La settimana scorsa i militari della Guardia di Finanza di Taranto hanno acquisito documenti e identificato il personale in servizio nel centro riabilitativo Osmairm di…
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Militare del Polizia finanziaria Di Tarantinola settimana scorsa hanno acquisito documenti e identificato il personale in servizio nel centro di riabilitazione di Osmairm a Il terzoguidati dalla suocera e moglie dell’assessore al Turismo della Regione Puglia, Gianfranco Lopane (lista civica ‘Con’).
Lopane è amministratore della società ‘Armonia Immobiliare’ che si occupa dei servizi di cucina e lavanderia del centro riabilitativo Osmairm e che riceve dalla Regione circa 30 milioni di euro l’anno Puglia. Lo riporta il Corriere del Mezzogiorno al quale l’assessore Lopane – estraneo alle indagini dirette dal pm Lucia Isceri – precisa: «La mia azienda fornisce servizi a diversi clienti, tra cui Osmairm. Il conflitto di interessi non ha nulla a che vedere con la mia attività privata, peraltro nella ferma considerazione che le cause di incompatibilità con la carica politica ricoperta sono regolate da precise disposizioni di legge che definiscono il concetto stesso di legalità e che, viceversa, escludono la esistenza di qualsiasi conflitto di interessi a me imputabile rispetto alla mia candidatura prima e dopo l’elezione”. Secondo quanto riportato dal quotidiano, le fiamme gialle hanno raccolto e confluita nel fascicolo d’indagine della Procura documentazione fiscale, contabile e contrattuale che si riferisce ad un periodo di tempo compreso tra il 2017 e oggi. “L’operatività dei finanziatori nelle strutture Osmairm – sottolinea l’assessore – non ha riguardato in alcun modo la mia società di servizi”.
Lopane: “Nessun caso su di me”
“Nessun caso contro di me, dalla ‘legalità’ alla ‘caccia alle streghe’ il passo è breve” tuona l’assessore regionale al Turismo Lopane. «Come ho già specificato nelle mie dichiarazioni, gestisco una società di servizi, Armonia Immobiliare srl, dal 2018, quindi da prima di essere eletto in consiglio regionale – ha detto Lopane -. La mia azienda fornisce servizi a diversi clienti, tra cui anche Osmairm. Il conflitto di interessi non ha nulla a che vedere con la mia attività privata, peraltro nella ferma considerazione che le cause di incompatibilità con la carica politica ricoperta sono regolate da precise disposizioni di legge che definiscono il concetto stesso di legalità e che, viceversa, escludono la esistenza di qualsiasi conflitto di interessi a me imputabile rispetto alla mia candidatura prima e all’elezione poi”.
«Chi solleva oggi questo conflitto? Forse dalla diffamazione interessata di alcuni informatori, anonimi e non, ai quali si ritiene inspiegabilmente che venga dato credito senza alcuna verifica? Francamente non si riescono nemmeno a comprendere le ragioni per cui la notizia, nonostante le mie precisazioni, viene tendenziosamente accostata ad altri fatti ai quali sono assolutamente estraneo: ai legittimi controlli degli ultimi giorni da parte della Guardia di Finanza nelle strutture Osmairm che non sono in alcun modo correlato alla mia società di servizi; nonché l’indebito confronto della mia attività professionale e pubblica con le indagini e gli arresti che hanno interessato la recente cronaca giudiziaria di Bari e della nostra Regione. Non trovo un collegamento plausibile se non quello di voler influenzare indirettamente le scelte politiche da parte di chi è chiamato a farle in un momento delicato – prosegue l’assessore -. È in atto un delirio giornalistico vergognoso, diffamatorio e del tutto insensato, attraverso toni e contenuti scandalosi senza opportuna verifica o frutto di illecite fughe di informazioni. Per questi motivi è estremamente paradossale leggere dalle colonne del Corriere che l’azienda che dirigo è ‘nel mirino dei finanzieri’ con indagini in corso che apprendo solo dalla penna di chi scrive. Ciò premesso, qualora si dovesse verificare la concreta circostanza di dover esibire documentazione, sarò come sempre pronto a rispondere con la massima trasparenza e onestà”.
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