esportazioni a 8,54 miliardi di euro nel 2023 – .

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(AGENPARL) – Roma, 18 aprile 2024

(AGENPARL) – Gio 18 aprile 2024 Venezia e Rovigo: export a 8,54 miliardi di euro nel 2023
Esportazioni e importazioni in calo rispetto al 2022 influenzate dalla riduzione dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici sui mercati internazionali. Il saldo delle importazioni/esportazioni migliora.
Venezia – Rovigo, 18 aprile 2024 – Nel 2023 le imprese del territorio veneziano e rodigino hanno generato esportazioni per 8,54 miliardi di euro, pari al 10,4% dell’export regionale. Si registra però un calo del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2022, ma un aumento del 22,9% rispetto al 2021. Questo risultato è inferiore sia al dato veneto (-3%) che a quello nazionale, che rimane stabile.
Rispetto al 2022, le importazioni di Venezia e Rovigo hanno registrato un calo del 31,1%, raggiungendo un valore di 12,03 miliardi di euro. Tuttavia, rispetto allo stesso periodo del 2021, si osserva un aumento del +53,9%. Questa riduzione delle importazioni è imputabile al progressivo aggiustamento dei costi dei beni energetici e delle materie prime sui mercati internazionali. La quota di contributo di Venezia e Rovigo alle importazioni venete scende dal 24,5% nel 2022 al 19,1% nel 2023. In particolare, si registra una significativa diminuzione dei valori dei flussi in ingresso di gas naturale a Rovigo e di prodotti chimici, siderurgici, industrie tessili e alimentari a Venezia.
Nel 2023 il saldo dell’import-export è negativo per poco più di 3,5 miliardi di euro; migliora però sensibilmente se confrontato con il dato del 2022, che raggiungeva i -8,5 miliardi.
VENEZIA
Il conflitto tra Russia e Ucraina, l’instabilità in Medio Oriente e nel Canale di Suez stanno creando incertezza sui mercati internazionali con ricadute sull’export della Città Metropolitana di Venezia che si attesta, al 31 dicembre 2023, a 6,73 miliardi di euro, in calo del 5,2% rispetto al 2022, corrispondente ad un decremento di 371,6 milioni di euro in valori assoluti. Si registra però una crescita del 27,7% paragonando il dato del 2023 a quello del 2021, anno in cui erano ancora in vigore le misure restrittive per contenere la pandemia da covid-19.
Le importazioni dalla provincia di Venezia, diminuite del 15,9%, hanno comportato una forte riduzione del saldo import-export, passato dai -1.159 milioni di euro dello scorso anno ai -217 milioni di euro attuali.
Si evidenzia che i valori dell’export non sono in generale calo per tutti i settori rispetto al 2022 e alcuni settori registrano una crescita se confrontati con lo stesso periodo dell’anno passato. Sono positivi, infatti, i dati registrati in alcuni settori manifatturieri tradizionali dell’economia veneziana, come la moda (in particolare le calzature) e il vetro. In calo, invece, i prodotti petroliferi raffinati, le bevande, altri macchinari per usi speciali e il settore degli aerei e dei veicoli spaziali. Quest’ultimo risente del calo dei flussi verso il Qatar del 29,3% e dell’azzeramento degli ordini destinati alla Russia.
ROVIGO
Nel 2023 l’export della provincia di Rovigo è stato pari a 1,81 miliardi di euro, in calo del 4,8% rispetto al 2022 con una perdita di 91,6 milioni di euro, ma in aumento del 7,9% sul 2021. In crescita alcuni settori importanti per l’economia locale, come macchine per l’agricoltura e la silvicoltura e altre macchine per usi speciali (che comprende anche le giostre del Polesine). In calo le esportazioni di articoli in plastica, prodotti chimici di base e tubi, condutture, profilati e cavi.
Con riferimento ai valori relativi ai flussi di import provinciali, che ammontano complessivamente a oltre 5 miliardi di euro e diminuiscono del 44,8% rispetto al 2022 (-4,13 miliardi di euro in valori assoluti), rimanendo comunque superiori ai valori del 2021 (+ 53,9%). A questi andamenti ha contribuito fortemente l’andamento dei prezzi dei prodotti energetici a livello internazionale: la lenta stabilizzazione dei prezzi ha fatto sì che i valori dei flussi in entrata di gas naturale registrassero una diminuzione del 52,8% rispetto al 2022, ma un aumento dell’82,4 % rispetto al 2021, raggiungendo i 3,55 miliardi di euro, il 69,7% del valore complessivo delle importazioni locali, grazie alla presenza del terminale Adriatic LNG, impianto situato al largo di Porto Levante, nell’alto Adriatico, e che ha una l’attuale capacità di rigassificazione è pari a 9,5 miliardi di metri cubi all’anno, corrispondenti a circa il 14% del fabbisogno nazionale di gas naturale.
La crisi del Mar Rosso e le conseguenze sul commercio
La direttrice commerciale Aden-Suez-Mediterraneo è fondamentale per il commercio estero italiano (si stima coinvolga il 40% dell’import-export nazionale). L’impatto degli attacchi delle milizie Houthi alle navi commerciali in transito nel Golfo di Bab el Mandeb sarà misurabile nel dettaglio con i dati del primo trimestre del 2024. Per quanto riguarda i flussi di esportazioni, le aree coinvolte, Asia Orientale e Penisola Arabica, costituiscono rappresentano l’11% dell’export veneto, per un valore di 738 milioni di euro, in calo del 15,2% rispetto all’anno precedente, e il 7,1% di quello di Rovigo, per un valore di circa 128,1 milioni di euro, in calo del 15,8% rispetto al 2022. Gli effetti sull’export Più gravi potrebbero essere le importazioni, che nel 2023, per Venezia, ammontano a 1,58 miliardi di euro, il 22,7% del valore totale. Più importante la situazione di Rovigo, in quanto le aree interessate costituiscono ben il 54,1% del totale delle importazioni provinciali, per un valore di oltre 2,75 miliardi di euro, in diminuzione del 52,3% rispetto all’anno precedente, con prodotti energetici, sostanzialmente naturali. gas, in calo del 53,1%

 
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