Suicidio assistito, cosa prevedono le delibere dell’Emilia-Romagna? Dai comitati etici alle tempistiche (42 giorni) – .

presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute hanno depositato presso Catrame delEmilia Romagna un ricorso contro la Regione, e in particolare contro la Direzione sanitaria Salute della Persona, per chiedere l’annullamento delle delibere di Giunta che hanno attuato il suicidio medicalmente assistito in Emilia-Romagna.

Nel mese di febbraio il consiglio regionale dell’ Stefano Bonaccini aveva approvato due risoluzioni per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, con l’obiettivo, ha spiegato la Regione, di colmare una lacuna del Parlamento in materia e di mettere le aziende sanitarie in condizione di garantire il diritto dei pazienti sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale (n. .242/2019).

Sono state inviate linee guida alle aziende sanitarie che stabiliscono processi e tempistiche di fine vita, massimo 42 giorni dalla richiesta del paziente all’eventuale esecuzione di una procedura farmacologica. Tra gli elementi contestati figura anche l’istituzione dell’art Corecil Comitato Regionale di Etica Clinica, chiamato ad esprimere un parere – anche non vincolante – sulle richieste dei pazienti.

Fine vita, cosa prevedono le delibere dell’Emilia-Romagna?

Ma in cosa consistono queste delibere? Il Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna ha ribadito lo scorso 29 febbraio che le strutture del servizio sanitario pubblico regionale devono applicare la sentenza numero 242 del 2019 della Corte Costituzionale in materia fine della vitagarantire al paziente che ne faccia richiesta il diritto di ricorrere al suicidio medicalmente assistito nel rigoroso rispetto dei casi ristretti indicati dall’Alta Corte.

Lo fa integrando e rafforzando le motivazioni della delibera del 5 febbraio, alla luce degli accertamenti svolti, senza quindi modificare l’impianto di quanto già stabilito.

In Emilia-Romagna si conferma quindi che il Comitato per l’etica in ambulatorio già costituito presso l’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia, la cui esperienza è stata valorizzata a livello regionale (COREC), sarà il terzo organo collegiale di consultazione delle istanze di coloro che si trovano nelle condizioni stabilite dalla Corte Costituzionale e hanno richiesto il suicidio medicalmente assistito, garantendo così uniformità di valutazione su tutto il territorio.

I criteri indica e decisioni informate.

I Comitati Etici Territoriali (CET), indicati dal Comitato Nazionale per la Bioetica come un possibile organismo chiamato ad esprimere pareri sulla richiesta di suicidio medicalmente assistito, “possono” essere indicati per esprimere un parere in merito, ma ciò non è necessario scelta laddove esistono organismi specifici per l’etica in clinica, come avviene in Emilia-Romagna. Ragioni ulteriormente spiegate nell’atto integrativo approvato dal Consiglio guidato dal presidente Stefano Bonaccini.

Comitati etici in clinica e comitati etici territoriali

Dopo la sentenza, è subito emersa l’esigenza di individuare questo organo collegiale: in Emilia-Romagna esistevano dei comitati etici, indicati come possibili organismi di cui si avvale la presidenza del Comitato nazionale per la bioetica, ma va considerato che sono nati, come anche richieste dai Regolamenti Europei, per la funzione scientifica essenziale di valutazione di studi e sperimentazioni nel campo dei farmaci e della clinica, e non possiedono sufficienti competenze interdisciplinari specifiche e diversificate richieste per questioni puramente etiche. Competenze per le quali già la sentenza della Corte indicava la necessità di una specifica integrazione.

Da qui la decisione della Regione Emilia-Romagna, che già nel 2016 aveva iniziato a riorganizzare l’organizzazione dei comitati sul proprio territorio, di avviare nel 2020 la sperimentazione con l’ASL di Reggio Emilia su uno specifico organismo consultivo di etica, indipendente e multidisciplinare : il Comitato per l’Etica della Clinica (CEC). Nel febbraio 2022 il presidente Bonaccini, in risposta alla richiesta del Ministero della Salute sul tema del suicidio medicalmente assistito, aveva già indicato questo organismo, e non i Comitati etici territoriali, come l’unico competente per l’intero territorio regionale. Questa posizione venne sostenuta anche dalle Regioni nella Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni nel maggio dello stesso anno.

I CET, infatti, hanno l’obiettivo principale di valutare studi e sperimentazioni cliniche su medicinali per uso umano con l’obiettivo di autorizzarne l’immissione in commercio e le sperimentazioni cliniche più in generale: le loro finalità appaiono estranee a quelle del suicidio assistito. A questo proposito, il Ministero della Salute ha messo un punto fermo al dibattito con il decreto del gennaio 2023: i CET possono esercitare anche funzioni consultive in relazione a questioni etiche connesse alla ricerca clinica e alle attività sanitarie, ove non già attribuite a specifici organismi .

Sono piuttosto i CEC, ove presenti, come nel caso della Regione Emilia-Romagna, ad essere competenti in materia di suicidio assistito. Inoltre, un CEC unico per tutta la Regione (da qui il nuovo acronimo COREC che ne sottolinea l’unicità sul territorio) garantisce uniformità di valutazione.

Il Comitato Regionale di Etica Clinica (COREC), ruoli e responsabilità

Gli operatori sanitari possono rivolgersi al COREC in presenza di processi decisionali difficili e conflitti di valori. Il COREC, infatti, si occupa di formulare pareri in relazione a questioni e scelte di carattere etico riconducibili sia all’attività sanitaria che organizzativa, fornendo una valutazione di casi eticamente complessi, sia già conclusi che in corso, predisponendo attività di formazione sui temi dell’etica e di bioetica dedicate al personale sanitario, promuovere e realizzare iniziative di sensibilizzazione sui temi etici e bioetici rivolte ai cittadini.

Il COREC è poi chiamato a dialogare con i comitati di etica clinica presenti sul territorio nazionale e con il Comitato nazionale di bioetica. L’organizzazione del COREC assicura la competenza professionale, la multidisciplinarietà, l’assenza di subordinazione gerarchica nei confronti della struttura in cui opera e l’assenza di conflitti di interesse dei membri del comitato rispetto alle tematiche sottoposte.
I membri interni ed esterni del COREC non ricevono alcun compenso.

Tag: Suicidio assistito 7u7 7u7 EmiliaRomagna 7u7 delibere 7u7 fornire 7u7 etica 7u7 comitati 7u7 tempistiche 7u7 giorni 7u7

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Vittoria fondamentale, domenica rischieremo tutto contro la Reggiana” – .
NEXT Jane Goodall festeggia i suoi 90 anni on the road, sarà a Roma per il concerto del Primo Maggio – .