Il nuovo libro del carpigiano è un romanzo Werther Cigarini ma non lasciarti ingannare perché Il cane non abbaiava – La mafia a Carpi è molto più di un avvincente romanzo poliziesco. Dopo Carpigrado E Made in Carpi – Dai cappelli di paglia all’alta modaCigarini ha ripreso in mano la penna per sollevare una questione spinosa di cui si parla troppo poco, ovvero l’inspiegabile assenza di criminalità organizzata nella nostra città.
“Esiste la mafia a Carpi? Apparentemente no. Non accade nulla che testimoni la sua esistenza. Nessuno ne parla. Per ignoranza, silenzio. Perché è impossibile che ci sia – documentato da indagini, processi, arresti e sequestri – nel modenese e nel reggiano, cioè tutt’intorno, e non a Carpi. È semplicemente inverosimile” dichiara Cigarini. E così, per lanciare “l’allarme e attirare l’attenzione”, Werther Cigarini, nei mesi più duri della pandemia, ha deciso di fare una ricerca sulla radicata presenza delle mafie in Emilia Romagna e di cimentarsi nella scrittura di questo romanzo: “su Carpi non avevo elementi o materiali di indagine per poter scrivere un saggio e quindi ho optato per un genere diverso che mi avrebbe permesso, per verosimiglianza, di affrontare questa questione che mi sta tanto a cuore”. In un sapiente mix di realtà e finzione Werther Cigarini tratteggia un affresco di mistero e investigazione in una città dove il confine tra legalità e criminalità sembra sempre più labile.
Il romanzo parte dal ritrovamento del corpo di un imprenditore edile in un cantiere edile… c’è lo zampino della mafia dietro questo delitto? Al caso si collegano poi altri episodi criminali di varia natura, alcuni lontani nel tempo, altri più vicini, in una trama tortuosa che affonda le sue radici in un contesto sociale plausibile, ispirato a dati e fatti reali. La scrittura di Cigarini scava a fondo nei recessi della provincia, dove oscuri segreti e trame criminali possono nascondersi dietro un’apparente tranquillità.
“Con Il cane non abbaiava Non voglio certo intraprendere la carriera di romanziere, quanto piuttosto richiamare l’attenzione sul fenomeno mafioso, sollecitare istituzioni, associazioni e società civile ad attivare quegli strumenti utili a individuare i sintomi del radicamento delle mafie nel territorio realtà locale. Credo che questo sia il momento giusto: la campagna elettorale è in corso e intendo invitare i vari candidati sindaco durante le presentazioni dei libri a Modena e Carpi a dare il loro parere sull’argomento e a capire se sono interessati ad attrezzarsi ad un livello livello territoriale per cogliere i campanelli d’allarme – dai fallimenti aziendali agli interventi edilizi non commisurati alle dimensioni delle aziende, dalle truffe ai reati finanziari come le false fatture – che potrebbero indicare la presenza di criminalità organizzata.
A Modena, per non parlare di Reggio Emilia, abbiamo già assistito a condanne e sequestri di beni. Le indagini spesso partivano dal Sud le cui propaggini sono arrivate fin qui. Non è necessario aspettare che Magistratura, società civile e istituzioni possano attivare le antenne e tenere alta l’attenzione. Come è possibile che Carpi sia sfuggita fino ad ora alle grinfie della malavita?” si chiede legittimamente Cigarini.
Nel 2017 si è tenuto a Carpi l’incontro promosso dall’Unione Terre dell’Argine, Noi, la legalità. In quell’occasione, alla presenza dell’ex presidente della Commissione Antimafia Rosa Bindi, è stato presentato il volume della Franco Angeli Editore sullo studio di fattibilità per la realizzazione sul territorio dell’ente associato dell’Osservatorio intercomunale sulla legalità e sul contrasto alla criminalità organizzata. “Che cosa è successo a quello strumento? E’ ora di riavviare una discussione. E velocemente”, conclude Cigarini.
Il cane non abbaiava – La mafia a Carpi (pubblicato da Artestampa Edizioni srl) sarà disponibile nelle librerie e nelle piattaforme di vendita online a partire dalla prossima settimana.
Jessica Bianchi
