“L’obiettivo è raggiungere 20 milioni di passeggeri” – .

L’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania si prepara a “volare” verso il futuro con un ambizioso progetto di riqualificazione che ha come nucleo la rinascita del Terminal B. Un’opera avveniristica che, secondo i progetti presentati, trasformerà l’aeroporto dell’Etna nell’aeroporto nuovo hub del Mediterraneo, capace di accogliere fino a 20 milioni di passeggeri l’anno, diventando un vero e proprio motore di crescita per l’intera economia siciliana, capace di attrarre nuovi flussi di turisti e favorire la crescita delle imprese locali. Dopo la presentazione del masterplan in Consiglio Comunale, abbiamo incontrato l’amministratore delegato di Sac, Nico Torrisi, per conoscere meglio quella che sarà la trasformazione dell’aeroporto dell’Etna.

I tre “nuovi” Terminal interconnessi tra loro

Al centro del progetto, come accennato, c’è il Terminal B, che sarà realizzato tra i Terminal A e C, collegandosi perfettamente con lo snodo dei trasporti. L’idea è quella di creare una “nuova porta” verso la città, un terminal moderno e funzionale che punti all’eccellenza in termini di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. “Quando sono arrivato a Sac nel 2016, l’aeroporto aveva un flusso di 7 milioni di passeggeri l’anno, ora siamo arrivati ​​quasi a 11 milioni e contiamo di arrivare a 15 milioni. È chiaro, quindi, che lo spazio attuale non basta più”, spiega Torrisi. Per lo scalo etneo, quindi, una nuova vita che nasce dalla consapevolezza di un limite strutturale causato da un numero sempre crescente di passeggeri. I due terminal esistenti sono prossimi alla saturazione. Dobbiamo espanderci.

Abbandonata quindi l’ipotesi di ristrutturazione del vecchio aeroporto Morandi, è iniziata la progettazione dei lavori per la realizzazione di un nuovo Terminal, approvati dall’Enac e con il Go (Valutazione di Impatto Ambientale). Il terminal sarà sviluppato con alcune principali “facilities” centralizzate, quali i sistemi di collegamento verticale tra l’area check-in e le sale imbarchi e la security, che sarà posta su un livello dedicato, così da poter essere dotata di security corsie di ultima tecnologia ed essere gestiti in modo efficiente e funzionale. I check-in rimarranno nella loro attuale collocazione all’interno del Terminal A e saranno raggiungibili sia tramite i collegamenti tra il Terminal B e il Terminal A, sia tramite i collegamenti sulla terrazza lato terra del Terminal A.

“Sono tutte cose che hanno programmi precisi ma diversi nel tempo – continua Torrisi – I Terminal A e C verranno ampliati. Attraverso la realizzazione di alcune terrazze, le sale d’imbarco verranno raddoppiate. Altri lavori riguarderanno il miglioramento della qualità del servizio. Parallelamente a questo mi auguro che il Terminal B venga demolito al più presto e secondo le ultime autorizzazioni che aspettiamo a breve, e ovviamente poi ne verrà costruito uno nuovo”.

Come appare oggi il Terminal B-2

Il progetto del nuovo Terminal B e i dettagli dell’investimento

La progettazione del nuovo Terminal B sarà curata dallo studio londinese di fama internazionale Pascall+Watson. All’interno dell’ex aeroporto Morandi i passeggeri potranno godere di una serie di servizi innovativi e di un’esperienza di viaggio fluida e confortevole. Il terminal sarà dotato di tecnologie all’avanguardia per la gestione del flusso passeggeri, come varchi biometrici e sistemi di check-in automatici. “La demolizione del Terminal B – sottolinea Torrisi – non avverrà, ovviamente come dico scherzando, con l’ordigno di plastica. Si tratterà di una demolizione controllata, quindi verrà effettuata durante i lavori mentre gli altri Terminal rimarranno aperti. Si tratterà quindi di un’operazione delicata, per la quale ci sarà un avviso che pubblicheremo in un secondo momento, dopo che avremo l’autorizzazione a demolirlo”.

La riqualificazione completa del Terminal B dovrebbe essere completata entro il 2030 con investimenti complessivi di circa 500 milioni di euro. “Tutti i nostri progetti non solo sono delegati e approvati preventivamente dall’Enac, ma rientrano in un piano industriale preciso – continua Torrisi – che prevede investimenti per circa mezzo miliardo per rendere progressivamente quest’area la più grande stazione appaltante del Sud Italia, perché ai nostri investimenti si aggiungono quelli del Governo e della Regione Siciliana”.

“Il nuovo terminal ha un costo previsto di circa 150 milioni, ma si tratta solo di un quarto degli investimenti che abbiamo già programmato in questo quadriennio, che assorbiranno circa 500 milioni. Un utilizzo di fondi su larga scala che interesserà tutte le aree dello scalo. Non solo, quindi, interventi “macro” come l’ampliamento dei terminal, ma anche interventi meno imponenti ma non per questo meno importanti: dalla sicurezza ai macchinari, dall’ampliamento delle aree di sosta ad altro che andremo a realizzare. Non abbiamo un euro di debito bancario, ma al contrario abbiamo un deposito bancario di 50 milioni di utili. Ci troviamo quindi in assoluta serenità nel poter fare investimenti”.

Come sarà il Terminal B a fine lavori-2

Lo spostamento e l’allungamento della pista

Tra i principali interventi del masterplan al 2030 figurano lo spostamento e l’allungamento della pista. La nuova pista proposta, parallela e avente lo stesso orientamento di quella esistente, sarà posizionata a sud di quella attuale, ad una distanza assiale di 182,5 metri. È stato progettato per consentire operazioni con aeromobili appartenenti alla categoria ICAO. La nuova pista proposta nel masterplan ha una larghezza complessiva di 60 metri, di cui 45 di corpo portante pavimentazione e due fasce laterali. Ma per il tracciato, come spiega Torrisi, tutto dipenderà soprattutto da RFI, con i lavori di interramento della ferrovia: “Prima RFI dovrà fare la sua parte, poi ovviamente dovremo fare altri interventi che stiamo già trattare”.

Sicurezza e accoglienza

Anche la sicurezza dei passeggeri sarà una priorità assoluta nel progetto di riqualificazione. Il nuovo Terminal B sarà dotato di sistemi di sicurezza all’avanguardia, in linea con le più recenti normative internazionali. L’obiettivo è creare un terminal sicuro e accogliente, dove i passeggeri possano sentirsi a proprio agio e viaggiare in tutta tranquillità. La sicurezza sarà garantita nel rispetto dei più alti standard internazionali, senza compromettere la fluidità dei flussi di passeggeri e la qualità dell’esperienza di viaggio. Oggi il settore sicurezza presenta diverse criticità legate alla lunghezza (110 m) dei percorsi d’accodamento, insufficienti a contenere il traffico attuale, e alla ristrettezza degli spazi a valle dei controlli dove la sosta dei passeggeri in abbigliamento non consente consentire un rapido smaltimento dei flussi ai controlli. L’ipotesi del nuovo progetto prevede l’eliminazione dei “colli di bottiglia” che oggi creano disagi agli utenti. Le rulliere e le apparecchiature radiologiche verranno sostituite con altre nuove, più performanti e dotate di sistemi automatici classificati secondo lo standard C3. Gli spazi per le code dei passeggeri aumenteranno dagli attuali 120 mq a 400 mq, consentendo di raggiungere il livello di servizio ottimale. “Tutte le macchine per il controllo di sicurezza radiografico verranno sostituite – spiega Torrisi -: non si dovrà più rimuovere i liquidi e, quindi, si risparmierà ovviamente tempo per i passeggeri e ci saranno ovviamente anche meno code”.

Collegamenti con Comiso: “Accelerare con la Catania-Ragusa”

Il piano di sviluppo al 2030 non punta solo sullo scalo etneo, ma guarda anche al rafforzamento dei collegamenti con l’aeroporto di Comiso, che diventerà ancora più fondamentale nel corso dei lavori. “Dobbiamo accelerare per fare Catania-Ragusa. Abbiamo bisogno di un collegamento autostradale degno di questo. Mi occupo di turismo da 30 anni, so che la provincia di Siracusa e tutta la zona che arriva fino a Modica è esplosa a livello turistico da quando è stata costruita l’autostrada. Per questo motivo è di fondamentale importanza il completamento dell’autostrada, che aiuterebbe in termini di sviluppo dello scalo anche con collegamenti punto a punto tra i due scali”, prosegue Torrisi.

Parcheggio e metropolitana

Sono inoltre previsti una serie di interventi che consentiranno di incrementare la domanda di parcheggi dagli attuali posti auto a 7.100, tutti interni all’area: circa 5.500 posti auto su 3 livelli per la sosta lunga, circa 500 posti auto a terra piano per sosta breve e 1.100 posti auto per noleggio su due livelli situati sopra il parcheggio per sosta breve.

Il programma degli interventi nei parcheggi-2

Mentre è in fase di sviluppo il progetto per la linea metropolitana che collegherà l’aeroporto al centro città. L’opera, attesa da tempo, è anche in questo caso legata a RFI: “La metropolitana all’aeroporto è importante e sarà importantissimo il collegamento fatto con il treno, perché la fermata qui diventerà una stazione: collegherà il cambio auto parcheggiare ed eviterà di cambiare treno ‘150 volte’. Chi parte dal centro città o comunque prende la metropolitana arriverà direttamente in aeroporto sotto il nuovo Terminal B. Ci siamo interfacciati con l’ingegner Fiore, con cui sentiamo continuamente in relazione a tutti i progetti che si stanno realizzando. sono fatti insieme. Abbiamo piena fiducia che tutto possa essere realizzato rapidamente”.

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