«Il sovraffollamento contribuisce ai suicidi, va evitato» – .

«Il sovraffollamento contribuisce ai suicidi, va evitato» – .
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Il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Trani, Elisabetta de Robertis, sostiene l’appello della conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone private della libertà personale sui suicidi in carcere: “Servono interventi urgenti, non si può continueremo a morire in prigione e in prigione”.

“Lo scorso 18 marzo – si legge nel documento della Conferenza nazionale dei garanti del territorio – il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo la Polizia penitenziaria, ha dichiarato: “Servono interventi urgenti riguardo ai suicidi in carcere”. Ormai non c’è più tempo per enumerare i casi di suicidio che siamo subito costretti ad aggiornare l’agghiacciante elenco. È una flebo insopportabile, come la sensazione di inadeguatezza delle attività di prevenzione. E dunque, è più che mai necessario analizzare e decifrare il drammatico fenomeno del sovraffollamento carcerario, ribadendo, ancora una volta, con forza l’urgenza di interventi urgenti.
La maggior parte dei detenuti vive per oltre 20 ore al giorno in celle sovraffollate, dalle quali esce solo nelle cosiddette “ore libere”. Ciò rappresenta, senza dubbio, una palese violazione dei principi e delle garanzie riconosciute dalla nostra Carta Costituzionale e dal Regolamento penitenziario.
Questa situazione non è insormontabile.
È necessario riempire di significato il tempo della detenzione, proponendo più attività “curative” (culturali, lavorative, sportive e ricreative). Vanno rafforzati anche i rapporti familiari e di volontariato con un aumento di colloqui, telefonate e videochiamate.
Sottolineiamo inoltre l’assoluta necessità di personale specializzato (psicologi, educatori, psichiatri, pedagogisti, assistenti sociali, mediatori linguistici) che ascoltino i detenuti e siano in grado di comprendere le ragioni di una sofferenza intollerabile.
Sono necessarie un maggior numero di misure alternative alla detenzione, rendendo la Giurisdizione di Vigilanza efficiente ed efficace, anche attraverso lo stanziamento di maggiori risorse. Sono diverse migliaia, infatti, i detenuti con una pena definitiva inferiore o uguale a tre anni di reclusione.
Chiediamo quindi a tutti i parlamentari norme precise e urgenti, e che il ministro della Giustizia adotti rapidamente misure concrete, secondo le parole del presidente della Repubblica che ha chiesto: “interventi urgenti, anche per arginare l’emergenza”.
Così come invitiamo i parlamentari (nazionali ed europei), i consiglieri regionali e comunali e gli stessi magistrati di sorveglianza a visitare le carceri con maggiore continuità e frequenza, perché, anche oggi – come scriveva Piero Calamandrei nel 1949 – «dobbiamo vederli, dobbiamo esserci Stati, per realizzarlo”.
I suicidi sono, infatti, il prodotto della lontananza della politica e della società civile dal carcere.
Il 18 aprile 2024, cioè esattamente un mese dopo l’appello del Presidente della Repubblica, la Conferenza Nazionale dei Garanti Territoriali delle Persone Private della Libertà Personale emanerà il seguente appello, ricordando i nomi dei detenuti deceduti per suicidio, malattia e altre cause
ancora da accertare così come i nomi degli agenti di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita quest’anno.
Siamo fin da ora disponibili ad incontri con il Ministro della Giustizia, le Commissioni Giustizia di Camera e Senato e l’Amministrazione penitenziaria per dare il nostro contributo di scienza ed esperienza alla risoluzione dei gravi problemi che affliggono il carcere, le persone detenute e quelli che ci lavorano ogni giorno”.

Tag: garante detenuti Trani Sovraffollamento contribuzioni suicidi evitati

 
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