Modica, assolti i giornalisti Viviana Sammito e Antonio Di Raimondo (il fatto non sussiste) dopo 11 anni – – .

Una storia del 2013. In precedenza il Tribunale di Ragusa aveva assolto Saro Cannizzaro (Rtm), e respinto la posizione di Paolo Borromerti.

La giornalista Viviana Sammito e il giornalista Antonio Di Raimondo sono stati assolti dalla Corte d’Appello di Catania “perché il fatto non sussiste”. Entrambi sono stati accusati di diffamazione aggravata a mezzo stampa.

Sammito è stato difeso dal penalista catanese Giuseppe Lipera, mentre Di Raimondo è stato difeso dall’avv Salvatore Guardanella del Foro di Ragusa. Il collegio dei giudici ha deciso anche di revocare le sentenze civili emesse in primo grado. Anche il Procuratore Generale Dott.. Angelo Busacca aveva chiesto l’assoluzione.

Una vicenda giudiziaria che si trascina da 11 anni a causa di un caso di cronaca e che riguardava una presunta violenza subita da un 13enne sulla spiaggia di Marina di Modica la notte di San Lorenzo. “Una diffamazione nei confronti di ignoti, visto che nell’articolo non veniva resa identificabile nemmeno la presunta vittima” ha osservato l’avvocato Lipera che ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito perché il reato non sussiste e, alternativamente, per non aver commesso il fatto.

La giornalista Viviana Sammito, sempre fiduciosa nella Magistratura (anche se in primo grado un Sostituto Procuratore Onorario aveva chiesto 7 mesi di reclusione) e sicura della sua innocenza ha rinunciato alla prescrizione e ha reso dichiarazioni spontanee davanti alla Corte. “È una vittoria per tutti i giornalisti – ha commentato Sammito – che esercitano tale professione nel massimo rispetto dei fatti e della dignità umana. È stato un caso giudiziario controverso che alla fine si è risolto come pensavo. Dedico questa vittoria alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto e in particolare a mio padre, il mio maestro. E ovviamente devo molto all’avvocato Peppino Lipera, che mi ha sostenuto in questa battaglia non facile.“

Per i due giornalisti modicani, come dice l’avvocato Lipera” è una decisione giusta. La formula assolvitrice, «perché il fatto non sussiste», è fin troppo chiara e ogni commento è vano”.