William Avenueallenatore di Cosenzaintervenuto in una conferenza stampa per presentare la sfida con il Reggiana. Questa è la seconda parte delle sue dichiarazioni:
BAGARRE DI FINE STAGIONE – “L’importante è la consapevolezza. Secondo me la vera differenza, rispetto a dodici mesi fa, è la consapevolezza dell’obiettivo. Dai 40 punti in giù, in questo momento sono tutti in lotta. Da lunedì alcuni lo saranno di più, altri di meno. Quando uno ha ben chiaro ciò che deve raggiungere, non ha bisogno di aver paura di nulla. La cosa che mi dà certezza è la preparazione che abbiamo fatto, la squadra è pronta per il salto di qualità che desidero”.
PUNTEGGI QUASI SOLO ONEsie – “E’ giusto avere un attaccante di riferimento, ma servono anche gol di centrocampisti e difensori sulle piazze. La cosa che posso fare come allenatore è portare più giocatori possibili nell’area avversaria per avere soluzioni diverse e non dipendere da Tutino”.
GLI SCONTRI DA QUI A FINE STAGIONE – “Quale è stata la stagione non conta più nulla. Ora è un mini torneo. Conta la classifica di queste ultime cinque partite. L’unica cosa che conta è che per un obiettivo sicuro non dobbiamo concedere nulla, lottare, restare dentro i giochi, avere l’anima del risultato. Altrimenti rischiamo. Non parliamo al condizionale. Dopo Terni cominciò un campionato diverso. Se sapremo integrarci ci divertiremo, altrimenti soffriremo”.
COME SUPPORTARE L’ATTACCO – “Specificamente riguardo a domani non posso rispondere. Nelle ultime due partite abbiamo alzato le ali e le abbiamo accompagnate ai centrocampisti. Lo abbiamo fatto bene a livello numerico. Ora dobbiamo togliere il freno a mano. E questo si traduce in un cross o un dribbling migliore, un pizzico di coraggio in più, un tiro dai trenta metri che ogni tanto, anche per sbaglio, finisce all’incrocio dei pali. Questo è il concetto”.
CHE PARTITA SARÀ – “Una partita completamente diversa rispetto a quella contro il Palermo. Potrebbero farci male in modo diverso e allo stesso tempo potremmo pungere diversamente rispetto a quanto avevamo studiato per il Palermo”.
