Inizia Prato Seno, il parere dei massimi esperti su diagnosi e cura del tumore al seno – .

Inizia Prato Seno, il parere dei massimi esperti su diagnosi e cura del tumore al seno – .
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PRATO – Stabilire lo stato dell’arte della ricerca clinica e traslazionale sul cancro al seno e anticipare le sfide future tra innovazioni e opportunità. Sono questi gli obiettivi del convegno Prato Breast, che si è aperto oggi nella città del tessile, presso la Camera di Commercio di Pistoia e Prato, alla presenza del Dott. Maria Teresa Mechidirettore sanitario dell’Ospedale Santo Stefano di Prato, e il Dott Luisa Fioretto direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Azienda USL Toscana Centro. Prato Breast è organizzato dall’Oncologia Medica dell’Ospedale Santo Stefano di Prato e promosso dall’Accademia Nazionale di Medicina, con la collaborazione della Fondazione Sandro Pitigliani, che da anni sostiene le attività di ricerca del gruppo oncologico pratese. In apertura del convegno il Dott. Angelo Di Leoun medico e scienziato di fama mondiale – che con la sua visione e la sua guida gettò le basi fondanti dell’oncologia pratese e permise al gruppo di raggiungere risultati straordinari – è stato ricordato con una lettura del Professore Martine Piccartprofessore ordinario alla Libera Università di Bruxelles, direttore scientifico dell’Institut Jules Bordet di Bruxelles, tra i maggiori e più rappresentativi esperti nella lotta contro il cancro al seno a livello internazionale.

Ogni anno in Italia circa 55.900 persone si ammalano di tumore al seno, la neoplasia più frequente nelle donne e prima causa di morte, con 15.500 decessi solo nel 2022. Nell’ultimo decennio, grandi progressi nella prevenzione e nuove terapie hanno progressivamente ridotto la mortalità dovuta a questa malattia. I cambiamenti attesi per il prossimo futuro aumentano ulteriormente la speranza per migliaia di pazienti, ma portano anche nuove sfide per la comunità oncologica, che dovrà gestire una questione sempre più complessa. “Personalmente – ha affermato il Prof. Piccart – sono piuttosto entusiasta del rapido sviluppo degli Antibody Drug Conjugates (ADC), perché penso che si tratti di trattamenti molto intelligenti, che combinano un anticorpo monoclonale, capace di riconoscere un bersaglio specifico nella cellula tumorale , con un potente farmaco citotossico o, talvolta, anche con un trattamento radioterapico. E il motivo per cui sono ottimista è innanzitutto perché attualmente ci sono più di 100 farmaci di questo tipo in fase di sviluppo, e alcuni di questi farmaci hanno già raggiunto la fase di trattamento clinico di pazienti con cancro al seno”.

Nel corso del convegno, diretto dal Dott Laura Biganzolidirettore dell’Oncologia di Prato e il Dott. Luca Malorni, direttore del Laboratorio Traslazionale di Prato, quaranta esperti provenienti da tutta Italia si confrontano sugli aspetti controversi della cura sistemica nella malattia in stadio iniziale, sui bisogni delle popolazioni speciali, sulle evidenze riguardanti l’uso degli anticorpi coniugati e dell’immunoterapia, fino alle nuove prospettive della genomica tumorale e del trattamento dei tumori endocrino-resistenti. Da più di vent’anni il gruppo oncologico pratese rappresenta un punto di riferimento per le pazienti affette da tumore al seno, sia a livello regionale che nazionale. Accanto a questa missione di cura, l’oncologia pratese ha storicamente coltivato un forte impegno nella ricerca scientifica, grazie anche al fondamentale contributo della Fondazione Sandro Pitigliani, divenendo nel tempo un centro di ricerca conosciuto a livello internazionale per il suo contributo alla ricerca clinica e traslazionale nell’ambito della tumore al seno.

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