Ma a Rimini il progetto è in stand-by. La cartella fermata al ministero – .

Ma a Rimini il progetto è in stand-by. La cartella fermata al ministero – .
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Lenti progressi per il progetto Energia Wind 2020 che prevede la realizzazione di un parco eolico offshore al largo della costa riminese. A fine gennaio è arrivata la notizia che il progetto era passato al vaglio della commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente. Una buona notizia, come è stato letto dalla stessa società proponente in attesa dei tempi tecnici per l’autorizzazione definitiva. Da allora sono trascorsi più di due mesi e mezzo, oltre i tempi tecnici previsti dalla normativa, sottolinea l’azienda, ma il via libera non è stato ancora dato, mentre la cartella resta negli uffici del Ministero della Cultura.

Entro il 31 maggio sarà trascorso un anno dall’avvio del processo di valutazione di impatto ambientale. Un percorso che segue una lunga gestazione iniziata anni fa. Nel tempo si è assistito ad una profonda revisione del progetto, soprattutto nella parte relativa alle distanze dalla costa. Inizialmente le prime pale dei tre archi perpendicolari alla linea di costa si trovavano a circa sei miglia nautiche dalla battigia. Oggi il progetto Energia Wind prevede il posizionamento di 51 pale (la prima previsione ne considerava 56). La prima sarà a 12 miglia dalla costa, quindi ad una distanza di circa 22,5 chilometri. Lo sviluppo degli aerogeneratori sarà ad arco, portando le pale più lontane a 21 miglia dalla costa, circa 39 chilometri. La potenza che svilupperebbe l’intero impianto è di 330 Megawatt. Durante le fasi di sharing del progetto sono state apportate diverse modifiche all’interazione tra la centrale e la terraferma dove arriverà la pipeline con i cavi elettrici per portare l’energia alla centrale individuata sulla terraferma. Inoltre, il progetto Energia Wind prevede una centrale in mare che mira a diventare un centro di ricerca e visite per avvicinare le persone all’energia eolica sostenibile. È aperto il confronto tra l’azienda ed i Comuni rivieraschi per garantire che i benefici che un sistema di questo tipo può generare possano essere trasferiti al territorio locale. Inoltre lo spostamento delle pale dalla costa coincide con uno spostamento degli archi verso sud-est, aumentando la distanza tra questa pianta e quella di Agnes fino a 4,5 chilometri. Cambiamenti che tacciono le posizioni dei Comuni contrari al progetto, lasciando però dubbi e critiche da parte delle associazioni di categoria per l’impatto sul mercato turistico.

Andrea Oliva

Tag: Rimini progetto standby cartella fermo ministero

 
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