8 ulivi abbattuti dal consigliere comunale di Burgio Calogero Piazza;

22 dicembre 2023 – Lettera di minacce e insulti volgari per il sindaco di Santa Elisabetta, Domenico Gueli, e la sua famiglia. La lettera è stata consegnata per posta al Comune. Gueli, già dentroaprile 2016 era stato il “bersaglio” di una lettera simile. Ma all’epoca la minaccia e il disegno della pistola fumante erano incisi su alcuni manifesti già incollati sulla classica bacheca degli annunci pubblicitari, in piazza San Carlo, a pochi metri dall’abitazione del sindaco. Nel marzo dell’anno precedente, cioè nel 2015, cinque bossoli, avvolti in un fazzoletto, furono rinvenuti davanti al Municipio di Santa Elisabetta, di cui Domenico Gueli era anche sindaco. Altri due proiettili, poco dopo, sono stati rinvenuti davanti all’abitazione di un amministratore comunale.

Ottobre 2023 – Due lettere ingiuriose e diffamatorie sono state consegnate, nel giro di pochi giorni, al sindaco di Montevago, deputato regionale e membro della commissione antimafia, Margherita La Rocca Ruvolo che già in Febbraio 2022 aveva ricevuto, sempre al Comune di Montevago, una busta con all’interno 2 proiettili, un santino della Madonna delle Lacrime e una foto di Papa Francesco con una bambina in braccio.

Proiettili con foto della Madonna e del Papa, vicesindaco intimidito

6 ottobre 2023 – Una lettera di ingiurie e minacce di morte e, all’interno della busta, una cartuccia calibro 12 di quelle usate per la caccia sono state consegnate al sindaco di Calamonaci, Pino Spinelli, già destinatario di una lettera in Luglio 2022.

9 dicembre 2022 – Una borsa con un cane morto e in decomposizione è stata ritrovata davanti alla casa di campagna del presidente del consiglio comunale, segretario nazionale del partito Italia dei Valori, Ignazio Messina, ex sindaco di Sciacca ed ex deputato nazionale.

9 novembre 2022 – È stato avvelenato il cane di un consigliere comunale di Bivona: qualcuno ha sparso sul terreno della donna un potente antiparassitario.

5 novembre 2022 – Lettera di ingiurie e minacce di morte consegnata al Comune per il sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo. La richiesta “Dimettiti!” era seguito da parole “boom Boom boom”.

9 ottobre 2022 – Sono stati danneggiati 12 ulivi appartenenti al sindaco Francesco Matinella, di professione medico veterinario e tagliate anche 15 piante situate su terreni adiacenti di proprietà di un familiare dell’amministratore.

7 ottobre 2022 – 8 ulivi appartenenti al sindaco dell’Aragona Giuseppe Pendolino, recentemente candidato all’Ars, sono rimasti danneggiati.

26 agosto 2022 – “Dite a Giuseppe Zscopio di farsi scortare”: parole pronunciate al telefono da un anonimo interlocutore. Minacciati il ​​sindaco di Siculiana, così come il direttore della scuola.

25 agosto 2022 – Il parabrezza dell’auto del vicesindaco di Bivona Salvatore Cutró è stato distrutto a colpi di sassi.

21 luglio 2022 – Lettera con minacce a Pino Spinelli, sindaco di Calamonaci e infermiere dell’ospedale di Ribera. Il plico (non affrancato) è stato ritrovato da un fattorino comunale all’ingresso del palazzo comunale.

27 maggio 2022 – Gomme auto forate per Attilio Lucia, capo della Lega di Lampedusa e candidato al consiglio comunale.

30 aprile 2022 – Una lettera di insulti e minacce, ma anche un fazzoletto intriso di sangue per la sindaca di Naro Maria Grazia Brandara. L’ex deputato regionale ha ricevuto, negli anni, diversi messaggi, lettere, proiettili e perfino la foto di una bara. Nel 2017, dopo intimidazioni, le è stata affidata la protezione di una pattuglia della polizia. È stato commissario straordinario del Comune di Licata. ”Rischi di toccare le nostre case e sei morto, ti taglieremo la gola, fate una cosa sola contro di noi e vi massacreremo”: questo l’inizio del messaggio intimidatorio, che si concludeva con la foto di una casa vuota bara, giunta all’assessore Brandara, nominato dopo le dimissioni del sindaco anticlandestino Angelo Cambiano, respinto dal Consiglio. Nel luglio del 2016, però, le è stato consegnato – mentre era commissario straordinario dell’Irsap – nella sede Asi di Agrigento, busta con minacceee reati e 2 proiettili di fucile. Fino a pochi giorni prima Brandara aveva guidato il Consorzio Legalità e Sviluppo che si occupa della gestione dei beni confiscati alla mafia. Nel novembre 2013 quando Brandara ricevette un’altra lettera intimidatoria.

22 febbraio 2022 – Una testa di cinghiale lasciata davanti al cancello della casa di campagna del consigliere comunale di Licata Calogero Scrimali.

AgrigentoNotizie è anche su Whatsapp. Seguici sul nostro canale.

Tag: Amministratori 7u7 fuoco 7u7 SOS 7u7 lanciato 7u7 inizio 7u7 elenco 7u7 continuato 7u7 crescita 7u7

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Fermi i lavori sulla SS185, il sindaco di Novara annuncia lo sciopero della fame – .
NEXT CONSIGLIO ABRUZZO: MARSILIO, “LE ACCUSIONI DI ERADICAZIONE NON HANNO FUNZIONATO BENE”