Distretto Parma Bio Valley, via libera dalla Regione. Obiettivo aumentare le superfici biologiche del 5% in tre anni – .

Distretto Parma Bio Valley, via libera dalla Regione. Obiettivo aumentare le superfici biologiche del 5% in tre anni – .
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L’associazione Distretto Parma Bio Valley è stata recentemente approvata dalla Regione Emilia-Romagna, riconoscendo di fatto l’istituzione dell’ Distretto della BioValle Parmense.

Il distretto si configura come un territorio che riunisce aziende agricole che praticano l’agricoltura biologica in forma singola o associata, enti pubblici e privati ​​ed enti del terzo settore che intendono favorire la diffusione del metodo di coltivazione e allevamento biologico valorizzando i prodotti dell’intero catena di fornitura e che mirano a sviluppare strategie di contrasto al cambiamento climatico.

“Il Distretto Parma Bio Valley è un valore aggiunto per Parma e il suo territorio che si basa sulla produzione di prodotti tipici all’insegna della sostenibilità ambientale. Nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato e si inserisce con coerenza nel percorso che la città ha intrapreso verso la carbon neutrality per il 2030″, sottolinea in una nota l’assessore Gianluca Borghi.

Filippo Arfinidocente del dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma, ricorda che il riconoscimento del Distretto Parma Bio Valley è legato alla politica agricola europea che mira a raggiungere il 25% di superficie biologica del territorio.

“A livello nazionale, l’Università di Parma sta coordinando un importante progetto Pnrr, grazie alla Fondazione OnFoods, per promuovere la produzione di prodotti biologici coinvolgendo il mondo agricolo e l’intera filiera, nel nome della qualità e a favore del consumatori”

Per Tiziana Sfriso, imprenditore agricolo e presidente del Distretto Parma Bio Valley, “il riconoscimento del Distretto Parma Bio Valley nasce da un processo di condivisione che ha coinvolto diversi soggetti a partire dal Comune, dall’Università e dal mondo produttivo. Si tratta di un progetto prezioso che porta benefici al territorio. Un progetto sfidante, per questo parteciperemo a Cibus per presentarlo”.

Il lancio e lo sviluppo del Distretto – che giunge a completamento di un percorso avviato negli ultimi anni come anticipato da Parma Repubblica – rientra anche nell’ambito delle azioni di promozione del territorio e di riconversione del modello di sviluppo verso la neutralità climatica, nell’ambito della Mission 100 città intelligenti e climaticamente neutre entro il 2030.

L’obiettivo generale del Distretto è quello aumentare del 5% la superficie agricola biologica utilizzata entro i primi tre anniincrementare pratiche sostenibili basate anche su principi agroecologici e sostenendo il consumo di prodotti biologici, agroecologici e locali attraverso la costruzione di nuove filiere biologiche e il rafforzamento di quelle esistenti.

Le principali attività che il Distretto Parma Bio Valley intende realizzare sono diversi, tra cui fornire servizi innovativi di assistenza tecnica e formazione sulle pratiche agricole biologiche e agroecologiche; supportare la commercializzazione e la logistica dei prodotti del Distretto attraverso la creazione di un meccanismo logistico che abbia al centro il Cal; organizzare incontri per favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze tra i soci; favorire lo sviluppo di nuove filiere, marketing innovativo e modelli B2B; sensibilizzare al consumo di prodotti biologici e agroecologici nel territorio in cui opera il Distretto, attraverso visite aziendali, incontri informativi, laboratori e il coinvolgimento delle scuole; promuovere e tutelare un marchio collettivo che identifichi i prodotti del Distretto.

A questi si aggiunge il fatto di gestire la rete di associazioni e attori che aderiscono al Distretto; collaborare con le istituzioni locali per definire politiche alimentari integrate che seguano un approccio inclusivo e cooperativo (coinvolgimento delle mense scolastiche, diffusione di mercati agricoli esclusivamente biologici); mantenere una comunicazione chiara e trasparente con i consumatori, le imprese e le associazioni appartenenti al Distretto; rafforzare la collaborazione con altri distretti biologici sul territorio regionale o nazionale.

Il Distretto Parma Bio Valley racchiude un potenziale di circa seicento imprenditori agricoli, con oltre ventimila ettari di coltivazione biologica, e oltre settecento trasformatori.

Il Distretto opera in un territorio che comprende ventisei comuni appartenenti al territorio amministrativo della Provincia di Parma: Busseto, Collecchio, Colorno, Felino, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Fornovo di Taro, Langhirano, Lesignano de’ Bagni, Medesano, Montechiarugolo, Neviano degli Arduini, Noceto, Parma, Polesine-Zibello, Roccabianca, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa – Trecasali, Solignano, Sorbolo – Mezzani, Torrile, Traversetolo, Varano de’ Melegari.

Oltre al Comune di Parma, trenta agricoltori biologici, l’Università degli Studi di Parma, il Comune di Neviano degli Arduini, l’Istituto Tecnico Agrario Bocchialini, il Centro Agroalimentare di Parma (Cal), l’associazione di promozione Sociale Parma Sostenibile, Des Parma – Distretto dell’Economia Solidale, Confagricoltura Parma, Confederazione Italiana degli Agricoltori e dei Lavoratori Autonomi.

Tag: Parma Bio Valle Distretto verde luce Regione Obiettivo incremento biologico territorio anni

 
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