Protezione Civile, firmato il gemellaggio tra Legnano e Moneglia – .

Patto di gemellaggio tra i Pubblica Assistenza Croce Blu Gruppo Protezione Civile Monegliese e il Protezione Civile Alberto da Giussano di Legnano

Legnano – È stato firmato lo scorso 14 aprile asala consiliare del Comune di Moneglia IL patto di gemellaggio tra i Pubblica Assistenza Croce Blu Gruppo Protezione Civile Monegliese e il Protezione Civile Alberto da Giussano di Legnano.

Il documento è stato firmato dai due rispettivi Presidenti, avv. Matteo Del Buono e l’ingegnere. Giuliano Prandoni. Al momento della firma erano presenti anche i sindaci delle due città, Claudio Magro E Lorenzo Radice così come gli enti locali.

La vicinanza della politica locale

Il Patto prevede diverse forme di scambio e cooperazione nelle attività di protezione civile, crescente collaborazione tra i due gruppi di volontari avviato per i servizi legati all’emergenza pandemica e proseguito con iniziative successive.

In Italia diamo il massimo quando siamo in difficoltà – ha evidenziato il sindaco di Legnano Lorenzo Radiceè ancora più significativo, quindi, che il due Protezione Civile, dopo la positiva collaborazione in un periodo critico come la pandemia, continuare a lavorare insieme e sancire questo impegno attraverso un patto. Il Covid lo ha insegnato a tutti o usciamo dalle difficoltà insieme oppure no; e per questo l’impegno delle due Protezioni Civili, improntato alla logica del fare rete, della cooperazione e della sussidiarietà orizzontale, rivela il forte senso del dovere verso le comunità, non solo del proprio territorio, ma di territori diversi. Da parte mia vi ringrazio per il compito che svolgete ogni giorno e attendo la Prociv Monegliese di Legnano: Con noi avrai sempre le porte aperte“.

Il sindaco di Monegliaanche lui volontario della locale Pro.civ., espresso tutto il suo orgoglio per il gruppo che in pochi anni è cresciuto anche numericamente. Lo evidenzia anche lui la collaborazione con Legnano è continuata anche dopo la pandemia con la formazione ricevuta dai volontari di Legnano nel campo della guida sicura dei veicoli 4×4 e nella generosa donazione di un rimorchio per il trasporto di una tenda pneumatica recentemente ricevuta grazie al contributo della Regione Liguria.

La cerimonia si conclude con la firma del patto e lo scambio di due doni, uno un frammento di gozzo simboleggiante la potenza del mare dipinto con le mani intrecciate, l’altro una miniatura del monumento ad Alberto da Giussano, simbolo della città di Legnano.

La vicinanza delle Protezioni Civili

La firma del Patto è sì un atto formale, ma è soprattutto l’espressione della volontà di dare una mano a chi è nel bisogno – ha sottolineato Prandoni nel suo discorso – Ma c’è un aspetto forse ancora più importante in questo gemellaggio, che è la capacità di dire: Non posso farcela da solo, ho bisogno di aiuto. E poter chiedere aiuto non è assolutamente scontato, e quello che ha fatto Moneglia rappresenta un grande atto di umiltà, un esempio da seguire“.

Il presidente di Legnano ha ricordato l’origine della collaborazione tra le due città, che risale al 2010, in occasione di servizi durante le gare di apnea, e che si è rafforzata dieci anni dopo nella prima fase del Covid 19 quando i volontari del gruppo I Legnanesi hanno risposto all’appello di Del Buono venendo qui a lavorare tutti insieme per due mesi, per contribuire a far percepire ai turisti che la città è stata resa il più sicura possibile, anche per salvaguardare il tessuto economico turistico della città.

Oggi mettiamo la nostra firma su qualcosa che è stabile da molto tempo. Viviamo in un territorio bellissimo, ma estremamente fragile – Ha spiegato il presidente Del Benericordando il primo incontro con Legnano – Il Covid è arrivato nel 2020. L’economia e il benessere delle nostre famiglie si basano sul turismo. Ci siamo inventati metodi per distanziare gli ombrelloni in spiaggia e molto altro, ma tutto doveva essere controllato e noi eravamo pochi. Allora ho provato a chiamare Giuliano per chiedere se fosse possibile ricevere una mano dai volontari di Legnano, da persone che non classifico come “turisti veloci e scappati”, ma “viaggiatori” ovvero persone in qualche modo inserite nel tessuto sociale locale, persone che danno molto, ma dalle quali si riceve anche molto, che rimangono nella memoria di tutti“.

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Redazione

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