sequestri per 230mila euro – .

I militari del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal dottor Giovanni Bombardieri, hanno dato attuazione ad un provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, che ordina l’applicazione della misura cautelare di presentazione alla Polizia Giudiziaria nei confronti del legale rappresentante di una Società Cooperativa, accreditata dal Comune anche per l’assistenza domiciliare, ed il sequestro di liquidità e beni immobili – per un importo di circa 230.000 euro – di beni di i quattro soci della suddetta organizzazione, tutti ritenuti responsabili di sfruttamento, estorsioni e minacce nei confronti degli operatori addetti all’assistenza agli anziani ospitati presso una nota struttura di tale città.

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura, trae origine da un’attività investigativa delegata ai militari della NIL di Reggio Calabria a seguito delle denunce di alcuni lavoratori stanchi della condizioni di lavoro a cui venivano sottoposti i soci della suddetta cooperativa, che approfittando del loro stato di bisogno, si rivolgevano ai militari della NIL, confidando nelle istituzioni.

Le indagini hanno consentito di accertare elementi concreti in merito allo sfruttamento lavorativo al quale venivano sottoposti nei confronti degli indagati, in particolare:

− reiterata corresponsione di retribuzioni manifestamente difformi dal CCNL di riferimento e comunque sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro svolto, consistenti nella corresponsione di una retribuzione oraria pari a poco più di 3,50 euro l’ora;

− violazione della normativa in materia di riposi settimanali e ferie, consistente nella mancata corresponsione dei giorni di riposo e/o ferie spettanti alle lavoratrici;

− violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene sul lavoro e degli obblighi a carico del datore di lavoro consistenti nell’accertamento dell’idoneità dei lavoratori e nell’omessa informazione e formazione sui rischi connessi alla loro attività.

È stato denunciato all’Autorità Giudiziaria anche il legale rappresentante di un ente di formazione, accreditato dalla Regione Calabria, che aveva falsamente certificato la partecipazione dei lavoratori a corsi di formazione sulla salute e sicurezza mai effettivamente svolti.

L’attività di servizio in esame testimonia, ancora una volta, la costante azione del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, specialità dell’Arma dei Carabinieri che opera alle dipendenze funzionali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, volta ad individuare i fenomeni di sfruttamento dei lavoratori e di lavoro sommerso , che danneggia i lavoratori, ai quali vengono negati i diritti assistenziali e previdenziali, e le imprese che rispettano le regole costrette a fronteggiare la concorrenza sleale di operatori che intendono ridurre illegalmente i costi di gestione del personale.

Il procedimento è attualmente pendente in fase istruttoria e l’effettiva responsabilità dei soggetti destinatari della misura cautelare, unitamente alla fondatezza delle accuse mosse nei loro confronti, verrà esaminata nel corso del successivo dibattimento. Non si possono escludere ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche a favore degli indagati.

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